Miss e Mr Simpatia...

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Usciti dalla chiesa vennero investiti dal solito lancio del riso, tra applausi, risate e urla che annunciavano gli auguri per gli sposi. 

Chiara, felice come una Pasqua, si dimenava tra abbracci, saluti, e il tutto contornato con un sorriso gigante che non sfuggì agli occhi attenti del suo neo marito. 

Ridi eh...te la stavi proprio godendo questa vittoria...ma tu prova solamente a fregarmi, prova solo anche a immaginare le parole separazione, o divorzio, e giuro che conoscerai in pieno lo psicopatico che risiede in me...credo che opterò per il lasciare a casa foglio e penna, per dilettarmi in coltello e sega!

Pensò Fabrizio, mentre si ritrovò, anch'esso, sommerso da abbracci, baci sulle guance, strette di mano e auguri vari. Il suo sorriso, però, era meno appariscente rispetto a quello della sposa e, a quest'ultima, non sfuggì il dettaglio.

Ma guardalo...sorride a malapena...conoscendolo sentirà persino il peso della fede sulla mano...si lascia abbracciare, ringrazia come se fosse stato lui a volersi sposare...roba che ho dovuto quasi minacciarlo rischiando di ingaggiare qualche lottatore di sumo! Adesso però...sei mio, oh sì...il mio psicopatico è solo mio finalmente!

«Sei splendida, a guardarti sembri Rossella O'Hara sotto la quercia, circondata dai suoi spasimanti, i quali non riuscivano a staccarle gli occhi di dosso, seppur lei era irraggiungibile per loro... e hai quel sorriso raggiante di Julia Roberts quando rivede il suo milionario in Pretty Woman ritornare da lei». Le disse Ginevra abbracciandola con affetto. 

«Grazie Gin e grazie anche per aver messo da parte la voglia di restare con il piccolo Davide, dopo quello che è successo, sia io che Fabrizio, ci tenevamo molto affinché tu e Cosimo ci faceste da testimoni», rispose Chiara tenendole le mani come se fossero due adolescenti che si giuravano amicizia eterna. 

Gli occhi delle due si spostarono verso Fabrizio, che in quel momento stava proprio parlando, tra diversi sorrisi, con Guè, nonostante quest'ultimo avesse il piccolo Davide in braccio che mostrava una certa indecisione su come divertirsi: passava velocemente dallo spettinare il padre, senza ritegno, al tirargli la cravatta come se volesse strozzarlo. 

«E' incredibile sai...quando ho visto per la prima volta Cosimo, ho pensato che fosse un ergastolano del tutto inaffidabile e mi faceva paura il solo guardarlo...a vederlo ora, con te e Davide...capisco tutti i discorsi di Fabrizio sull'apparenza, quanto questa inganna», disse spontaneamente Chiara a Ginevra. 

«Oh sì...lui...il mio Sherek alla vista, con quell'aria alla Tony Montana e l'abitudine di vestire come Al Capone, terrificante alla vista come David Jones, ma dal cuore nobile e puro come Robin Williams nell'attimo fuggente, con la capacità di vedere oltre ogni cosa e fino in fondo come Neo in Matrix...lui che per suo figlio sarebbe capace di fare Mrs. Doubtfire senza neanche pensarci...ah lo amo come se fossi-», la voce di Francesca non le fece finire il discorso. 

«Un'esaltata ben consapevole di aver fatto tredici per miracolo?», la fidanzata di Marra sfocciò un sorrisetto irrisorio nel guardarla, mentre Chiara spense il suo di sorriso per guardarla in malo modo. 

«Sempre meglio di una che spera di fare tredici, ma che di fatto...seppur perfetta e senza macchia, resta ancora a bocca asciutta!», intonò Chiara senza tanti merletti. 

«Mi stupisce che tu abbia affidato un compito delicato, come l'esser testimoni di nozze, a una simile. Capisco che volevate Guè magari in questo ruolo, ma lei...potevate optare per qualcuna che mostrasse almeno una certa serietà e che fosse più appropriata al ruolo che le spettava. Io l'ho già detto a Fabio, ho rispetto per la sua amicizia con Cosimo, ma semmai lo volesse come testimone, al suo fianco non ci sarà di certo sua moglie», rispose Francesca acida come se fosse uno yogurt scaduto. 

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