2: Never leave him alone

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A partire da questo in poi, i capitoli si faranno più lunghi e corposi, dato che non ho voglia di prolungare la storia per 80 capitoli ^ ^ iniziamo ad entrare nel vivo della storia, qualcuno sta cercando di farsi notare, lasciando piccoli indizi... vediamo se Eva riuscirà a coglierli.



Eveline aveva preferito non fare scenate di fronte a suo padre, dopotutto la colazione era l'unico momento della giornata in cui si trovavano (costretti) a stare insieme, prima che il signor Thompson andasse a lavoro e i gemelli a scuola. Anna frequentava le elementari in città e ci pensava il padre a portarla in macchina. Ai ragazzi toccava sempre farsi un pezzo a piedi, prima di arrivare alla fermata dell'autobus.

Fu proprio durante la camminata tra i ciottoli della strada poco trafficata e dall'asfalto rovinato, che Eva non resistette più, sbottando: "Perché l'hai fatto?"

"Mh?" fu la risposta scocciata di Chris, che si limitò a guardarla di sbieco, senza rallentare il passo.

"Togliti quelle cuffie, ti sto parlando!" berciò la sorella, indispettita.

Chris alzò gli occhi al cielo, prima di togliersene una.

"Contenta?"

"Sei stato tu, vero?"

"A fare che?"

"Per caso vuoi morire? Oggi a scuola, come glielo spiegherai l'incidente della giacca?"

"Boh, non so di che parli. Hai finito?" fece per tornare nel suo mondo, quando Eva gli afferrò il braccio, costringendolo ad ascoltarla.

"Ieri non scherzavo, Christopher. Te la vedrai tu, con quel ragazzo. Ti confesso che anch'io penso sia solo una patetica testa di cazzo, anche se..." esitò, con un sospiro rabbioso "Anche se potevi evitare quella bambinata che hai fatto con la sua giacca."

"Ah, quella che hai portato giù stamattina? Pensavo fosse la pelliccia di un procione scuoiato. Quindi è sua? La mia giornata è già migliorata." sorrise il ragazzo, facendo adombrare la sorella.

"Quanto puoi essere scemo, Dio santo. Quindi, che intendi fare con il lavoro che vi ha commissionato il prof?"

"Rompi quanto vuoi, Eva, io non faccio un cazzo con quello e se solo prova a darmi fastidio lo spedisco all'ospedale."

Come no. I teenagers e il loro testosterone; Eveline evitò di ribattere che tra i due, quello che sarebbe finito all'ospedale sarebbe stato proprio Chris. Non c'era confronto tra quei due, almeno dal punto di vista fisico. Evra era più alto e più robusto, ed Eveline non si era scordata del modo in cui l'aveva attaccato con brutalità, in mensa. Se non fossero intervenuti gli insegnanti, cosa sarebbe successo? Non aveva ancora smesso di chiederselo.

"E io ti ho già detto che ho cambiato idea, ci ho provato ieri e non siamo andati d'accordo, non esiste che riesca a fare un compito a casa con quel tipo."

"E allora fallo da sola, limitati a mentire bene davanti al prof."

A quelle parole Eveline provò l'impulso di ammazzarlo. "No, tu lo farai! Non io! È il tuo progetto, razza di-"

"Dacci un taglio, sorellina. Solo perché sei quella che tollero più di tutti in questa fogna di posto, non significa che sei tollerabile."

"Se succede qualcosa, sappi che non interverrò questa volta."

Il ragazzo rimase impassibile, si rimise le cuffie alle orecchie e le mani nelle tasche della felpa, seminandola. Eve cercò di raggiungerlo, ma le gambe di Chris erano più lunghe delle sue e non le rimase che rinunciare, limitandosi a salire sull'autobus dopo di lui, senza nemmeno tentare di prendere posto al suo fianco.

The Boy 2 - Brahms' Lullaby -Where stories live. Discover now