2:Never leave him alone pt. 2

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"Esci da casa mia, prima che ti prenda a calci nel culo!"

"Chris!"

"La lezione che ti ho dato in mensa non ti è bastata? Oltre ad essere un perdente, sei anche stupido."

"Prova a ripeterlo!"

"Allora, la mia giacca? Sto aspettando solo quella." disse Evra, voltandosi infine verso Eveline. Prima che la ragazza potesse dire qualcosa, tuttavia, Chris fece una risatina divertita, rispondendo al posto suo e facendola infuriare.

"Giusto, la tua giacca mi sa che ha preso la strada della raccolta indifferenziata. Faceva talmente schifo che neanche un barbone l'avrebbe accettata."

"Stavo per dirtelo, ecco..." lo interruppe Eve, inumidendosi le labbra secche per infondersi un coraggio che in realtà non aveva "C'è stato ehm, un piccolo incidente con quella giacca, mi dispiace moltissimo. È stata colpa mia!" si affrettò a dire, piangendo interiormente per aver ricevuto la maledizione di dover dividere l'utero di sua madre con quel cazzone di suo fratello. Era sicurissima che fosse stato lui a lacerare in quel modo la giacca di Evra "Te la ripagherò, nessun problema."

Sul viso rigido di Evra apparve un ghigno impercettibile, che la mise in allarme.

"Vieni, muoviti." disse inaspettatamente, afferrandola per un polso e trascinandola fuori, non prima di aver spinto con forza Chris via dalla sua strada.

"Ehi!" tentò di opporsi lei, ma l'occhiataccia del ragazzo la fece desistere e si rassegnò a venire trascinata oltre il portico, dove vide una Harley nera e decisamente grande parcheggiata oltre il cancello.

"Sali" fu tutto ciò che disse Evra mentre si allacciava il casco, dopo avergliene passato un altro.

"Come? Io non ci salgo, su quella cosa! E non con te!"

"Zucchero" la apostrofò lui, con un tono che non aveva però nulla di affettuoso "Le opzioni sono due; o sali e ci allontaniamo in fretta, prima che mi venga voglia di tornare indietro e cambiare i connotati facciali a tuo fratello, e credimi, in questo momento sono abbastanza incazzato da farlo, oppure restiamo qui e lo faccio sul serio. Scegli tu."

"Ma che diavolo-oh, dammi quell'affare!" si rassegnò lei, indossando il casco, per poi fare un respiro profondo e salire sulla moto.

"Reggiti" la avvertì Chris, prima di accendere il motore, con un rombo che la colse di sorpresa; Eve si aggrappò ai lati del sedile, ma con uno sbuffo Evra le afferrò entrambi i polsi, costringendola a tenersi a lui. "Già diverse persone sono morte qui, vuoi essere la prossima solo perché non sei mai salita in moto con un ragazzo e ti vergogni a stringerti a me?"

"E chi ti dice che io non sia mai-" nonostante l'imbarazzo e lo sdegno, la ragazza dovette interrompersi perché Evra partì di colpo, e automaticamente si strinse a lui con maggior forza, sotto la sua risata divertita.

* * *

"Cosa ci facciamo qui?" si decise infine a dire Eveline, mentre passeggiava con Chris lungo una delle vie principali della piccola cittadina.

Evra aveva comprato un cono di patatine fritte e le stava mangiando, guardandosi attorno annoiato. Le lanciò un'occhiata "Ti facevo abbastanza sveglia da capirlo da sola."

Quel ragazzo era difficile da tollerare. La sua arroganza, la sua cattiva reputazione e i suoi modi del cazzo erano qualcosa a cui Eve non era abituata, ecco perché si limitava ad ignorare tutti i suoi attacchi, come se nulla fosse. In realtà, Evra le faceva un po' paura. Non che le avesse messo le mani addosso o avesse in alcun modo minacciato di farle del male – ancora – eppure non riusciva a stare tranquilla in sua presenza. Per un attimo pensò a suo padre; se il signor Thompson avesse posato anche per sbaglio gli occhi su uno come Evra probabilmente avrebbe chiuso a chiave la figlia in camera, pur di tenerlo lontano.

The Boy 2 - Brahms' Lullaby -Donde viven las historias. Descúbrelo ahora