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L'inizio di tutto

Il sole entrò dalla finestra colpendo in pieno il viso, mi rigirai e rigirai nel letto ma ogni posizione che trovavo era favorevole al sole: aprii gli occhi abbagliandomi alla luce del sole, mi sedetti sul letto e sbadigliai strofinandomi poi l'occhio.
"Chissà se anche oggi vivrò" pensai alzandomi dal letto, mi vestii indossando infine la giacchetta con dietro cucito il simbolo del corpo di gendarmeria: essendo arrivata prima nel 103º corpo cadetti decisi di prendere la strada che portava a vivere nelle città interne al Wall Sina.
-Clarke!- sentivo già il capo-squadra Carven urlare dal primo piano, sbuffai rumorosamente scendendo di corsa le scale.
-Mi dica tutto, capo-squadra Carven- dissi io facendo il solito saluto: pugno destro sul cuore e pugno sinistro sulla schiena.
-Sei stata chiamata dal Caporale Doak, sei pregata di andare- disse poi accompagnandomi: appena giungemmo davanti all'ufficio del caporale, bussai alla porta entrando.
-Oh eccola signorina Clarke! Prego si accomodi pure- disse l'uomo indicando con la mano la sedia.
-Preferisco stare in piedi- aggiunsi non smettendo di fare il saluto: l'uomo annuì scrutando poi i fogli davanti al naso.
-Ascoltami bene, ti trasferiremo al Corpo Di Ricerca, abbiamo notato che a te non interessa stare chiusa in 4 mura, so benissimo che vuoi rischiare la vita per le altre persone e specialmente vuoi diventare forte per aiutare i tuoi gen...- mi avvicinai alla scrivania, schiacciando con la mano i fogli: poi il mio sguardo color pece si posò sull'uomo.
-Ascoltami bene razza di buon annulla che non sei altro...se vuoi prendere decisioni al posto mio prendile ma fa si che i miei genitori ottengano una casa qui nei territori interni...- aggiunsi poi con aria minacciosa, sul volto dell'uomo però si formò un ghigno.
-Mi dispiace tanto cara la mia signorina Clarke, ma essendo io il capo, ho già accettato il suo trasferimento nel corpo di ricerca, sai il caporale Smith era felicissimo di sapere che a breve avrebbe avuto la prima cadetta del 103º in squadra: oh il carro che la porterà al distretto di Trost partirà da qui alle 13 in punto, quindi ti conviene non tardare...è tutto puoi anche andartene- aggiunse poi dandomi le spalle, prima di uscire dall'ufficio, scaraventai un calcio sulla scrivania dell'uomo facendolo sobbalzare; uscii dall'ufficio con un sorrisetto soddisfatto e sotto gli occhi della capo-squadra, andai a preparare i bagagli. Man mano che poggiavo le camicie e quant'altro nella valigia, iniziai a sentire la rabbia ribollermi nelle vene: tanta fatica per poi finire nel corpo di ricerca e morire probabilmente alla prima spedizione. Avevo 16 anni e non avevo alcuna intenzione di morire così giovane: quando finii di preparare i bagli lasciai la stanza, mi tolsi la giacchetta del corpo di gendarmeria e ci sputai sopra, per poi porgerla al mio capo-squadra.
-Lo so che ti mancherò- dissi io in tono sgradevole, la donna mi guardò con disprezzo: la sorpassai avviandomi per le strade della città in attesa dello schioccare delle 13.
All'ora stabilita io mi trovai lì: la carrozza era trainata da 2 cavalli bellissimi, una volta accarezzati aprii la porta della carrozza notando che non ero sola.
-Salve, sono il comandante Smith, capo del corpo di ricerca- un uomo sulla trentina, le sopracciglia folte e gli occhi azzurri, i capelli lisciati e un sorriso fiero in volto: feci una smorfia sedendomi davanti al signore, accanto a lui c'era un altro ragazzo, avrà avuto si o no 20 anni mentre accanto a me si trovava una ragazza con degli occhiali anche lei sulla ventina d'anni.
-E quindi sei tu la signorina Clarke! È un gran piacere conoscere la prima cadetta del 103º! Io sono Hanji Zoe, una dei capo-squadra dell'armata ricognitiva...- disse la ragazza accanto a me avvicinandosi sempre di più, alzai la mano spostandola con un lieve colpo sulla fronte.
-Sei troppo vicina per i miei gusti, mantieni le distanze- dissi freddamente, la ragazza sorrise lievemente.
-Oh mi piace già questa ragazza!- aggiunse poi, mi girai in direzione dei due ragazzi notando che quello alla destra di Erwin mi stava fissando insistentemente: arrossì per via degli occhi puntati su di me.
-Che hai da guardare?- chiesi arrogantemente, il ragazzo non si smosse minimamente tenendo lo sguardo fermo nel mio.
-Entrerai nella mia squadra- disse soltanto tenendo lo sguardo nel mio.
-Tsk, almeno sii educato e presentati, a volte mi chiedo se davvero i capo-squadra dovrebbero dar l'esempio- sbottai incrociando le braccia al petto.
-Levi...Levi Ackerman- concluse il ragazzo: i suoi occhi color grigio non trasmettevano emozioni, erano semplicemente lì a scrutarmi per capire chissà cosa.
-B-Bene quindi entrerai nella squadra operazioni speciali...non sei entusiasta?!- Hanji si avvicinò ancora una volta e, ancora una volta, era troppo vicina: la scaraventai verso la sua parte di carrozza gettandole poi uno sguardo omicida.
Una volta arrivati, uscii velocemente dalla carrozza prendendo il bagaglio e dirigendomi verso l'interno del quartier generale (N/A: dite che esiste un quartier generale? In tal caso nella storia esiste hihihi)
-Fermati mocciosa...- mi girai squadrando da testa a piedi Levi: era appena sceso, notando con mio gran stupore la sua misers altezza.
-Senti nanerottolo, mocciosa la chiami qualcun'altra, chiaro?- chiesi avvicinandomi pericolosamente verso il ragazzo: esso non spiccicò parola, girai i tacchi dirigendomi nuovamente verso l'entrata.
-Fermati e vieni a conoscere i tuoi compagni...mocciosa- Levi mi raggiunse afferrandomi il braccio e trascinandomi verso una stanza, notai che il ragazzo era più alto di me, presentava un fisico tutt'altro che esile e minuto: si fermò davanti una porta aprendola poi con prepotenza.
-Oh Levi sei tornato- una ragazza dai capelli color marroncino tendente al biondo sorrise al nanetto: esso mi scaraventò poi davanti ai suoi piedi facendo attirare l'attenzione su di me.
-Quindi è lei la nuova arrivata, sembra molto giovane- la stessa ragazza si avvicinò a me: digrignai i denti alzandomi in piedi.
-Ma qui avete tutti il vizio di avvicinarvi ai nuovi arrivati?!- sbottai io allontanando la ragazza: un alto ragazzo col pizzetto e i capelli lunghi legati in uno chignon, si fece largo tra l'oscurità cominciando a ridere.
-Allora mi auguro per te di non conoscere Mike, in ogni caso io sono Erd Yin, vice capo di questa squadra- il ragazzo mi porse la mano, strinsi di rimando la sua mano assumendo uno sguardo neutro.
-Wow Levi certo che arruoli sempre ragazze più belle- un altro uomo uscì allo scoperto: a differenza degli altri sembrava molto più vecchio, ma sono sicura che anche lui abbia all'incirca 20 anni.
-Chiudi il becco Auruo, non stato io a volerla, Erwin l'ha arruolata solo per rendere più forte questa squadra, ma secondo me sarà solo d'intralcio, almeno per ora- Levi si buttò su una delle sedie prendendo poi un bicchiere d'acqua: divenni rossa dalla rabbia.
-Se fosse stato per me, sarei rimasta volentieri nella Guarnigione, avessi saputo prima che ci saresti stato tu...- aggiunsi facendo una faccia indifferente.
-In ogni caso ors è qui con noi, com'è che ti chiami?- mi chiese poi Erd in tono amichevole.
-Sono Candite...Candite Clarke- aggiunsi io poggiandomi sullo schienale di una sedia.
-Candite eh, bel nome! Piacere io invece sono Petra! Scusami per prima, mi sono avvicinata troppo- la ragazza di prima si scusò con un piccolo sorriso sulle labbra, poi mi porse la mano: la strinsi senza esitare, adoravo quelle persone che mi davano ragione.
-Bene e adesso Petra, mostrale la sua stanza: domani mattina ci sarà la sua prima spedizione e non penso di farla morire subito- aggiunse poi Levi in tono gelido: la ragazza annuì uscendo dalla stanza.
-Allora?- mi chiese poi facendomi cenno con la testa di seguirla: lanciai un ultimo sguardo omicida a Levi per poi seguire la ragazza.
-Come fa a starvi simpatico Levi! Insomma è come il sale nel caffè!- dissi io, la ragazza fece una piccola risata: guardai la ragazza interrogativamente.
-Bé vedi, sarà che siamo abituati al suo carattere brusco e freddo...ma sai, tu le sei molto simile, intendo per tutto eh: altezza, carattere...- disse poi, scossi la testa rassegnandomi.
-Nella stanza troverai tutto il necessario per la missione di domani: il movimento tridimensionale, le lame e la tua nuova giacchetta...Sai Candite, spero che tu non muoia già domani, non so cosa aspettarmi da te...oh eccoci arrivate- la ragazza si fermò davanti alla stanza numero 315.
-Nella 317 ci sono io mentre il capitano Levi è nella 314, i nostri alloggi sono dalla stanza 313 alla 318, se hai bisogno chiamaci eh! Buona notte Candite, sogni d'oro- disse poi la ragazza andando in direzione della sua stanza: ciò che aveva detto era giusto, appena entrata il movimento tridimensionale era davanti a me mentre sulla sedia era poggiata la giacchetta con dietro cucite due ali: una blu e una bianca, presi in mano quest'ultima stritolandomela nelle mani.
-Non sarà una passeggiata sopravvivere, ma perché non provare?- mi chiesi, sistemai alcune cose all'interno dei cassetti e dei vari armadi, poi mi infilai il pigiama buttandomi sul letto: posai le braccia dietro la testa e guardai il soffitto.
Quel nanetto mi dava sui nervi, avrei preferito mille volte stare insieme alla pazza piuttosto che al sopracciglione: perché proprio lui?
Scacciai quei pensieri, smisi di pensare lasciando spazio al sonno.

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Sentii la porta bussare forte, ma la mia mente non era ancora collegata al mio corpo: lasciai che continuassero a bussare, tanto prima o poi si sarebbero stancati no?
Sentii la serratura della porta aprirsi, ma ancora non riuscii a muovere un solo muscolo.
-Candite- sentii dire delicatamente, sorrisi al pensiero della mia mamma che mi svegliava la domenica mattina per andare in chiesa: poi però sentii il rubinetto del bagno aprirsi, il getto dell'acqua andava a sbattere all'interno di qualcosa, ma ancora la mia mente non riusciva a realizzare; riuscii a realizzare solo quando una secchiata d'acqua ghiacciata non mi beccò in pieno.
Saltai giù dal letto, cadendo picchiando la schiena contro il pavimento: aprii gli occhi intravedendo la sagoma di 5 persone.
-Meno male, per un attimo pensavo fosse morta!- sentii esclamare dalla voce di Petra: strizzai gli occhi vedendo Levi con un secchio in mano.
-MA SEI FORSE IMPAZZITO?! POTEVO MORIRE DI COLPO AL CUORE!- urlai io prendendogli il secchio dalle mani, scaraventandolo a terra subito dopo.
-Tra 1 ora devi essere pronta per la spedizione e tra 10 minuti inizia la colazione, vedi di darti una mossa a lavarti ed asciugarti...- disse poi in nanetto uscendo dalla stanza seguito a ruota da tutto il resto della squadra. Mi diressi verso il bagno, accesi la doccia e iniziai a spogliarmi per poi gettarmici sotto: era una bella sensazione quella dell'acqua sulla pelle, sembrava quasi stesse piovendo.
-Meglio darmi una mossa prima che il nano torni- mi dissi ad alta vice uscendo, mi asciugai il corpo iniziando poi a vestirmi.
-Vediamo un po' come mi sta- dissi prendendo la giacchetta in mano: la scrutai bene infilandomela, la misura era perfetta, le maniche erano più che giuste. Solo il movimento tridimensionale si mostrò leggermente largo, ma lo strinsi non appena lo infilai.
Uscii dalla stanza chiudendomi la porta alle spalle, scesi velocemente le scale dirigendomi verso la mensa della regione esplorativa.
-Eccoti finalmente! Il comandante Erwin ha appena finito di dare le direttive, in ogni caso tu segui noi, intesi?- mi chiese dolcemente Erd: annuì con la testa, il ragazzo mi porse un lieve sorriso.
-Ora seguici, è arrivato il momento di scegliere il tuo cavallo di battaglia- disse poi Petra, seguii i ragazzi fino alla recinzione dove apparivano parecchi cavalli: iniziai a cercare il cavallo adatto a me, avvicinavo la mano a ogni muso cercando affetto dai cavalli, ma solo uno di essi mi diede quello che cercavo.
-Trovato- dissi poi, era un alto cavallo marrone, con la criniera bianca.
-Creamy...-
-Come scusa?-
-È il suo nome, idiota- dissi rivolgendo uno sguardo freddo in direzione di Auruo: esso rise.
-Dannata gioventù...- concluse poi salendo sul suo cavallo, feci lo stesso: iniziammo a incamminarci verso il portone d'entrata.
-Ansiosa?- mi chiese la pazza avvicinandosi a me col cavallo, feci una smorfia.
-E di cosa? Non posso lasciarmi sopraffare dalle emozioni, altrimenti si alza le probabilità di morte...bisogna avere lucidità in queste cose- conclusi io seriamente, la ragazza sorrise.
-Levi 2.0- disse poi superandomi, scossi la testa portando lo sguardo verso l'alto.
-Eccoli sono loro! È il corpo di ricerca!- sentii delle voci in lontananza lodarci, notai dei cittadini aspettarci davanti al portone: passando tra la folla li notai, i loro occhi mi guardavano con stupore mentre la donna si reggeva alla spalla dell'uomo, era sul punto di svenire.
"Certo che sono proprio una figlia ingrata" pensai sorridendo in direzione della coppia.
-Guardate quella è la soldatessa Clarke! Si dice che è stato proprio Erwin a volerla nel corpo di ricerca! È la prima del 103º corpo cadetti!...non ci posso credere! Quello accanto è il comandante Levi! Si dice che solo lui ha la forza di un'armata intera!- sentii gli occhi puntati addosso: le goti divennero rosse, stesso problema del giorno prima con Levi.
-Che la 56º spedizione fuori dalle mura, cominci!- il portone si aprì, sentii il cuore battere a mille: la testa iniziò a invadersi di mille pensieri, li scacciai via tutti riassumendo lucidità. Il corpo di ricerca partì, cominciando a galoppare verso nord.

Ecco a voi il primo capitolo di questa storia!🤪
Penso che tutti voi ormai sappiate cosa sia l'attacco dei giganti, bé in caso contrario vi consiglio vivamente di andare a darci un'occhiata,ve lo consiglio vivamente😉
Spero che questa storia vi piaccia e nulla!💖💖
To Be Continued...

Bad World ~ Levi Ackerman Where stories live. Discover now