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Aspettavano ansiosamente l'arrivo di quel carro, nella paura di essere traditi da quegli uomini abbindolati con qualche insicurezza, Levi aveva fatto tutto ciò che era in suo potere per portarsi quegli uomini dalla sua parte e nonostante lui non aveva assicurato nulla, gli uomini accettarono quell'incarico senza problemi, come se si fossero liberati di un peso, ma ugualmente un'inquietudine rimaneva negli animi dei 6 ragazzi: sarebbe stato un vero problema se li avessero traditi, Levi non si sarebbe perdonato un altro sbaglio, non un altro bagno di sangue.
-Aaaa siamo sicuri che non ci abbiano già inganna...- Sasha portò velocemente la mano sulla bocca di Jean, impedendogli così la parola, in lontananza si sentiva il rumore di un carro in corsa: tutti quanti si misero i cappucci e impugnarono saldamente il fucile, il cuore di tutti batteva all'impazzata, come se quella missione avrebbe dato il verdetto finale su quel gruppo, tra tutti Levi era quello più ansioso, tutto quello che voleva evitare era di ritrovarsi davanti soldati anti-uomini, quello si che sarebbe stato un grosso problema.
Il carro arrivò nel punto stabilito, si fermò davanti a loro, i ragazzi circondarono il carro mentre Mikasa raggiunse i due uomini da dietro, assestandogli un netto colpo sulla nuca, così da far perdere i sensi alla coppia di gendarmi: tutti loro fecero un sospiro di sollievo, cominciarono a prendere i corpi inconsci dei gendarmi e a portarli all'interno della sottospecie di quartier generale situato proprio lì.
I due gendarmi vennero portarti nei sotterranei, più precisamente nelle stanze dove loro stessi si divertivano a torturare le persone, entrambi erano legati ad una sedia, nell'arco di quelle azioni, Levi cominciò a prepararsi per torturare i due gendarmi affinché non sputassero fuori qualcosa di interessante.
-Voi andate su, e rimaneteci fino ai prossimi ordini- ordinò Levi ai suoi sottoposti, tutti quanti annuirono lasciando poi la stanza dirigendosi verso il piano superiore.
-D-Dove mi trovo?- in quell'istante il primo gendarme, Levi alzò uno sguardo di fuoco in direzione del gendarme, sganciò un destro sulla guancia del gendarme.
-Perchè avete ucciso Candite Clarke!? Chi è stato?!- allora il gendarme guardò Levi con aria confusa e sofferente, scosse la testa non riuscendo a proferir parola, allora Levi cominciò a prenderlo a pugni
-L-Lei non è morta, è-è scappata...ha ucciso un nostro soldato ed è andata via come se nulla fosse- Levi guardò l'uomo con aria omicida, pensava lo stesse prendendo in giro, il che poteva essere vero, Levi ricominciò a prenderlo a pugni, fino a che non vide l'uomo senza sensi, allora si fermò e si accasciò a terra: le sue nocche perdevano sangue, i suoi occhi perdevano lacrime e il suo cuore perdeva battiti vitali, come poteva farcela in quello stato? Come avrebbe affrontato quella sua debolezza?

Candite

I cavalli correvano all'impazzata sotto al cielo blu della notte, Candite aveva dei lievi dolori alla schiena, dovuti ancora all'incidente del gigante colossale.
-Tra poco faremo una piccola sosta!- urlò Hanji guardando in direzione della ragazza, Candite annuì assumendo una faccia sollevata, aveva ansia e allo stesso tempo era felice di rivedere Levi, ma poteva, lui, ricambiare questo sentimento che stava uccidendo la ragazza dall'interno? Cosa sarà successo al ragazzo in questo lasso di tempo in cui la ragazza è stata assente? Levi starà bene?
-Ecco fermiamoci un attimo!- allora i cavalli dei tre ragazzi si fermarono davanti a una piccola boscaglia, era tutto calmo e tranquillo, la luna illuminava tutto quanto: Hanji porse in direzione della ragazza una borraccia d'acqua che la ragazza accettò senza esitare,dalla boscaglia si sentì uno strano rumore, un ramo che si rompeva e un passo di uomini.
-Candite, stai bene?- chiese Moblit alla ragazza che teneva lo sguardo puntato verso la boscaglia: possibile che solo lei se ne fosse accorta? Possibile che solo lei sentiva tutto quel trambusto?
Posò la mano sulla pistola che teneva legata nella cintura, Hanji e Monlit si guardarono intorno alzando al cielo le mani, Candite non si era ancora accorta di essere circondata da gendarmi: quando se ne accorse, Hanji e Moblit erano già stati legati come dei salami, la ragazza fece per correre ma si trovò addossata a terra con un gendarme addossò.
-Priorità alla cattura di Candite!- Hanji guardò la ragazza confusa, Candite tirò una ginocchiata sul gendarme scansandoselo di dosso: prese saldamente la pistola alla mano puntandola verso i gendarmi.
-Ferma Clarke, o li ammazziamo entrambi!- in quell'istante Candite si trovò davanti a un vicolo cieco, la vita dei suoi amici o la sua vita?
In un attimo si trovò a terra 2 con gendarmi intorno, le assestarono qualche calcio e qualche pugno: Candite si sentiva stordita, lasciò la presa sulla pistola facendola cadere a terra. Hanji morse la mano che la teneva ferma contro la fredda lama di un coltello, riuscì a liberarsi, liberò anche Moblit: cercò anche il modo di andare a salvare Candite, ma ogni sua scelta sembrava assai pericolosa.
-Andate! Andate via!- urlò Candite ancora stordita, Hanji digrignò i denti, si buttò su uno dei gendarmi armati, riuscendo a sottrargli il coltello, si buttò tra la mischia, subito i 2 gendarmi si avvicinarono a Hanji ma lei riuscì a schivare i due, facendoli svenire con un colpo alla testa: si avviò da Candite a passo spedito tagliando le corde che le legavano i polsi.
-Ferme dove siete o lo ammazzo!- le due si girarono cautamente, Moblit era rigido con una pistola puntata sulla tempia: Hanji lasciò cadere velocemente il coltello alzando le mani al cielo, Candite invece rimase ferma, aveva riacquisito il senno.
Non voleva far morire nessuno ma al allo stesso modo non voleva morire lei, si abbassò anche lei, era molto vicina alla pistola che le era caduta in precedenza: aveva il timore di fare lo stesso errore, aveva paura di uccidere un altro uomo innocente.
-Consegnati Clarke! Arrenditi e seguimi!- allora Candite perse nuovamente il senno, afferrò velocemente la pistola e in un attimo colpì l'uomo in piena fronte: non temeva di colpire Moblit, la sua mira era impeccabile, l'uomo cadde a terra facendo un gran tonfo, Candite lasciò cadere la pistola, si inginocchiò accanto all'uomo.
-Mary...Lucy...Carlo...perdonatemi...- l'uomo si immobilizzò completamente, Candite aveva le lacrime agli occhi e i denti digrignati dalla rabbia: ancora una volta aveva fatto un errore, ancora una volta aveva ucciso un normalissimo uomo con una famiglia.
-Andiamocene prima che arrivi qualcuno!- Hanji prese la ragazza di forza posandola sul proprio cavallo, ripartirono in fretta, nessuno aveva capito cosa fosse appena successo, solo Candite si rese conto della gravità della situazione.
I cavalli cominciarono a rallentare, in lontananza Candite riuscì a riconoscere una sorta di quartier generale, la rossa era stordita, non capiva dove fosse e cosa ci facesse lei lì: subito tutti e tre scesero dal cavallo avviandosi verso l'entrata di quel posto. Dall'entrata si sentivano delle urla di dolore, Candite quasi si spaventò, pensava di esser finita in un manicomio.
-Tu va di sopra, noi ti raggiungeremo più tardi- Candite annuì freddamente cominciando a salire la gradinata che l'avrebbe portata al piano superiore.
Mikasa sentiva le scale cigolare, impugnò velocemente il fucile e si diresse verso la porta, si sarebbe nascosta dietro aspettando che la persona in questione facesse un passo all'interno della stanza: quando la porta di aprì, Mikasa velocizzò i suoi movimenti, ma fu tutto vano: Candite era riuscita a prendere al volo il fucile che Mikasa le avrebbe tirato sulla nuca così da farla svenire.
-T-Tu...n-non è possibile- Mikasa lasciò cadere a terra il fucile e si catapultò tra le braccia della rossa, tutti quanti si alzarono dalle loro sedie dirigendosi verso le due ragazze.
-Dove sei stata Candite, eravamo così in pensiero!- esclamò Sasha tra le lacrime, Candite fece un piccolo sorriso, cercando così di sopprimere le lacrime che minacciavano di uscirgli da un momento e all'altro: in quel momento il gruppo di ragazzi, quasi si dimenticò del comandante Levi che stava torturando uno dei gendarmi all'interno dei sotterranei.
Dal piano di sopra le urla di sentivano forte e chiaro, i ragazzi andarono a risedersi intorno al tavolo illuminato da un lanterna ad olio.
-Che è successo Candite?- la ragazza non proferì parola, teneva lo sguardo basso e gli occhi vuoti, Mikasa guardò i ragazzi pregandoli mentalmente di zittirsi: Candite fece un flebile sorriso inquietante.
-Ho ucciso due uomini...l'ultimo uomo l'ho ucciso meno di 20 minuti fa...e le sue ultime parole sono state i nomi della sua famiglia- in quell'attimo le urla cessarono, tutti i ragazzi guardavano la ragazza con un piccolo sorriso: Candite stava facendo una risata amara alquanto inquietante.
-Ascoltami Candite, va a riposar...-
-Aveva...una famiglia...-
-Anche tu ce l'hai- esclamò irritato Armin, Candite si accovacciò sulla sedia mentre un sorriso amaro le si dipingeva sul viso.

I'm back babe💸
Capitolo corto, presto la seconda parte 👌🏻😘
To be continued...

Bad World ~ Levi Ackerman Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora