Capitolo 9

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Il cavallo correva veloce all'interno della grotta. Come fosse in grado di orientarsi, per me era un mistero. L'oscurità avvolgeva interamente il posto; l'unica cosa che mi dava un senso di sicurezza, se pur lieve, era il calore emanato dall'animale e la sensazione di protezione che emanava, senza contare Romeo, che era ancora ancorato alle mie gambe.
Ripensavo continuamente a mia madre, chiedendomi cosa fosse successo, se mai ci avrebbe raggiunto, e mi disperavo pensando di averla lasciata sola, che fosse colpa mia. Qualunque cosa fosse successa, per farmi scappare così stava a significare che qualcosa non andava, ed io avevo tanto il desiderio di tornare indietro e provare a cercarla.
Ogni qual volta, però, che tentavo di far cambiare direzione al cavallo, lui muoveva la testa e con forza aumentava la corsa, costringendomi a rinsaldare la presa.

Persa tra i miei pensieri, realizzai che l'animale si era fermato. Sentivo in sottofondo un rumore, non troppo lontano. Era acqua. Dovevamo aver raggiunto sicuramente un fiume sotterraneo che dava sul mare.
Il cavallo si rimise in marcia, stavolta camminando. Passammo un immenso buco nella roccia, scavato nel tempo sicuramente dallo scorrere del fiume, e lo spettacolo che mi si parò davanti, mi sorprese.

Scesi da cavallo, il gatto a sua volta, stiracchiandosi una volta giunto a terra. Andò all'acqua a bere.
Io continuavo a guardarmi attorno, tra il meravigliato ed il sorpreso. Attorno a me stava un immensa volta, una grotta sotterranea senza aperture sull'esterno se non un minuscolo buco circolare dal quale potevo vedere la luna. La zona era circondata da strane pietre luminose verdi, che illuminavano la zona circostante.
Sembravamo tante piccole lucciole appese alle pareti rocciose. Mi avvicinai curiosa, sfiorandone una. Al tatto erano fredde, umide. Mi voltai di nuovo; il fiume scorreva lento davanti a noi.
Sentii il cavallo nitrire e mi voltai appena in tempo per rivedere la scena presentatasi sulla spiaggia: il cavallo deformarsi per lasciar spazio ad un giovane.
Lo guardai. E lui osservò me.
Mi avvicinai, sentendo tutto il nervoso e la paura finalmente farsi strada dopo tutto quello che era successo.
-"cosa sei?"
Il ragazzo mi ignoró e non mi rispose, mettendosi invece a bere con le mani a coppa dal fiume.
-"voglio sapere cosa sei e cosa... Chi erano quelle? Dobbiamo tornare da mia madre ed aiutarla!"
Mi prese per un braccio, costringendomi a guardarlo negli occhi.
-"tornare da tua madre non è una opzione. Non ho corso fino a qui per riportarti da loro. E poi tua madre vuole che tu vada ad Alv Adastaer."
Si voltò nuovamente osservando la grotta. Non aveva senso. Niente lo aveva. Mi sentivo persa. Il cuore andava a mille nel petto. Volevo delle risposte. Subito.
-" voglio sapere chi, cosa sei... Adesso. Tu mi devi spiegare... "
Mi guardò.
-" io sono Kelpie... Uno spirito d'acqua. La mia forma animale sai già quale è"
-"tu... Tu.. Sei un cavallo? Stai scherzando vero? Perché non è divertente"
-"mi devo trasformare di nuovo? Anche se può sembrare una cosa da circo, non è piacevole."

Camminò via, risalendo il fiume ed io lo seguii, cercando di stargli dietro.
Il gatto ci superò.

Fantastico, anche il gatto sembra capirci più di me.

-"oddio, non sono pazza allora. Sei davvero... Davvero.."
-"si, un cavallo. Hai per caso intenzione di ripeterlo?"
Rimasi un attimo stizzita, ferma sul posto, per poi ricominciare a seguirlo.
-"cosa è uno spirito d'acqua?"
Cominciò a spiegarmi, senza mai fermarsi durante la risalita.
-"nel mondo esistono tanti tipi diversi di spiriti, ognuno collegato ad uno dei 4 principali elementi della natura:acqua, aria, terra e fuoco. La mia specie appartiene all'acqua."
-"ma.. Tu sei umano.. Voglio dire. Sei qui in carne ed ossa davanti a me! Come puoi essere un cavallo"
Si voltò, annoiato.
-"non sono un semplice cavallo, sono qualcosa di più" - riprese a camminare - "comunque alcuni spiriti hanno la possibilità di mutare forma, e tra queste vi è anche la possibilità di prendere forma umana"
-"quindi sei un essere a metà?"
-"una specie"
Lo seguivo, non sapendo dove mi stava portando. La testa mi vorticava pericolosamente, troppo confusa da tutte quelle nuove informazioni che avevano dell'incredibile.
-"ma... Come è possibile.. Io mai..-"
-"mai visti? Mai sentito? Ovvio. Ci nascondiamo dagli umani da molti secoli oramai. Tanti di noi vengono addirittura ritenuti leggende."
-"anche... Anche quelle donne che mi hanno attaccato sono-sono..."
-"no. Loro erano streghe."
-"vuoi dire che anche le streghe esistono.. -" non riuscivo più a stargli dietro. Lo fermai.
-"aspetta!! Ti prego... Io non capisco. Non.." - cosa? Cosa avrei dovuto dire? Mi portai le mani alla testa, sedendomi sulle rocce; mi sentivo mancare l'aria.

The Circle - Born witch - Nata Strega Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora