Capitolo 42

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Senza nemmeno preoccuparci di coprirci per nascondere le nostre identità, giungemmo ad Alv Adastaer. Qui le guardie attorno alla barriera si misero subito in posizione difensiva. Vennero suonate le campane d'allarme. Ironico; chi prima mi aveva accolta provando ad usarmi, ora si difendeva da me. Come si fa presto a cambiare lato in una guerra. Ma non sarebbero durati a lungo in uno scontro diretto con noi; più forti e numerosi, più potenti, i vampiri di Namel potevano tranquillamente distruggere la barriera. Non eravamo qui però per farci altri nemici, volevamo il loro aiuto.

-"Namel, potresti pensarci tu?" - chiesi, osservando la barriera e le guardie che si ammassavano richiamate dall'allarme.

-"vedrò di farli ragionare"

Da solo, si avvicinò camminando tranquillo fino al limite della barriera. Giunto li, una guardia gli puntò l'arma contro.

-"voi vampiri non siete più i benvenuti in città, e con voi la strega. Andatevene, prima che decidiamo di attaccare"-

La voce del soldato era sicura, decisa, almeno a primo impatto. Non sembrava rendersi conto della disparità di potere. Namel attraversò la barriera con un semplice passo.

-"Non fare un passo oltre! "- gli ordinò la guardia, ma ovviamente Namel non l'ascoltò.

-"voglio parlare col consiglio della città. Non siamo qui per combattere contro di voi, ma per sancire un'alleanza. Ora, potete decidere se lasciarci semplicemente passare o se provare ad attaccarci"

Namel si spostò, per lasciare alle guardie la possibilità di vedere quanti effettivamente eravamo, di modo che capissero. Io sbuffai annoiata quando una delle guardie mi osservò in lontananza, e lo vidi bisbigliare qualcosa al suo commilitone.

-"Odio la gente che bisbiglia"- dissi a me stessa.

Usando la magia comparii accanto a Namel, spaventando non pochi soldati che subito levarono le armi. Come se potesse funzionare contro di me. Sorrisi, quasi spinta a fargli capire meglio la situazione, ma Namel mi fermò bloccandomi per un braccio.

-"ricorda. Dobbiamo convincerli con le buone."- disse, ma non preoccupandosi di tenere un tono di voce basso. Tutti sentirono, e mi osservarono, rendendosi conto solo tardi che ero già a metà incantesimo.

-"non vi è bisogno di usare la magia. Cerchiamo di essere civili"

La voce si levò dalla folla, e le guardie fecero largo a quella persona.

-"Mirhist"- dissi, ricordando il nome di colui che mi aveva salvata dopo il marchio di Mither.

-"Adéle, sei..cambiata. Namel"

-"siamo qui per parlare con te e con il consiglio, da amici"- gli spiegò Namel

-"non vedo di cosa possiate mai aver bisogno da noi. Avete una bella armata però con voi. Non mi pare si tratti di un incontro amichevole, caro amico mio"

Ma davvero stavano ancora discutendo? tutti questi convenevoli mi davano fastidio. Ci mancava solo che si mettessero a bere il tè ed allora si che mi sarei messa a roteare gli occhi. Dovevamo darci una mossa.

-"ci dovete aiutare"- dissi interrompendo i due

-"aiutare? noi. In cosa?"

-"attaccheremo la Corte Nera. "

Lo sguardo sorpreso dell'uomo si spostò come un'onda anche sul volto degli altri presenti, che mi guardavano come se avessi sulla testa due corna.

-"Non potete farlo"- disse l'uomo scioccato.

-"Certo che possiamo. E lo faremo. Con o senza di voi"

-"allora , perché siete qui"- mi chiese -" se non avete bisogno di noi, potete andarvene!"- la paura nella voce dell'uomo era tangibile. Non si preoccupò nemmeno di nasconderla. Il tono di voce alto, attirò attorno a noi la curiosità degli abitanti della città, che curiosi si affacciavano dalle case per osservare la scena. Chi aveva più coraggio, o sfacciataggine, scendeva in strada per essere reso partecipe. Tra di loro notai alcuni signori incappucciati, dei ricchi ed altre figure autoritarie. Doveva trattarsi dei membri del Consiglio.

The Circle - Born witch - Nata Strega Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora