Capitolo 19

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Ha un occhio nero e delle occhiaie profonde.

Ma sono i suoi occhi, lo sguardo che ha a farmi cadere di peso sulla sedia che fortunatamente avevo vicino.

Sono piú cupi, non brillano, non trasmettono la felicitá che tanto amo di lui.

Mi mordo ancora il labbro, quasi fino a farlo sanguinare.

Mi sto facendo del male pur di non correre a stringerlo a me, ho promesso di non farlo.

Siamo in un silenzio che fa paura, lui non alza lo sguardo e questo mi fa male, ma credo che se mi guardasse con quegli occhi mi farebbe solo piú male.

Sono sicuro che in essi vedrei delusione e disprezzo.

Continuando a non guardarmi, facendo di tutto per evitare il mio sguardo inizia a parlarmi:

《Ciao Sascha...》la sua voce è sottile e triste.

《Ciao...》gli rispondo.

Il silenzio cala di nuovo.

Mi mordo ancora il labbro, ripetendomi nella testa che sono un coglione, che per un errore così stupido, così evitabile siamo a pezzi, Stefano è in questo stato.

《Ti prego smettila》mi dice a un certo punto di sorpresa.

Alzo lo sguardo di colpo e i nostri sguardi si incrociano, i suoi occhi emanano un immensa tristezza.

《Smettere di fare cosa?》chiedo confuso.

《Di continuare a morderti quel labbro...》dice alzando un po' la voce.

Istintivamente continuo a farlo, quando sono agitato non posso farne a meno.

《Perchè?》chiedo confuso.

《Perchè io voglio odiarti...vorrei odiarti... ma non ci riesco. Vorrei essere arrabbiato con te...non invece avere la voglia di staccarmi tutti questi fili dalle braccia e venire a baciarti.
Avrei voluto non farti proprio entrare, ma l'unica cosa che spero davvero tu faccia è non rispettare la regola che per orgoglio ti ho dato: di starmi lontano.
Perciò vorrei che non ti mordessi quelle labbra, perchè vorrei essere io a farlo ma non posso, non devo.》dice tutto questo con la voce tremante, mi guarda negli occhi.

Una lacrima scende per un attimo sul suo viso.

"Non devo muovermi da qui" continuo a ripetermi.

《Stefano... non mi sono ancora fiondato su di te, solo perchè te l'ho promesso. Ti posso giurare su quello che vuoi che mi sto facendo del male nello starti così lontano. E capisco... forse è proprio questo che volevi, farmi provare lo stesso dolore che hai provato tu》dico d'un fiato.

Lui non nega. 《Mi dispiace per l'aver avuto paura di parlarti di lei, ma tanto sai giá come é andata vero?》gli chiedo.

Lui annuisce debolmente.

Giuse e Sal gliel hanno detto per me.

Mi zittisce prima che io ricominci a parlare《Sascha...Giuse mi ha raccontato della tua reazione disperata durante tutto questo periodo...》mi dice.

Metto il viso tra le mani per non dover sostenere il suo sguardo.

《Si... ti stupisci della mia disperazione? Cazzo... il solo pensiero di quell uomo sopra di te mi fa andare in bestia, poi penso a tutto l'alcol che hai ingerito per dimenticare la mia stronzata e mi continuo a ripetere di essere un coglione, poi arrivo qui con la paura che tutto ti avesse fatto troppo male e continuo a pensare che tu possa odiarmi tanto da non farmi entrare nella stanza. Cazzo... si che sono disperato》Concludo consapevole che una parola in più mi farebbe crollare.

Sento Stefano singhiozzare e mi decido ad alzare la testa.

《Fanculo》dico prima di fiondarmi ad abbracciarlo.


~Kaminari

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