only half a blue sky

capitolo 3

E' come quando da piccola ti mettevi a fissare il sole e la mamma ti diceva di smetterla. Ma tu continuavi e allora lei "ma lo sai che ti fa male?". Ed allora abbassi lo sguardo, ma c'era ancora quella luce accecante negli occhi , sull'asfalto, sulla  punta delle scarpe, sulle targhe delle macchine che provavi a leggere, ma non vedevi più niente, solo sole. E succede così. Ti metti a fissare i ricordi, "ma lo sai che fa male?" e ti riempi gli occhi di passato e non vedi più niente. 

Ed Harry, in quel momento, era cieco di ricordi. Si era svegliato e, come suo solito, si era messo a fissare il soffitto e a pensare come mai l'Alpha si trovasse disteso accanto a lui con un braccio intorno al suo bacino, stretto in modo possessivo, e un sorriso sornione sul volto, come se fosse riuscito a catturare la preda più importante di tutte, ed era vero, ma Harry ancora non lo sapeva, Harry ancora non aveva capito il motivo di tutto quell'odio e  quella freddezza ricevuta dalla persona che considerava come un padre, ma subiva tutto passivamente, era nel suo DNA essere passivo e con le orecchie sempre abbassate, accettato tutto quello che gli veniva imposto. Era quello che tutti quanti si aspettavano da lui e chi era Harry per deluderli? Nessuno. 

Come da protocollo, ormai lui ragionava solo con quello, si accoccolò all'Alpha che sembrò apprezzare il gesto visto che lo strinse ancora di più a lui e Harry, se non fosse per gli occhi chiusi, poteva dire benissimo che fosse sveglio e lucido, ma aveva imparato a sue spese che non doveva tirare conclusioni affrettate, perché queste, quasi sempre, si rivelavano sbagliate. 

Si mise con la testa sul petto del maggiore e aspettò, pazientemente, che il liscio si svegliasse e, nel mentre, fantasticava su una scenetta che poteva rappresentare in quella posizione. 

Il tipo di scenetta, però, non ci è tenuta sapere. 

Erano ormai le dieci e il liscio era ancora nel mondo dei sogni, mentre Harry aveva gli occhi spalancati per assaporarsi ogni millesimo di quel momento che raramente avevano, o meglio, di quei momenti ne hanno avuti a centinaia ma dopo quel litigio il loro rapporto era diventato...era un rapporto che non si poteva definire. Adesso, più che mai, quel rapporto non esisteva più. 

Harry era l'omega che apparteneva al branco di Louis e Louis era l'Alpha del branco che proteggeva Harry. 

Non cera più Louis con Harry o Harry con Louis.

C'erano soltanto Harry e Louis, Louis ed Harry. Stop. E, una persona che vedeva tutto in modo oggettivo, poteva dire benissimo che erano solo che conoscenti, nulla di più e, a Louis, veniva facile trattare male Harry e sminuirlo per ogni cosa, o meglio, a Louis veniva facile proteggere Harry da qualcosa che era più grande di lui, da una cosa che non era in grado di sconfiggere per proteggerlo e questo senso di inettitudine lo facevano sentire uno schifo, perché, il primo compito di un Alpha era quello di proteggere il suo branco e tutti quelli che ne facevano parte, rischiando la propria vita senza esitazione e Louis andava in bestia quando pensava ad Harry o a Niall, indifesi e senza protezione. Andava in bestia ogni volta che Zayn e Liam tornavano con graffi mortali da uno scontro contro un altro branco. Andava in bestia quando perdeva un suo compagno. Louis andava in bestia quando il suo branco veniva toccato, per questo quando trovò il lupo che aveva quasi ucciso Harry non ci pensò due volte a catturarlo e a torturarlo

Louis finalmente catturò l' Alpha usurpatore che, in quel momento, era sdraiato in una gabba a dimensione lupo, mentre il liscio era seduto contro la parete con in mano un telecomando che se azionato poteva torturare per ore e, questo, il lupo nella gabbia, con una catena al collo, lo sapeva bene, per questo era rannicchiato su se stesso emettendo diversi mugoli di paura e di dolore, anche se ancora non era stato toccato. 

Louis aveva scoperto che non era un Alpha adulto, avrà avuto si e no diciannove anni, ma, essendo un Alpha, aveva una stazza considerevole, per questo Harry era romasto terrorizzato quando se lo è ritrovato davanti.