28. "You are just like your mother"

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Lilian's pov

Non credo di essermi mai sentita inadeguata nella mia vita.

Al massimo ho sempre fatto sentire gli altri inadeguati.

Sono sempre stata perfetta in qualsiasi occasione, se non sapevo cosa fare in una determinata situazione, trovavo il modo per mettere me stessa a mio agio, non mi sono mai sentita fuori posto.

Ma da quando ho a che fare con la vita di mia sorella Lilith, le cose sono cambiate.

Mi sento inadeguata la mattina, quando apro l'armadio e devo scegliere tra quei quattro vestiti da barbona che si ritrova, facendomi perdere il doppio del tempo a scegliere qualcosa di lontanamente carino che però io posso portare durante la giornata; quando sono a scuola, circondata da una massa urlante di persone, dove si mangia cibo inaccettabile e quasi nessuno segue le regole; prima quando mi trovavo con gli amici di Lilith, adesso con Doug e i suoi compagni, che sono peggio di Michael e tutti gli altri: fanno battute stupide, discorsi insensati e vorrei tagliare il braccio di Doug perché mi sono stancata di averlo sempre attorno alle mie spalle. Sì, é bello, ma credo che non abbia capito che ho bisogno dei miei spazi e di voler respirare un po'. E se torno a respirare quando non c'é, la sua presenza si fa sentire tramite messaggi, in cui cerca di fare sexting. Io non gli rispondo troppo disgustata: queste cose non mi sono mai piaciute.

Apro la porta di casa, chiudendola alle mie spalle ed appoggiandomi su di essa. Sospiro, pensando alla mia vita a Londra e a quanto mi manchi. Per scaricare i nervi, avrei bisogno di fare un po' di shopping e tornare a casa -nella mia grande casa e non in questo buco- con un sacco di buste. Però, devo ammetterlo: questa casa, seppur piccola, é accogliente, si sente un certo calore familiare e ti sembra un rifugio dal mondo.

"Ehi tesoro" trovo mio padre -nonostante sia passato diverso tempo, mi fa strano chiamarlo in questo modo- guardarmi con un bicchiere di succo in mano. "Che fai lì?"

"Niente. Sono appena tornata e mi é venuto un leggero capogiro"

"Ora stai meglio?" annuisco, staccandomi dalla porta e sedendomi davanti a lui sullo sgabello dell'isola. Mi guarda, spostando lo sguardo dalle sue mani impegnate a spalmare burro d'arachidi con il coltello a me alternativamente. "Lilith, é da un po' che ti volevo parlare. Mi sembri strana in questo periodo. Successo qualcosa di grave? Hai litigato con Michael? Non lo vedo qui da tanto e prima era sempre in questa casa" mi sale un groppo in gola che non riesco a rimandare giù. Ed ora che gli dico?

"Tutto bene. Non preoccuparti" gli faccio un piccolo sorriso e lui continua ad osservarmi attentamente, per poi distogliere lo sguardo.

Rimaniamo in silenzio e lo guardo domandandomi come sarebbe andata se fossi cresciuta con lui. È una domanda che mi pongo sempre, ogni mattina quando mi sveglio e lo vedo che si occupa di me. E mi viene in mente che potrei chiedergli della sua relazione con la mamma, per capire perché è finita.

"Senti, papà, mi chiedevo se potessi parlarmi della mamma" dico piano le ultime parole, vedendo la sua espressione che si fa sorpresa, diventando presto malinconica.

Voglio capire cosa ha portato loro a dividersi e a dividerci, a far crescere me e Lilith separate. Seppur non riesca ancora a credere che siamo sorelle, ormai, in qualche modo, ci siamo legate. So che, vivendo l'una nella vita dell'altra, stiamo imparando come siamo e forse stiamo conoscendo di più noi stesse in contesti che non sono i nostri.

"Tua madre era... sensazionale, ecco" sorride leggermente e qualcosa mi dice che, se dovesse ritrovarsela davanti, sentirebbe le stesse emozioni di molti anni fa. "Eravamo diversi, sì, e tua nonna non mi sopportava essendo di due ceti diversi, secondo lei, ma ci amavamo. Quando stavo con lei, vedevo e sentivo solo lei ed avevo quella voglia pazza di renderla felice, di vederla sorridere sempre. Tua nonna voleva che si sposasse con un certo Hemmings, se non sbaglio, e tua madre gli diceva che usciva con lui, ma in realtà veniva da me. Ero abbastanza insicuro, ma con lei mi sentivo forte ed in grado di fare qualsiasi cosa. Per sfuggire da tua nonna, una volta fuggimmo per una settimana" ridacchia al ricordo ed io mi ritrovo ad essere incantata dal suo racconto. È bello lo sguardo che ha quando parla di mamma: mi fa desiderare di trovare una persona che mi guardi allo stesso modo.

"Poi perché vi siete divisi?" mi ritrovo a domandare, perché se erano così innamorati, cosa li ha portati a dividersi?

"Tua madre rimase incinta di te. Non eri tu il problema, io ero felicissimo di averti, anche tua madre lo era, ma iniziarono ad esserci diverse insicurezze da parte mia anche se lei cercava di rassicurarmi sempre. Quando nascesti, fui l'uomo più felice del mondo, avevo promesso a me stesso che ti avrei protetta sempre. Per i primi mesi andò bene, ma le stesse insicurezze che c'erano durante la gravidanza si ripresentarono: volevo che tua madre avesse il meglio ed anche tu, ma non ero sicuro che sarei mai riuscito a darvelo, in più a tutto questo si aggiunse tua nonna, che andava ad infierire ed io e tua madre ci allontanammo sempre di più. Tua nonna se la portò via a Londra, lasciandoti a me, dicendo che non doveva più avere contatti con noi. Io cambiai città e qualsiasi indirizzo, quindi non so se tua madre ha mai provato a contattarci" sospira alla fine, tornando a finire il suo panino in completo silenzio.

So che la parte dopo la gravidanza è stata cambiata, che sì, si possono essere allontanati per via delle insicurezze e tutto, ma si sono divisi sicuramente di comune accordo, ognuno tenendosi una bambina. E, per la prima volta, mi ritrovo ad essere d'accordo con quest'idea dello scambio di vite, perché ho potuto conoscere mio padre.

"La ami ancora?" chiedo piano, sentendo la tristezza espandersi nel mio petto.

"Non smetterò mai, era la donna della mia vita" sorride e capisco perché mamma si sia innamorata di lui, è proprio il genere di uomo che fa per lei e le piace. "Dovevi vederla, a volte sembrava una bambina quando si arrabbiava, si batteva sempre per ciò in cui credeva, nessuno la fermava. Era piena di vita e mi faceva sentire felice anche solo con un sorriso" si ferma e mi guarda attentamente, distogliendo lo sguardo dal punto vuoto su cui prima ha posato gli occhi. "E tu sei come lei. Sei proprio come tua madre e sono fiero della persona che stai diventando" mi fa un grande sorriso che io non posso fare a meno di ricambiare, sentendo un dolore all'altezza del petto a pensare a com'è mia sorella.

Mi alzo dallo sgabello e, facendo il giro dell'isola, lo abbraccio forte, sentendolo come l'unica certezza che ho al momento.

HOLAAA

Lo so che dovevo aggiornare giovedì, ma tutti gli aggiornamenti sono stati spostati per il fatto che non sono riuscita a scrivere prima il capitolo di un'altra storia. Domani comunque aggiornerò, quindi tenetevi pronti.

Questo è un capitolo tutto padre-figlia, così come lo ha avuto Lilith, ecco quello di Lilian. Doveva esserci un'altra parte, ma ho deciso che andrà in un altro capitolo.

Devo decidermi a fare una scaletta per gli ultimi dieci capitoli di questa storia, non ci posso credere che pure questa sia quasi giunta al termine.

Alla prossima,
Kisses

Wrong twin || 5sosDonde viven las historias. Descúbrelo ahora