Chapter XVIII

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Si alzó, lenta dal letto. Andò a farsi una doccia molto veloce e raccolse i capelli in una crocchia. Non aveva voglia di asciugarli. Guardò il suo bracciale e poi guardò fuori dalla finestra. Era notte fonda. Aveva deciso, senza dire niente a Gyal, che quella notte sarebbe andata in perlustrazione. Era rischioso, era stupido, ma doveva farlo. Doveva capire come arrivare alla sfera... Ma non quella notte. Quella sua piccola fuga, serviva a capire altro.
Voleva spiare Shein. Doveva capire cosa aveva in mente. Da troppo tempo c'erano cose che non le tornavano del suo comportamento, ed era curiosa di scoprire cosa non andava. La sua strana voglia di aggregarsi a loro senza un apparente motivo, le informazioni che aveva raccolto senza dire chi fosse l'informatore; all'interno della barriera un comportamento del genere poteva avere senso, ma lì fuori no. Si era unito alla missione per aiutarli, ma cosa ci stava guadagnando lui. Si mise velocemente dei pantaloni neri ed una felpa pesante. Voleva essere ben coperta se fosse stato necessario uscire dal castello. Sperando di non farsi scoprire, aprì la porta lentamente. Nel corridoio, buio ed oscuro, non c'era nessuno. Era sicura che ci fossero guardie - leonine ad osservare ogni suo movimento, ma non le interessava. L'avrebbero seguita e visto cosa faceva. Non le interessava. Ma doveva spiare Shein a tutti i costi. Non si fidava.

Camminò lungo i corridoi di quel posto, non producendo nemmeno un singolo rumore, frutto dell'allenamento ricevuto durante la vita nel territorio dei Kamul.
Sorpassò alcune colonne e si diresse, camminando nell'ombra, verso gli alloggi dei soldati. Presto raggiunse la stanza dei ragazzi, e si fermò. Nascosta, in attesa. Si arrampicò lungo una delle colonne usando le incisioni presenti come appigli. Arrivata in cima, si sedette su una delle travi che adornavano il soffitto. Lasciò penzolare le gambe fuori dalla trave, in un atteggiamento  rilassato, quando ovviamente non lo era.

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Attese per quelle che parvero ore. Aveva cominciato a pensare che forse si era sbagliata. Magari Shein era solo un tipo strano che era difficile da capire. Ma dovette ricredersi quando vide la porta della stanza dei ragazzi aprirsi. Shein uscì nell'ombra, silenzioso. Si guardò attorno e cominciò a camminare, con passo spedito lungo il corridoio che portava all'Arena dei leoni.
Zaya sospirò piano, esalando aria dal naso. I suoi occhi si fecero piccoli , le iridi affilate, oramai abituate a vedere nella notte.
Si tirò su, e lo seguí con calma camminando sulle travi rosse del soffitto. Shein non pareva aver percepito la sua presenza, intento come era a prestare attenzione a dove stesse andando, mentre lei non lo perdeva d'occhio nemmeno un secondo. Sembrava che stesse camminando senza una meta precisa, considerate le tante volte che cambiava direzione. Presto però, con indifferenza si fermò davanti ai bagni. Lì , con grande sorpresa di Zaya, lo vide sfilarsi con facilità il bracciale per buttarlo dentro le stanze. Riprese a camminare, stavolta sicuro, verso l'Arena.
Gli occhi di Zaya si fecero scuri come fessure, furiosi. Shein sapeva come rimuovere i bracciali. Quel maledetto stava combinando qualcosa. Silenziosa scese lungo una colonna per atterrare davanti la porta dei bagni. Qui, raccolse il bracciale di Shein. La luce ad intermittenza era ancora accesa, funzionante, ma il ragazzo aveva staccato un piccolo meccanismo, che continuava a lanciare piccole scariche elettriche. In sostanza, il bracciale dava comunque la stessa posizione, ma si poteva aprire facilmente. Aveva scoperto come fregare il sistema, ed aveva tenuto l'informazione per sé stesso... Oppure qualcuno gli aveva detto come farlo.

Zaya posò nuovamente il bracciale dove e come lo aveva trovato, e seguì raso muro l'ombra di Shein.  Lo vide entrare con facilità nell'Arena. Sembrava non avere nemmeno paura di essere scoperto. Era troppo sicuro di sé. Qualcosa non andava. Zaya si fermò sul posto e si nascose nell'ombra, in uno dei piccoli templi dell'Arena. Si affacciò solo un secondo... Ma Shein era scomparso nel nulla. Corse fuori, stringendo forte i pugni. Se lo era fatto scappare. Dove accidenti era finito. Non poteva essere svanito nel nulla, così, senza lasciare traccia. Che vi fosse un nascondiglio da qualche parte? Un passaggio?!

Elemental series : Fire withinOnde histórias criam vida. Descubra agora