14. Saltare o morire

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Luz's POV

Grace parcheggia l'auto davanti alla farmacia che abbiamo scelto e scendiamo con tutte le armi dalla macchina.

I ragazzi stanno per entrare dentro quando vado da Ben e lo tiro per la manica per farlo abbassare un po'.
Ho sempre avuto problemi a farmi prendere sul serio visto che sono alta quanto una formica nana, quindi ho adottato altri metodi, uno di questi è la freddezza.

"Cerca di non farti ammazzare, okay?"

"Ora ti preoccupi per me?"

Sto diventando troppo sentimentale, ripigliamoci e torniamo distaccati come prima. Capito?

"No! Assolutamente no, è solo che voglio essere io quella che ti ucciderà"

Lui ride e insieme a Matthew si allontana e noi andiamo a piedi fino all'ospedale.

Troviamo le porte aperte e ci scambiamo uno sguardo preoccupato. Secondo i miei calcoli (non sono mai stata molto brava in matematica) nella struttura c'erano circa trenta infermieri, venti medici, le guardie, i segretari e almeno cinquanta persone ricoverate quindi, ci conviene sperare che almeno la maggior parte sia uscita o ancora meglio che l'ospedale sia stato messo in sicurezza da dei sopravvissuti.

Ovviamente contando che la fortuna non è mai dalla nostra parte i miei calcoli saranno sbagliai e ci ritroveremo con duecento infetti alle calcagna, come minimo.

"Pronta?" mi chiede Grace con l'arco già pronto.

Annuisco e tolgo la sicura alla pistola, non ho intenzione di usarla ma la posiziono comunque tra la cintura e i jeans in modo tale che sia facile da prendere all'occorrenza.

"Dobbiamo fare tutto in silenzio e non ci divideremo, da dove iniziamo?" chiede Grace entrando nell'ospedale.

"Iniziamo a controllare il pronto soccorso, bende, guanti in lattice e bisturi dovrebbero trovarsi lì e ci sarà sicuramente anche del disinfettante"

O almeno è quello che spero.

Lei annuisce e in silenzio vaghiamo per i corridoi. Per ora non abbiamo visto un solo infetto ma è come se un ombra ci seguisse, sento l'ansia che mi trema nelle ossa e l'agitazione dovuta alla paura di rimetterci la pelle.

Arriviamo senza intoppi al pronto soccorso e lì posso finalmente essere sollevata, forse oggi non moriremo. iniziamo a rovistare tra i cassetti e gli sportelli dei mobili. Arriva un infetto e rapida e silenziosa la freccia di Grace lo uccide subito.

"Bel colpo ragazza!" ci battiamo il cinque e mette alcuni antidolorifici nella borsa.

Un rumore ci blocca entrambe sul posto e mi giro lentamente verso il corridoio da cui poco prima è arrivato l'infetto ed è così che dieci o più infetti si accorgono della nostra presenza e ci vengono incontro strisciando i piedi ed emettendo strani versi gutturali.

"Corri!" urliamo all'unisono e scappiamo. Corriamo per tutto un corridoio fino a quando non ci ritroviamo di fronte ad una stanza aperta e vuota.

Entriamo e sbarriamo l'entrata con una sedia.

"Cazzo!" sussurro mettendomi seduta sul pavimento.

"Cos'abbiamo preso?" Grace apre lo zaino e ne svuota il contenuto sul pavimento.

"Guanti, vari arnesi, mascherine, morfina, antibiotici, garze e tanti barattoli di disinfettante. Ok Luz, possiamo andarcene"

"Certo, non pensi che me ne sarei già andata da qui se non ci fosse una squadra di calcio cannibale che ci aspetta fuori dalla porta?" bisbiglio perché ho paura che gli infetti cerchino di entrare qui dento se mi sentono.

"Usciamo dalla finestra?" propone con un alzata di spalle.

Guardo fuori, è un salto di cinque, forse quattro metri e sotto c'è solo l'asfalto. Se saltiamo e non moriamo ci rompiamo sicuramente qualcosa.
Giro la testa a sinistra e noto che c'è un balcone che dimezza perfettamente il salto, se arriviamo alla stanza che da sul balcone possiamo anche uscire dalla finestra senza che sembri un suicidio.

"Dobbiamo andare nella prossima stanza, sotto c'è un balcone. Saltiamo da lì"

"Come facciamo ad arrivare in quella stanza?"

"Be' mi sembra ovvio" le sorrido e mi schiocco le dita. "Combattiamo"

Così usciamo dalla porta e in silenzio iniziamo a percorrere il corridoio inseguite dagli infetti.
Non spariamo e non li uccidiamo perché riusciamo a raggiungere la stanza senza intoppi.

Mi chiudo la porta alle spalle e poi giro la chiave. Solo quando mi giro noto che c'è una donna sdraiata sul pavimento che ci guarda spaventate in mezzo ad una pozza di sangue.

"Chi siete voi?" domanda con voce tremante.

"Noi siamo qui per le medicine, non vogliamo farle del male" metto le mani avanti e poso la pistola dentro lo zaino.

La signora si rilassa e solo ora noto che stringe in mano una bambina, avrà più o meno qualche mese e se la stringe al petto come se solo lei potesse proteggerla

"È sua figlia?" chiede Grace con calma ma non guarda la bambina, guarda il polso della donna. Una fasciatura sporca di sangue le circonda il polso.

La donna annuisce e guarda nella nostra stessa direzione.

"Mi hanno morsa, stavo cercando del cibo e sono riuscita a scappare per miracolo"

"Si sente bene?" Chiedo avvicinandomi a lei.

Se ho imparato qualcosa dai film apocalittici che ho guardato è che si diventa uno zombie se si viene morsi.

"A dire il vero no. È da quando mi hanno morsa che mi succedono strane cose, ho le allucinazioni e per quel che mi riguarda voi potreste essere frutto delle mia mente, perdo sangue dagli occhi e vomito ogni dieci minuti. Adesso non riesco neanche ad alzarmi e ho paura per lei" guarda sua figlia con gli occhi amorevoli di una madre. "Se voi siete vive vuol dire che c'è speranza e che le mie preghiere sono state ascoltate. Pensavo che Dio mi avesse abbandonata e invece voi siete qui!"

La donna sta delirando, è chiaro. Sposta lo sguardo freneticamente da noi ad un punto indistinto della stanza, forse vede qualcosa a causa delle allucinazioni.

"Cosa possiamo fare per lei?" Chiedo inginocchiamomi accanto alla donna.

"Avete un accampamento?"

Grace mi guarda e scuote la testa ma io la ignoro, è solo una donna e sta per morire, è troppo pallida e senza cure specifiche non penso possa sopravvivere. Magari è così che si diventa Infetti.

"Sì"

"Grazie a Dio" fa una piccola pausa e guarda il soffitto. "Vi chiedo solo due cose. Prendete la mia piccola Sarah e portatela con voi, tenetela al sicuro perché io non sono più in grado di proteggerla e non voglio che lei segua il mio destino."

Si allontana la bambina da petto e me la porge, io la prendo in braccio e la cullo, poi la passo a Grace che mi guarda e disapprova ciò che sto facendo.

"E la seconda cosa?"

La donna respira e del sangue inizia a colmarle dagli occhi, è come se qualcuno avesse tinto le sue lacrime di rosso scarlatto.

"Morirò ed è chiaro a tutti ormai ma non ho intenzione di trasformarmi in una di quelle cose, non mangerò altre persone privandole della vita. Ti chiedo solo questo, uccidimi prima che diventi una di loro"

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