Luz's POV
I tre soldati, o come li chiamerò da qui in avanti, i tre moschettieri mi trasportano lungo alcuni corridoi in silenzio.
"Voglio vedere i miei amici"
Il primo soldato, quello che mi tiene il braccio, fa un gesto con la testa e preme con l'indice l'auricolare che ha nell'orecchio.
Dopo qualche secondo di attesa riprendiamo a camminare ma nessuno dei quattro osa emettere fiato.
Mi prendo del tempo per osservare i due che camminano davanti a noi con in braccio un fucile.
Quello a destra ha un capellino in testa e riesco a intravedere solo dei radi capelli biondi, deve avere il tipico taglio corto militare. Ha una stazza imponente, si vede anche con i vestiti addosso che sotto ha una montagna di muscoli non indifferente e come minimo mi supera di trenta centimetri.
Il secondo, così come il primo è vestito con la solita tuta verde militare e ha i capelli castani leggermente più lunghi degli altri suoi compagni e intravedo anche un sottile strato di barba. Credo che quando si è alle prese con un'apocalisse ci sia ben poco tempo per rasarsi.
È più basso del biondo ma non per questo meno atletico.Quello che mi tiene affianco a lui è sicuramente quello che fra i tre ha il rango più alto. Ha la tipica faccia di chi è al comando e ha una postura rigida e composta, l'aspetto curato e gli occhi color ghiaccio fissi davanti a lui.
In mezzo a tutti questi giganti io mi sento un'intrusa e devo fare più volte dei respiri profondi per non lasciare che la paura si impossessi completamene di me.
Anche se volessi non potrei liberarmi o scappare, sono in minoranza e disarmata. Ci metterebbero meno di un secondo per riprendermi e portarmi dalla drs. Sunders per farmi uccidere.Ci fermiamo davanti all'ennesima porta bianca con un tastierino al lato. Il soldato castano ci sfrega sopra un tesserino e una spia diventa verde e incomincia a lampeggiare.
La porta si apre con un click ed entriamo tutti e quattro. Vengo catapultata in un libro di fantascienza quando apro gli occhi e mi trovò davanti un laboratorio in piena regola, comprese provette e microscopi.
Le pareti sono piene di armadietti al cui interno ci sono così tanti composti chimici che devo distogliere lo sguardo per evitare di pensare a quanti di quelli possono essere malattie o veleni.
"Luz!" grida Benjiamin spuntando da dietro un tavolo.
"Oh mio Dio, stai bene" gli corro incontro estremamente sollevata nel vederlo senza neanche un graffio. Chi lo sa cosa potrebbe fare la pazza madre di Grace a qualcuno che non le serve?
"Ti hanno fatto qualcosa? Giuro che li uccido, anche se prima dovrei trovare un arma" sposta lo sguardo in direzione dei tre moschettieri e fa una smorfia "e dei muscoli in più"
Lo stringo più forte a me per paura che me lo possano strappare via di nuovo. Anche se effettivamente sono stata io ad allontanarlo la prima volta, scappando dal campo. Mi allontano di qualche centimetro per guardarlo in faccia e per riuscire a ricordare ogni minimo dettaglio del suo volto, dal piccolo neo vicino al labbro al sottile strato di barba che gli incornicia il viso. Mi concentro sugli zigomi scolpiti e le infinite sfumature di azzurro intenso e verde bosco che si intrecciano e formano bellissime combinazioni.
"Calmati Ben, nessuno mi ha fatto niente. Volevo solo vederti prima di andare ad incontrare la madre di Grace. Ho accettato la sua proposta, devo andare a dirglielo per decidere come portare avanti la trattativa. Ha promesso di tenervi al sicuro e sono sicura che manterrà la sua promessa altrimenti" faccio una lunga pausa e sposto lo sguardo ai tre soldati alle mie spalle.
"in caso non mi piacesse quello che ha da offrire allora sarò un loro problema e fidati quando ti dico che non sono semplice" faccio una risata forzata ma Ben ha gli occhi e la bocca spalancati.
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Survivors
Science FictionNessuno era preparato per un'apocalisse zombie e men che meno lo erano Luz e Grace. La prima è una ragazza impulsiva, con troppi sentimenti dentro e la seconda è l'esatto opposto. Nel giro di qualche giorno il loro mondo è stato completamente stravo...