Crisi esistenziale

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Vorrei lasciarlo bianco questo foglio.

Ho la pancia piena da due giorni e non sto toccando cibo. Credono tutti che sia depressa e fissata con la dieta.

Iddio, la sapete la cazzo di voglia che ho io di urlare, scappare da tutto e da tutti e farla finita?

Che cos'è l'umanità? Eh? Io non la vedo, non la trovo.

Vedo uomini dappertutto e non sono UMANI. Porco cavolo, sono uomini, non sono umani, non hanno l'umanità.

D'Avenia ci chiede di avere misericordia per l'uomo.

Non ci riesco iddio, non ci riesco.

Non si sfugge a nulla.

Come facciamo a sapere che questa si chiama realtà?

E se la morte fosse la fine di un sogno?

Io mi sento posseduta.

Non faccio le cose col cuore o l'intenzione.

Cosa sono i secoli, il tempo?

E porco di quel non lo pronuncio, che cazzo è la distanza?

Io voglio tutti vicini.

I messaggi sembrano un invenzione maligna.

Chi c'è dietro lo schermo?

Adesso mi fermo.

Vi confesso un segreto.

Tutti i giorni faccio domande così.

Io la so la risposta a tutto questo.

A tutto.

Tutto.

Ma ogni volta che la disperazione aumenta, e le domande sono così esistenziali e la follia è prossima a venire, con la sua risposta all'enigma del mondo, tutto si ferma.

Qualcuno mi interrompe, una canzone parte dalla radio.

E io riparto da capo.

È troppo presto.

È questo il messaggio del presente che mi ferma.

È troppo presto.

Fa tutto schifo perché non capisco niente, niente.

Vorrei tanto uno psicologo.

Tanto tanto.

Voglio raccontargli la risposta.

E non voglio che pensi che io sia pazza.

Voglio un abbraccio.

L'urlo degli adolescenti.Where stories live. Discover now