Federico's pov.
Fra pochissime ore sarà il compleanno della mia ragazza e sono piuttosto emozionato, anche perché è il primo che passo con lei.
So quanto consideri importante e speciale questo giorno e quanto lo stia aspettando con ansia da un bel po', con l'entusiasmo di una bambina.
Siamo soli a casa mia, poiché domani lei ha intenzione di passare la giornata con tutte le persone a cui vuole bene e quindi non so se avremo momenti un po' più intimi da passare assieme.
Siamo seduti sul divano, lei fra le mie gambe, intenti a guardare un film di paura scelto da me.
La mia idea era quella di stringere lei tutto il tempo fra le mie braccia e rassicurarla dicendogli che ci fossi io con lei e di non avere paura, ma mi sono trovata l'unica ragazza che ai film di paura reagisce guardando male la televisione.
Certo, ha urlato un paio di volte in alcune scene, più per sorpresa che per paura, però per il resto, non ho avuto molta soddisfazione.«Questo tipo è proprio un deficiente» commenta lei, prendendo una manciata di pop corn dalla ciotola che ha addosso.
«Questo film non ti fa paura per niente, eh?» le dico io, poggiando la fronte contro la sua spalla coperta da una mia felpa.
«No, per niente. Però tu mi puoi stringere e proteggere lo stesso» mi risponde, girandosi per un attimo e facendomi l'occhiolino.
Diciamo che prendo alla lettera il suo invito, stringendole il bacino con le braccia per tutto il resto della durata del film, mentre la sua testa è schiacciata contro il mio petto.
Di tanto in tanto, le lascio qualche bacio lungo il collo, facendola ridacchiare, perché a detta sua, le faccio un po' di solletico.
«Non mi fai seguire bene il film e non mi riesco a spaventarmi bene» si lamenta per scherzo.
Tanto so che lei sia la prima a volere questi baci.
Quindi da bravo fidanzato quale sono, continuo a salire e scendere con le labbra lungo il suo corpo, mentre le sue mani mi sfiorano il viso.
«Ti amo» le sussurro sulla pelle, mentre lei mi dice che mi ama a sua volta.
Sentirmelo dire, mi crea sempre un'emozione veramente forte.
Sono mesi ormai che sappiamo di amarci a vicenda, di essere innamorati l'uno dell'altra, ma sentirmelo dire, è tutto un'altra cosa.
Dedicandoci attenzione e dolcezza a vicenda, smettiamo di controllare l'orologio.
O meglio, Fran lo fa, ma io no, perché sono piuttosto agitato. So quanto lei ci tenga al giorno che sta per arrivare ed io spero di non deluderla con il mio regalo.
Fra l'altro, nonostante manchino ancora svariati giorni, non posso far a meno di pensare che fra poco arriverà il nostro anniversario.«Vado a prendere un bicchiere d'acqua» mi dice lei, poco dopo che il film è finito, alzandosi.
Annuisco, per poi guardare l'orologio. Mancano solo 5 minuti.
Sobbalzo e mi fiondo in camera mia, destando molti sospetti alla mia ragazza, che appena torna in salotto, mi chiama.
Le urlo di non muoversi da lì, aggiungendo poi di aspettare qualche minuto.
La conosco e so che al momento, starà camminando avanti e indietro, con un'espressione indecifrabile in viso.
Odia le sorprese, o meglio, non è capace per niente di aspettare.Quando scatta la mezza notte, corro verso di lei, prendendola fra le mie braccia e urlandole "Tanti auguri amore mio". Lei ride a crepapelle fra le mie braccia, mentre roteiamo su noi stessi.
Visti da fuori, probabilmente, sembriamo proprio due cretini.
Le stampo un bacio su una guancia, poi un altro e un altro ancora, raggiungendo le sue labbra.
Le prendo un braccio e la trascino in cucina, recuperando dal frigo una cosa che ho fatto preparare per lei.
È un cupcake, su cui metto una candelina.
Avrà tempo di mangiare torte su torte, quindi quello di ora, è soltanto un simbolo.
Vedendomi, mi sorride dolcemente, per poi soffiare, spegnendo la fiammella accesa da me.
«Ma è fantastico» esclama, ridendo, mentre io ne approfitto per sporcarle il naso di panna.
Lei, ovviamente, fa lo stesso con me.«Ora però, vieni con me» le dico, prendendole nuovamente un braccio, dopo aver addentato parte del cupcake.
«Mi hai fatto fare i chilometri ed è soltanto mezzanotte e dieci minuti» si lamenta lei scherzosamente.
Credo che poi sarà contenta, di averli fatti, questi "chilometri".
«Siediti» le dico ancora, indicando il divano e scomparendo nuovamente.

CZYTASZ
Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|
FanfictionA volte la vita può sorprenderti. Una serata, può cambiare il tuo futuro, donarti amicizia, fiducia, amore. Una serata, può mandare all'aria tutto ciò che ti eri prefissato precedentemente. Un serata in cui arrivano nuove persone nella tua vita, co...