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Changbin si chiuse la porta di casa alle spalle, e si tolse il cappotto, appendendolo sull'attaccapanni; passò l'ingresso ed entrò in cucina, trovando la moglie che controllava l'arrosto in forno.

"Ciao Yeji" – Disse, andando a sedersi al tavolo apparecchiato, dov'era appoggiata la posta, passandosi le varie buste tra le mani, notandone una dall'associazione dei fornai e pasticcieri del Regno Unito. Aprì la lettera ed estrasse il foglio.

"Ciao tesoro" – Rispose, tirando fuori l'arrosto con le patate dal forno, iniziando a tagliarlo.

Changbin lesse la lettera, che lo informava di un importante corso dalla durata di due giorni, che si sarebbe tenuto a Manchester la settimana seguente.

"La settimana prossima devo andare ad un corso, durerà un paio di giorni" Disse, osservando il piatto che la moglie gli aveva preparato.

"In che giorni?" Chiese, iniziando a tagliare la sua fetta, per poi portarsela alle labbra scarlatte.

"Giovedì e Venerdì prossimo"

La moglie storse il naso, posando la forchetta – "Mi spiace, non credo proprio di poterti accompagnare come le altre volte, Giovedì ho il turno di mattina e Venerdì il continuato" –

"Non ti preoccupare, andrò da solo, in fondo non è la prima volta" – Rispose masticando un boccone, e con una mano afferrò il telecomando accendendo la televisione, mettendo fine a quel discorso.

Changbin osservò lo schermo acceso, ascoltandolo distrattamente. Un idea gli balenava in testa, ma non sapeva come metterla in pratica.

"Potresti portare Chan" – Disse ad un tratto la moglie, riaprendo il discorso

"Ah, no non credo, lui deve fare le preparazioni al mio posto, non voglio chiudere la pasticceria per due giorni, non ha assolutamente senso" – Rispose continuando a mangiare

"Anche questo è vero"

Finito di cenare, aiutò la rossa a sparecchiare, e poi si chiuse in bagno.

Aprì l'acqua della doccia, così come faceva tutte le sere, e prese il cellulare digitando il pin per scrivere un messaggio all'amante:

– "Hey, mi sei mancato oggi, è successo qualcosa? Sei andato via senza dire nulla" –

Ripensò al comportamento strano dell'amante, che altalenava tra l'indifferenza, l'imbarazzo e la passione sfrenata. Forse non si era sbagliato quando inizialmente lo aveva definito bipolare.

A volte non sapeva proprio come comportarsi, anche se trovava decisamente adorabili i suoi continui cambi d'umore, a volte gli sarebbe piaciuto sapere cosa passasse per la mente del giovane.

Capiva che fosse una situazione difficile anche per lui, ma alla fine dei conti quello che stava tradendo era lui, non Felix.

E proprio Felix aveva dimostrato che la cosa non lo infastidiva più di tanto, soprattutto quando diventarono ufficialmente amanti.

Ricordava le sue parole, come se le avesse pronunciate ieri :

– "Non preoccuparti, capirò se deciderai di lasciarmi andare" –

Come se avesse predetto che un giorno, alla resa dei conti, lui avrebbe scelto senza dubbio Yeji.

Eppure, anche se la resa dei conti si stava avvicinando sempre di più, lui aveva la testa così confusa e il cuore diviso in due.

Stava sbagliando tutto e non sapeva come rimediare.

Si sedette sulla tavoletta della toilette, i gomiti sulla gambe e il volto tra le mani.

Dopo pochi minuti passati nel più totale silenzio, come in trance, il cellulare che teneva in tasca vibrò, risvegliandolo da quello stato.

– "Tutto bene, ero solo stanco, credo di aver studiato troppo. Mi spiace di esser andato via senza salutarti, non volevo disturbarti, mi sembravi molto indaffarato" –

Changbin sorrise, qualunque cosa quel ragazzo gli scrivesse gli provocava gioia, e poi, ripensando alla sua immagine chinata sui libri, un dolce sorriso s'impossessava delle sue diafane labbra.

– "Avrei voluto baciarti stasera – Domani puoi fermarti fino alla chiusura? È molto tempo che non rimaniamo soli"–

Scrisse il messaggio, e si allentò la cravatta, gettandola nel cesto della biancheria. Quella era la stessa cravatta che aveva indossato il giorno in cui conobbe Felix, era nera, semplice, ma la riconosceva da una piccola etichetta scura all'interno della morbida fodera.

Molte volte ripensava a quanto fosse bastardo il caso.

Se solo lo avesse conosciuto qualche anno prima, se solo fosse stato più giovane. Se solo Felix fosse stato più grande, sarebbe stato tutto più semplice.

Invece no; Lui era sposato e adulto, mentre Felix un ragazzo che si stava affacciando alla vita vera, appena uscito di casa, di buona famiglia e frequentava l'università, dove avrebbe potuto conoscere una bella ragazza magari della sua età, o un ragazzo interessante che potesse stuzzicare il suo interesse.

E abbandonarlo da un momento all'altro.

– "Ci sarò. Vado a dormire, la testa mi scoppia. Buonanotte"–

Silky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora