Il supermercato era pieno ed io odiavo gli spazi pieni di gente, li detestavo, ma quel giorno c'era lui con me, in qualche modo mi sentivo protetto, o almeno era quello che sentivo prima che lui dicesse quella frase...
"É il primo anno che faccio l'albero di Natale, sai?" lui
"Allora farò in modo che sia speciale." Io
"Allora, di che colore le prendiamo le palline?" Chiese lui
"Rossi e verdi!" Risposi io
Era eccitato, era felice, non smetteva di sorridere, quel sorriso... quel sorriso era la mia vita.
Ancora quella strana sensazione nello stomaco.
"Senti Sicheng..." lui
Mi si fermò il cuore, la sua voce si fece seria, mi chiesi perché mi avesse chiamato Sicheng e non Winwin.
"L'altro giorno ho visto una persona e credo di provare qualcosa... ma non so cosa fare, mi aiuteresti tu?"
Mi si strinse lo stomaco, no, ti prego Yuta non dirlo, non è così che deve andare...
"Certo! Sarò lieto di aiutarti." Mentii, il mio cuore era a pezzi, volevo piangere.
"Grazie! Tu sì che sei un amico!" Lui grato
"Amico", ogni volta che pronunciava quella parola sentivo il mio cuore stringersi, quella volta si strinse così forte che da un momento all'altro sembrava potessi collassare sul pavimento, volevo urlare, volevo piangere, ogni mia speranza venne soppressa da quella semplice frase, quella dannata frase, non la scorderò mai.
"Cavolo! Ho dimenticato la stella, corro a prenderla, tu prendi posto in cassa." Disse e poi corse
La stella... la mia stella è ormai spenta Yuta ed è per colpa tua, ma ti amo, ti amo con tutto me stesso, non potrei mai odiarti, ti amerò anche se non ti avrò mai.
