Capitolo 5 - Oltre L'Ostacolo

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"Tutto ciò che vuoi è dall'altra parte della paura"

Jack Canfield



I suoi lunghi capelli castani erano ancora ridotti ad un informe ammasso di ciocche bagnate, quando il trillo del campanello risuonò con fastidiosa insistenza tra le pareti silenziose del suo appartamento, ridestandola bruscamente da quella mezz'ora scarsa di relax che era riuscita - con enorme difficoltà - a ritagliarsi. Nonna Amalia e i suoi genitori erano rimasti a Sacrofano per offrire un po' di supporto nell'organizzazione della prossima fiera di paese, mentre Marco e Yukino erano partiti insieme per trascorrere un bel fine settimana romantico in Trentino e non sarebbero rientrati in città prima di qualche giorno...chi mai poteva reclamarla con così tanto clamore alle nove di una tranquilla domenica mattina?

Avvolta nel suo ampio asciugamano blu notte, con i capelli che grondavano acqua dappertutto e un'interminabile scia di impronte bagnate disseminate lungo il breve tragitto che separava il bagno dall'ingresso, raggiunse in fretta l'uscio e, senza neppure prendersi prima qualche secondo di tempo per gettare un'occhiata attraverso lo spioncino, spalancò di colpo la porta, ritrovandosi faccia a faccia con l'insospettabile "intruso".

« L'ho sempre detto che riusciresti a farti attendere perfino dal Padre Eterno in persona nel giorno del giudizio! » la accolse Claudio con il suo solito vezzo sarcastico, scivolando rapido alle sue spalle per intrufolarsi nell'appartamento.

« Claudio, cosa-- che ci fai qui? » esclamò Alice, confusa, allontanandosi in fretta dall'uscio di casa per seguirlo in salotto.

« Sono venuto a sfamarti, ovvio! » rispose lui, piazzandole a tradimento sotto il naso una busta piena di cornetti caldi appena sfornati, il cui aroma fragrante e delizioso avrebbe potuto risvegliare perfino i morti.

Lo sguardo di Alice scivolò rapido da Claudio ai cornetti, per poi ritornare di filato sul suo sexy mentore che, nel frattempo, si era lanciato di sua iniziativa in un solitario tour dell'appartamento. Fu un tutt'uno.
Il panico la investì con la devastante forza di un'onda anomala, prima ancora che potesse riuscire a fare mente locale.
No, non era preparata a gestire una simile situazione.
Ma neppure lontanamente.
Come doveva comportarsi, adesso?
Doveva accennare a ciò che era accaduto tra loro in Istituto, o era meglio lasciare che fosse lui il primo a portare alla luce l'argomento? Dio, a volte desiderava poter imparare a gestire le relazioni sentimentali con la stessa superficialità con cui le trattava quotidianamente la sua migliore amica Silvia...se non altro per evitare di collezionare all'infinito simili scene imbarazzanti!

« Ok, ehm...allora...se mi dai qualche minuto per sistemarmi, poi facciamo colazione insieme » si affrettò a proporgli, prima che il coraggio le venisse meno o, peggio ancora, prima che la sua testa potesse esploderle per la tensione.

Prima ancora che lui potesse aprir bocca per replicare, Alice sfrecciò a tutta velocità fuori dalla sala da pranzo, chiudendosi a doppia mandata in camera da letto. Il cuore le martellava così forte nel petto che temeva quasi che Claudio potesse sentirlo da dove si trovava, e la testa le pesava proprio come se stesse smaltendo una sbornia epocale, senza neppure aver toccato una sola goccia d'alcool.
E pensare che quella mattina si era alzata dal letto con l'idea di trascorrere la giornata all'insegna delle serenità e della quiete...dannato Claudio Conforti, riusciva sempre a mandare all'aria ogni suo programma!

Recuperata la lucidità mentale necessaria ad affrontare quell'inatteso faccia a faccia, si diresse di filato verso l'armadio e recuperò alla rinfusa dai cassetti della biancheria pulita, un paio di jeans a vita bassa e una camicetta a scacchi neri e rossi, indossandoli il più velocemente possibile. Non voleva far attendere Claudio più di quanto già non avesse fatto, soprattutto perché sapeva perfettamente quanto detestasse le persone ritardatarie. Nella fattispecie...LEI.
Per l'appunto, quando lo raggiunse di nuovo in sala da pranzo, lo trovò intento a tamburellare nervosamente con le dita sul tavolo, le guance appena rigonfie già pronte a prorompere in un ennesimo sbuffo di noia.

L'Allieva - Paura D'AmareWhere stories live. Discover now