Capitolo 6 - Svolte...e rivolte

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"Face your life, its pain, its pleasure, leave no path untaken."

Neil Gaiman



Era un lunedì tipicamente autunnale, come tanti altri, intriso di quella caratteristica "apatia" da inizio di settimana e con un cielo plumbeo che sovrastava minaccioso la Città Eterna, vestendo con i freddi toni della sera il primo pomeriggio. Risalendo velocemente i gradini della metro, ebbe come l'impressione di aver intravisto qualche timida gocciolina di pioggia farsi strada attraverso quei nuvoloni neri che sovrastavano la stazione, e così decise di affrettare un po' il passo per poter raggiungere il prima possibile l'Istituto di Medicina Legale.
Neanche a dirlo, l'infame acquazzone cominciò a scatenarsi con tutta la sua furia torrenziale proprio quando Alice aveva appena imboccato la stradina che conduceva all'ingresso principale della struttura. Poche centinaia di metri percorsi e si ritrovò bagnata fradicia da capo a piedi, il paletot talmente inzuppato d'acqua da aderirle al corpo come fosse una seconda pelle.
Ben fatto Alice, pensò inviperita, attraversando di gran carriera l'atrio d'ingresso dell'Istituto diretta verso l'ufficio di Claudio, gli stivali con le suole di gomma elastica che stridevano rumorosamente sul pavimento bagnato, attirando su di sé l'attenzione e le risatine di scherno dei colleghi.

« Ma che t'è successo, Alice? » sghignazzò Paolone divertito, facendo rapidamente capolino dalla sala comune degli specializzandi, seguito a ruota dall'inseparabile Lara.

« Secondo te? » mugugnò a mezza voce Alice, irrompendo come una furia nella saletta per liberarsi in fretta e furia di quel cappotto fradicio e sostituirlo con un camice asciutto e pulito « Se non raggiungo Claudio entro i prossimi due minuti, stavolta me la fa pagare sul serio... »

« Tranquilla, anche Calligaris e Visone sono arrivati poco fa » la rassicurò Lara, dandole una mano ad abbottonare il camice « Sicura di non volerti sedere per un minuto e recuperare un po' di fiato? Sei pallida come un cencio »

« Sto bene » tagliò corto Alice, sistemandosi alla bene e meglio i capelli davanti allo specchio dell'armadietto, prima di sfrecciare di nuovo verso la porta.

Oltrepassata la soglia dell'ufficio di Claudio, si pentì amaramente di aver sprecato quei secondi preziosi a cambiarsi d'abito nella sala comune. Lo sguardo gelido e accusatore che CC le riservò, fu molto più eloquente di qualsiasi discorso sulla responsabilità e sull'etica professionale.
E ben più mortificante.

« Signorina Allevi, bentrovata » esordì Calligaris, rivolgendole un rapido cenno di saluto con il capo per poi ritornare a concentrare tutta la sua attenzione su Claudio « Come ti stavo accennando, Conforti, i nostri analisti sono riusciti a recuperare un bel po' di dati dal cellulare della vittima, in particolar modo, un breve file audio inviatogli con una di queste nuove app di messaggistica istantanea...»

« Whatsapp? » s'intromise Alice d'impulso, guadagnandosi l'ennesima occhiata fulminante da parte di CC « Lo chiedo solo perché so che c'è un modo per poter recuperare i file inviati sugli account privati di Whatsapp, anche quando sono stati eliminati dalla memoria fisica del dispositivo »

« E' esattamente quel che abbiamo fatto » confermò Calligaris con un sorriso, prima d'infilare in fretta una mano nella tasca interna della giacca per estrarre un piccolo registratore a nastro magnetico - di quelli utilizzati per documentare le autopsie in sala settoria o gli interrogatori di polizia - che porse subito a Claudio affinché ne avviasse personalmente la riproduzione.

❝ Hai tre giorni di tempo per raccogliere i 200.000 euro che ti ho chiesto, Ricky, altrimenti ti ho detto quello che accadrà...e ti assicuro che non sarà affatto piacevole. Mi farò vivo io nelle prossime ore per comunicarti il luogo e l'orario della consegna. Cancella immediatamente questo messaggio...e niente scherzi, Sperduti, o sarà peggio per te! ❞

L'Allieva - Paura D'AmareWhere stories live. Discover now