CAPITOLO XXXVII

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Sono riuscita a raggiungere Arthur a casa sua solo per le undici di sera, dopo che Flavio è venuto a riprendere Claudio che stava un pò meglio.
Suono alla porta che mi viene subito aperta.
-Finalmente.-
Me lo ritrovo davanti che mi fissa serio, ma allo stesso tempo sembra felice di vedermi.
-Ciao...scusa il ritardo, è che...-
Senza badare alle mie parole si avvicina al mio viso e posa le labbra sulla mia guancia.
-Non importa...-
Afferra la mia mano e mi trascina in salotto, mentre noto che sul tavolino davanti al divano c'è la cena pronta.
-Ho preparato qualcosa da mangiare. Certo sarà un pò fredda ma...se vuoi la riscaldo!-
-No no. Va bene così. Vieni!- mi siedo sul divano e faccio cenno ad Arthur di fare lo stesso.
Si mette fra le mie gambe ed io appoggio la testa sulla sua schiena, stringendolo con le braccia.
-Come stanno andando le riprese?-
-Bene...Sono stanco, sono tanto stanco Clara. È il sogno di una vita ma a volte penso di voler mollare tutto e tornare qui da te.- ascolto la sua voce roca che rimbomba nella cassa toracica e mi rassicura, come al solito.
Lui è una certezza, e questo non cambierà mai.
-Non devi farlo per me...- replico a voce bassa tenendolo stretto a me e giocando con i suoi capelli dorati.
-Non è solo per te, ma anche per me. Non mi piace stare senza di te...e poi ho una brutta sensazione.-
-In che senso?- chiedo arrotolando distrattamente una ciocca fra le dita.
-No, niente. Dov'eri prima?- tira indietro la testa ruotandola leggermente, per guardarmi con la coda dell'occhio.
-Avevi detto che non ti importava.-
-Scusa, non intendevo questo...Puoi raccontarmelo se vuoi.-
-Ti annoierebbe.-
-Perché?-
Sospiro prima di decidermi a parlare.
-Claudio aveva la febbre alta e vagabondava in giro. Così ho cercato di aiutarlo e di farlo stare meglio fino a quando Flavio non se l'è venuto a riprendere.-
-Ah.-
Il silenzio sembra invadere la stanza e paradossalmente è fastidioso come il più assordante dei rumori.
-Vi siete chiariti?-
-No.-
-Mi dispiace...È colpa mia, solo colpa mia. Non avrei dovuto dirti quelle cose, non ti riguardavano.-
-Ne abbiamo già parlato Arthur, tranquillo.-
Lui reclina la schiena, poggiandosi sul mio petto; poi si rigira e mi ritrovo il suo viso improvvisamente davanti.
Prende a baciarmi lentamente, mentre infila la mano sotto la mia maglietta.
Non ho alcuna voglia di farlo, ma decido comunque di lasciarmi andare.
In fondo, il mio malessere per Claudio credo durerà un bel pò e non potrei continuare fino ad allora a negarmi a quello che di fatto è il mio fidanzato.
Devi tornare ad essere quella di sempre Clara.

***

Quando apro gli occhi siamo ancora stesi sul divano, per fortuna abbastanza largo da ospitarci entrambi.
Arthur dorme ancora e decido di non svegliarlo per farlo riposare tranquillo, ora che può.
Decido di scrivere un messaggio a Flavio.

Come sta? Se serve una mano chiamami. Buona giornata.

Mi chiudo in bagno e mi infilo sotto la doccia cercando di organizzarmi con le cose da fare.
È sabato, potrei passare la maggior parte della giornata con Arthur e magari fare una passeggiata nel pomeriggio.
Faccio fatica a sottrarmi dalla bella sensazione dell'acqua calda che mi sfiora la pelle, poi mi avvolgo in un asciugamano e smuovo i capelli prima di asciugarli.
Una volta finito vado in camera di Arthur, dove avevo lasciato le mie cose, e mi rivesto.
Il mio telefono emette un flebile segnale acustico.

Sta meglio, non preoccuparti.
Buona giornata!
                            Flavio

Rispondo con un semplice ok, ma poi penso che sarebbe carino se chiedessi direttamente a Claudio.
Così mi limito a scrivergli stai meglio?
Poi raggiungo il salotto e, lanciando un'occhiata al divano, vedo Arthur che si stropiccia gli occhi.
-Ah ma allora sei sveglio!-
-Buongiorno...da poco.- mormora lui.
-Guarda che se vuoi puoi riposare un altro pò.-
-Vorrei...- sbadiglia rumorosamente -Ma non posso. Dovrei fare dei giri questa mattina, così poi stiamo insieme.-
-Ok, come preferisci.-
Si alza a fatica e mi raggiunge per darmi un bacio.
-Vado a farmi una doccia.-
-Vuoi ti prepari qualcosa?-
-Mmm...magari un caffè.- mi urla mentre già percorre il corridoio.
-Ottimo, tanto lo volevo anche io.-

***

Arthur è uscito e io decido di disfargli la borsa e lavargli qualche vestito, così da facilitargli la partenza ed ottimizzare il tempo da passare insieme.
Tiro fuori tutto e mi rendo conto che come al solito quando ritorna butta tutto dentro a caso, senza neanche piegare le cose.
Quelle sistemate invece sono quelle che evidentemente non ha usato; così le metto da una parte.
Il resto dei vestiti, tutti stropicciati, lo butto nella lavatrice.
Sento il telefono suonare dalla cucina e così vado a riprendermelo.
C'è un messaggio di Claudio.

Sto bene, grazie.
Solo non vorrei stare dove sono.

Non so che rispondere, e dunque non lo faccio.
Credo si riferisca a Flavio, non vuole stare con lui.
E da quanto ho capito è successo qualcosa fra loro, magari che ha a che fare con la storia dell'email.
Però cosa c'entra Flavio in tutto questo?
Non ci sto davvero capendo nulla, l'unica cosa di cui sono certa è il senso di ribrezzo che provo per quello che ha fatto Claudio.
Sento nuovamente uno squillo, ma non sembra essere il mio telefono.
Frugo fra i panni buttati sul letto e trovo il computer di Arthur.
So che non dovrei ma in fondo, cosa c'è di male?
Lo apro e trovo un messaggio del famoso regista.
All'improvviso sembra venirmi un'idea: lui è l'unico che può sapere la verità, visto che l'email è stata lui a riceverla.
Appunto su un foglietto il suo nome, Cosimo Ferranti.
Magari poi gli scrivo, anche se non sono sicura di volere la conferma della colpevolezza di Claudio.
-Clara?- sento il rumore della porta che si chiude, e velocemente rimetto il computer al suo posto e lo raggiungo in salotto.
-Ciao! Già di ritorno?-
-Si, ho cercato di fare in fretta. Così ora abbiamo un pò di tempo tutto per noi. Comunque rimarrò in città per altri due giorni se può farti piacere.-
-Che bello! Certo!- sorrido e lui mi abbraccia accarezzandomi la schiena.

AMORE DIETRO LE QUINTEWhere stories live. Discover now