Chapter 10

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Domenica, 15 febbraio 2009
L'indomani mattina, quando mi svegliai, non mi trovavo più nel soggiorno, bensì nella camera da letto di... era molto probabile che fosse quella di Brad. Mi guardai attorno confusa. Ero sicura di essermi però addormentata per terra, sul pavimento del soggiorno... Mi alzai e scesi al piano inferiore.
《C'è qualcuno?》domandai ad alta voce, senza tuttavia ricevere alcuna risposta. 《Brad?》
Niente. Non era né sul divano né per terra. Che fossero entrati dei ladri e io non me n'ero accorta? Poteva anche essere, dal momento che ero stata portata fino al piano di sopra e non mi ero svegliata. Va be', pensai, forse sto viaggiando un po' troppo con la fantasia. Magari è solo uscito a comprare qualcosa. Certo però che poteva scrivere un bigliettino o avvisarmi.
Avanzai verso la cucina, anche se non mi sembrava ci fosse qualcuno... 《Brad?》
Ancora nessuna risposta.
Poi, quasi mi prese un infarto dallo spavento, Bradley spuntò all'improvviso da dietro la porta e urlò. Io, istintivamente, senza averlo davvero fatto apposta, risposi all'urlo e gli diedi un pugno in faccia. Il tutto avvenne nell'arco di un minuto neanche. 《Cazzo!》imprecò, portandosi la mano agli occhi 《Ma sei stupida? Sono io!》
《Scusa, scusa, scusa...》balbettai, mortificata 《pensavo fossi un ladro o un assassino o qualcuno del genere insomma》.
《Ma che razza di persona si introfulerebbe nella casa di qualcuno in pieno giorno per rubare o ucciderlo?》rispose, rabbioso.
《Sì, però è anche colpa tua!》sbottai, indignata 《Non dovevi farmi uno scherzo del genere... la mia è stata pura autodifesa》.
《Mi hai fatto praticamente un occhio nero e ora mi dai pure la colpa, assurdo...》borbottò, andando verso il frigo.
Si prese un non-so-che dal frigo e se lo mise vicino all'occhio sinistro.
《Come se io non mi fossi fatta male alla mano》mormorai, sbuffando.
《Mi chiedo se tu sia davvero una ragazza...》continuò, lanciandomi un'occhiata truce 《Insomma, avresti dovuto gridare un poco o al massimo svenire》 .
《Hey! Attento a quello che dici》ribattei, alzando di scatto lo sguardo verso dI lui 《e comunque che idea del cavolo hai di noi ragazze? Credi che siamo tutte creature piccole e indifese? Aspetta, ti aspettavi che mi stringessi forte a te dal terrore?》
《No, ma è quello che una persona normale avrebbe fatto》brontolò, sedendosi su una sedia 《Se non vuoi chiedermi scusa, ringraziami perlomeno per averti portata fino in camera mia, anche se pesi più di un sacco di cemento...》
《Ehi! Prima di tutto non te lo chiesto》precisai, offesa 《e, in secondo luogo, se non hai abbastanza muscoli da potermi sollevare non dare la colpa al mio peso》.
《Ah, non stuzzicarmi...》posò il sacco di ghiaccio sul tavolo e mi guardò con un occhio piuttosto gonfio. Mi sentii terribilmente in colpa, anche se non lo volevo ammettere. 《Dovrò andare in giro con gli occhiali da sole per almeno una settimana》disse, alzandosi e andando in bagno a prendere forse la crema per lividi.
Tornò anche con un flacone di disinfettante e della garza. 《Dammi la mano》ordinò, lanciandomi uno sguardo serio 《su, avanti. Non avevi detto che ti eri fatta male? Fammi un po' vedere》.
Scossi la testa e ritirai la mano indietro. Sospirò, come sull'orlo dell'esasperazione, e me la prese senza chiedermelo una seconda volta.
《Non mi sono fatta niente》borbottai 《tu, piuttosto, mettiti qualcosa...》
《Che c'è? Non ti starai mica preoccupando per me ora?》disse, con un sorriso compiaciuto.
《No, sono solo i sensi di colpa》risposi, secca 《ammetto che sono andata giù pesante》.
Presi la crema e me ne misi un po' sulle dita, poi, cercando di essere il più delicata possibile, gliela spalmai intorno all'occhio.
《Sst!》si morse il labbro e strinse le mani in un pugno 《Hai la leggerezza di un orso su un triciclo》.
《Su, non fare il bambino. Sto tentando di fare del mio meglio》. Dunque, rimase in silenzio e tenne lo sguardo fisso su di me, mentre continuavo ad applicargli la crema. Avrei preferito allora che avesse continuato a blaterare cose senza senso o a lamentarsi. Tutt'ad un tratto, mi ritornarono le parole che la notte precedente aveva mormorato nel sonno. Stava davvero dormendo, in quel momento? O, era in realtà ancora perfettamente conscio di quel che diceva?
Abbassai lo sguardo cercando di evitare il suo e feci per chiudere il tubetto.
Scesi dalla mensola e andai a lavarmi le mani.
《Ah! Ti sei fermata proprio ora che il mio occhio si stava abituando a te che lo massaggi》proferì, con una nota d'ironia.
《Dovrei telefonare ad Abbie》dissi, schiarendomi un po' la voce e ignorando le sue parole. Mi sistemai una ciocca di capelli ribelle e mi diressi verso il soggiorno.
《Le dirai che hai dormito da me?》chiese, visibilmente divertito nel mettermi in difficoltà.
Mi fermai e mi voltai verso di lui con uno sguardo minaccioso:《Se mai dirai a nessuno che ho dormito a casa tua...》.
《Tra le mie braccia, tra l'altro》 aggiunse, con un sorriso ancor più compiaciuto 《avresti potuto benissimo andartene via, lasciarmi lì, per terra, ma non l'hai fatto》.
Arrossii all'istante al ricordo della notte precedente. Aveva ragione su tutto e non potevo negare niente.
《Sì, è vero, e ci ho anche pensato, se devo dire la verità. Tuttavia, ero così stanca che ho chiuso gli occhi per un istante e mi sono addormentata senza rendermene conto》mi giustificai, senza però convincerlo troppo 《evita di fare quella faccia. Se vuoi credere che l'abbia fatto perché lo desideravo, credici pure, non sono nessuno per impedire a qualcuno di fantasticare ma, come ho detto, il tuo è solo un fantasticare》.
《Io non ho detto nulla》rispose, con tono innocente 《stai facendo tutto tu》.
《Ah! Ora non farmi passare per quella pazza》esclamai, indignata 《okay, basta! Non voglio più parlare con te! E non ridere》. Ma Brad continuò a sogghignare sotto i baffi.
Okay, pensai, ora vai via e fa finta che non esista. Ignoralo. Tu sei superiore. Sì, tu sei superiore a lui, Rosie.
  Alla fine, la nonna di Abbie non aveva avuto niente di grave, solo una brutta indigestione di pesce e calamari, forse di qualche giorno. Decisi di non dirle nulla di me e Bradley, perché non c'era nulla da dire: era solo capitato che dormissi da lui, punto. Nulla di più e nulla di meno. Nulla d'importante, insomma.

Le parole non dette (#WATTYS2018) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora