XII

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Lauren e Camila avrebbero preferito, di gran lunga, passare il sabato sera in pigiama, davanti alla tv o qualsisi altra cosa, pur di non essere a cena insieme con i colleghi, per di più sedute una accanto all'altra.
Quasi venti anni sono passati dall'ultima volta che sono andate a cena insieme, i gusti sono sempre gli stessi. La persona è sempre la stessa. Nulla è cambiato. Forse l'emozioni che provano l'una per l'altra.

Durante la serata il telefono di Lauren, che è tra lei e la Cabello, suona più volte, attirando l'attenzione di quest'ultima. Camila con la coda dell'occhio guarda il nome sul display e riesce a leggere Anaëlle, con un cuore rosso.
Lauren rifiuta la chiamata e fa finta di nulla. La seconda volta, dopo un bel po' di squilli, si scusa con gli altri ed esce fuori, per chiamarla. Camila, invece, usa la scusa di andare in bagno e segue Lauren, solo per sentire la conversazione tra le due e capire cosa ci sia tra loro.
«Ehi, Anaëlle»
«Laur, ti disturbo?»
Subito riconosce la voce da pianto e questo la rattrista molto.
«Hai pianto, vero?» sospira, stringendosi nel cappotto rosso
L'unica risposta è un singhiozzo dall'altra parte.
«Piccola, parlami»
«Lo so che sei alla cena ma ho bisogno che tu venga qui» tira su col naso «Magari quando finisci, passa, per favore»
«Non mi fare stare in pensiero, dimmi cosa è successo» insiste
«Mi sento sola e abbandonata come sempre. Le ferite bruciano più del solito» confessa, dopo un breve silenzio
«Appena posso arrivo, piccola mia»

La sua alunna la ringrazia tantissimo ed entrambe riattacano. Lauren fissa il vuoto, mordicchiandosi il pollice. Ha paura dell'affermazione "le ferite bruciano più del solito". Spera siano solo ferite astratte e che non abbia fatto nulla. Che abbia mantenuto la promessa.
«Non credi sia fuori luogo?»
La voce di Camila le fa prendere uno spavento, non sapeva di averla alle spalle.
«Non credi sia da maleducati ascoltare le conversazioni altrui?» la squadra da capo a piedi «I fatti tuoi mai, Karla, eh»
«Non quando si tratta di rapporti extrascolastici»
«Ancora con questa storia?» rotea gli occhi al cielo
«Vuoi dirmi che tra te e Davis non c'è nulla?» ride amaramente «Eravate in ascensore insieme e lei era attaccata a te. L'hai difesa davanti a tutti e portata in infermeria. Hai staccato un assegno per pagare i danni e ieri mi hai urtata perché avevi la testa tra le nuvole e un sorriso che non finiva mai»
Lauren trattiene un sorriso beffardo e la guarda con occhi diversi. Si lecca il labbro inferiore e la spinge al muro, avvicinandosi pericolosamente a lei.
«Gelosa, nena?» sussurra al suo orecchio con voce calda e roca
Si allontana da lei, ma senza darle via di fuga. Le alza il viso e si specchia nei suoi occhioni castani, aspettando una risposta.
«Vorresti essere al suo posto» afferma sicura
«Mi fai schifo, pedofila» prova a spingerla, senza successo «Hai quasi quaranta anni e vai dietro ad una ragazzina di appena diciotto anni!»
«Beh, ti stai sbagliando. Non potrei mai fare una cosa del genere» si ritrae, leggermente disgustata per quell'accusa «Si vede che non mi conosci affatto»
«So benissimo chi sei, Jauregui. Una pa..»
«Non dire quella parola» ringhia «Mi stavi mettendo in difficoltà davanti ad una mia alunna e il dirigente scolastico. Tu non sai quanto ho penato fino a far togliere certe cose dal mio curriculum e avere un posto di lavoro»
«Ti lamenti? Hai il coraggio di farlo? Vuoi vedere cosa ho sotto il pantalone? Lo vuoi vedere?» controbatte, iniziando ad alzare la voce
«Smettila di urlare»
«Cosa c'è? Ti dà fastidio ricordare certe cose, quando io sono contretta a farlo ogni giorno?» la provoca, questa volta avvicinandosi lei, sfiorandole di poco la mano
«Perché non mi tiri un pugno? Picchiami, così ti sfoghi. Dopo quello che ti ho fatto, sarebbe il minimo! Non saremo mai pari, certo, ma fallo, così smetti rinfacciarmelo» risponde con tono calmo, cosa che fa irritare sempre di più Camila «Ti avrò fatto perdere una gamba, ma anche io ho tante cose da rinfacciarti. Tanti schiaffi che non ti ho dato e troppe cose che devi sapere di cui te ne sei altamente fregata. Diciotto anni fa ho provato a suicidarmi, ma continua così che la prossima che proverà a farlo, credimi, la terrai sulla coscienza! Quindi inizia a comportarti da donna matura, cambia il tuo atteggiamento e...»
Lo schiaffo sul viso di Lauren, lascia una bella manata rossa. La Jauregui si massaggia la guancia e non proferisce parola, mentre Camila annuisce, sentendosi poco meglio.

Entrambe tornano dentro senza avere più nulla da dirsi. Anche se le parole,  prima dello schiaffo, hanno lasciato Camila abbastanza perplessa, cerca di ingnorarle, facendo finta che non le importi.
Lauren prende la borsa, la sistema sulla spalla e nuovamente si scusa con i colleghi.
«Già vai via?» chiedono, abbastanza dispiaciuti
«Problemi familiari» annuisce
Saluta tutti con un bacio generale, va a pagare ciò che ha consumato, disdicendo le altre sue portate e poi corre verso la macchina per andare da Anaëlle.

Brainiac ||CAMREN||Место, где живут истории. Откройте их для себя