XIV

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«Buongiorno amore» sussurra Lauren, baciando dolcemente Anaëlle
Continua a darle tanti piccoli baci sulla guancia e sul collo, finché non si sveglia e apre gli occhi, emettendo un mugolio.
Quando mette a fuoco, scorge la figura della sua insegnante con solo un telo addosso e i capelli bagnati, con le goccioline che scendono tra i seni.
«La colazione è pronta, mi sistemo e scendiamo» continua con un tono davvero dolce
Senza alcun problema, di spalle, si spoglia davanti alla ragazza e, con calma, si mette l'intimo e una felpa della sua alunna. Tiene i capelli bagnati con una coda alta e una volta pronta sposta nuovamente la sua attenzione su Anaëlle.
«Bella addormentata, che vogliamo fare?»
«Non ho fame» biascica con la voce ancora impastata dal sonno
«Niente storie! Ieri hai bevuto solo un the o quel che era» insiste «Scendi a fare colazione»
«Lauren, per favore» sospira

Lei incrocia le braccia sotto il petto e la guarda accigliata. Non può fare altro che obbedire. Scende dal letto, sbuffando, e la segue al piano di sotto, in cucina.
Sul tavolo ci sono pancake con sciroppo d'acero e premuta d'arancia. La pancia di Anaëlle brontola ma lei fa finta di nulla, continuando a dire di non avere fame.
«È per il modo con cui ti chiamano a scuola?»
Lei abbassa lo sguardo e annuisce, tirando sempre di più le maniche.
«Ti sei tagliata, ancora?»
«No» deglutisce rumorosamente
Lauren avanza verso di lei e, con un gesto veloce, le alza la maniche, mettendo alla luce ciò che si è scritta.
«Questa notte ho letto baleine sul tuo polso» afferma con tono duro, solo per non piangere davanti a lei, le fa male, molto male
«Ti ho... Ti ho delusa ancora» balbetta
«Moltissimo» contrae la mascella «Perché non mi hai chiamata? Perché non vieni da me quando succedeno queste cose? Perché lo devo sapere dopo? Perché devi soffrire in silenzio?»
«Perché non voglio essere un peso!» taglia corto
«Ma che stai...»
«So di essere un peso per te Lauren, so di essere patetica. Perché mai dovresti andare appresso ad una ragazzina? Ci passiamo ventidue anni e tu sei sempre così dolce e disponibile con me... Ed io... Non lo so» alza sempre di più la voce, portandosi le mani tra i capelli
«Perché sei una persona dolcissima ed io ti voglio tanto bene e non sei patetica, non sei un peso. Non pensare mai certe cose, te ne prego» la rassicuro, abbracciandola
«Prima o poi andrai via e mi abbandonerai» sussurra tra le sue braccia

Lauren si allontana e la guarda perplessa. Perché dovrebbe dubitare di lei?
«Chi ti ha messo queste cose in testa?»
«Camila Cabello»
Nel sentire il suo nome, Lauren tira un pugno sul tavolo, iniziando ad innervosirsi.
«Cosa ti ha detto!» ringhia
«Che indossi una maschera e mi farai del male. É convinta che io sia innamorata di te e che ci sia qualcosa tra di noi. Mi vuoi spiegare cosa vuole?»
La grande si passa le mani sul viso e scuote la testa nauseata. Non impara mai stare nel suo.
«Camila era la mia fidanzata» confessa «Siamo state insieme per sette anni, convivevamo, allora non c'erano le unioni civili sennò ci saremmo anche sposate»
«Non ci credo» boccheggia «Tu e lei...»
«Non ci vedevamo da diciotto anni» la interrompe, lasciandola sempre più scioccata
«E perché vi siete lasciate?»
«Io... Io» sospira «Ero alcolizzata»
Anaëlle la guarda da capo a piedi e ride amaramente, come se non credesse a questa affermazione.
«Scusami?»
«Sono sobria da diciotto anni» si giustifica
«Io ti ho detto tutto di me e tu non mi hai mai detto questa cosa importante? Mai un accenno su Camila, una parte fondamentale della tua vita e niente sull'alcol»
«Piccola, ascolta, non...»
«Non voglio ascoltare, Lauren» la interrompe «Quante altre cose mi hai nascosto?»
«E tu perché mi hai tenuto nascosto i tagli? So che ne hai altri, non solo quelli! Eri pulita da questa estate, ed ora?» l'accusa, sentendosi attaccata
«Non cambiare discorso, Jauregui» risponde acida
«Ci sono cose che non puoi capire, Anaëlle!»

Brainiac ||CAMREN||Where stories live. Discover now