22. Capitolo

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Il giorno dopo mi svegliai molto presto. Avevo dormito poco ma non potevo essere in ritardo. Dovevo chiedere subito il trasferimento. Saltai dal letto e presi i miei vestiti che l'altra sera avevo lasciato sul tavolo...andai in bagno e mi preparai a partire. Non avevo alcun tipo di appetito. Dovevo essere consapevole che potevo perdere il caso di Costia, il lavoro e anche la reputazione. Titus e Anya dormivano ancora...erano le 6:30 quando partii verso la questura.
Alle sette in punto ero davanti all'entrata. La porta era ancora chiusa. Dopo un po' vidi arrivare Rebecca e Lincoln. Stavano avendo una conversazione molto vivace a quanto pare. Ridevano entrambi.
- Buongiorno Lexa...non mi aspettavo di vederti oggi.- disse lei.
- Sono venuta per parlare con lei.-
- Certamente.-
Entrammo e io mi diressi subito verso l'ufficio di Rebecca Skies.
- Accomodati.-
- Non c'è bisogno che lei finga di essere felice di vedermi e non ho nessuna voglia di accomodarmi. Chiedo il trasferimento.-
- Non è possibile. Mi dispiace. O lavori per noi o non lavori.-
- Mi licenzio.-
- Cosa?-
- Preferisco non lavorare che lavorare accanto a criminali seduti in un'istituzione come la questura.-
- Va bene come vuoi...ma ti avverto...attenta a quello che fai.-
- Non c'è bisogno di avvertirmi.- dissi sbattendo la porta e avviandomi verso l'uscita.
Non mi accorsi neanche che Lincoln mi stava correndo dietro e mi chiamava fino a quando non sentii la sua mano sulla mia spalla.
- Che vuoi?- gli chiesi scontrosa come non mai.
- Scusa...ehm...volevo sapere perché hai chiesto il trasferimento e perché ti sei licenziata.-
- Non sono affari tuoi.-
- Si invece...sei mia collega.-
- No invece...-
Lui rimase a guardarmi a bocca aperta. Io presi la giacca e me ne andai. Guidando mi ricordai di Clarke. Erano già le 8:00...forse sarei potuta passare in ospedale. Cambiai direzione e in 15 minuti ero lì. Rimasi un po' in macchina e la vidi camminare con passo deciso e elegante verso l'entrata. Feci per uscire ma Anya mi chiamò...

- Pronto?-
- Com'è andata? -
- Mi sono licenziata.-
- Sul serio?-
- Si...non mi ha lasciato altra scelta.-
- Va bene...troverai sicuramente un altro lavoro...-
- Si...ma questo era il mio lavoro...-
- Forse potresti chiamare Jaha...forse lui saprebbe cosa fare.-
- Non lo so...posso farlo...ma la situazione è dannata. Gli uomini dei Queen potrebbero essere infiltrati dappertutto. Questo è quello che lo rende potente.-
- Si...lo so...questa sera sei libera?-
- Non lo so ancora...dipende da cosa mi risponde Clarke.-
- Qualcuno ha iniziato a frequentarsi con la dottoressa.- disse con tono canzonatorio.
- Ieri mi ha detto che ogni volta che mi sta vicino sente le farfalle nello stomaco...-
- Wow...è cotta.-
- Poi ho cercato di baciarla...e sembrava tutto ok....ma in un attimo si è allontanata ed è letteralmente scappata via...-
- Stai scherzando? Dio! La dovevo vedere questa scena!- disse morendo dalle risate.
- Poi mi ha chiamato e io non ho risposto...alla fine l'ho chiamata io e si è scusata...ora sono davanti all'ospedale e forse troverò un momento per parlare con lei.-
- Wow...che culo...buona fortuna anche se a pensarci meglio non ne hai bisogno.-
- Grazie Anya.- riattaccai e uscii dalla macchina. Faceva freddo...quest'inverno non aveva ancora nevicato ma se tutto continuava così...la neve sarebbe arrivata di sicuro. Entrai in ospedale e mi informai su dove avrei potuto trovarla.
- Reparto chirurgia.- mi disse un'infermiera molto simpatica...con un tono di voce che mi ricordava mia nonna.
Mi spicciai a salire le scale che mi dividevano da lei.... 8:30.  Dio...il tempo non mi basta mai.
Appena salii le scale la notai in camice bianco jeans e tacchi. Era splendida...ma ora dovevo parlarci, nonostante quella situazione imbarazzante del giorno precedente. Lei era completamente assorta nella conversazione con un tizio credo di origini asiatiche, che non mi aveva notato per niente. Le arrivai accanto...da dietro e senza parlare a voce alta le sussurrai: - Clarke...- lei si spaventò e si girò di scatto. Wow...quanto poco le mancava per perdere quel suo equilibrio che a stento regge.
- Ciao...- disse arrossendo.
- Ti vorrei parlare un po'...puoi ora?
- Si...aspetta...Stacy...ti prego potresti sostituirmi per un po'?-
- Certo, non c'è problema.-
- Che ci fai qui?- disse davvero felice di vedermi.
-Sono venuta a chiederti una cosa e forse anche a parlare un po'...-
- Ti ascolto...-sembrava essere sulle spine.
- Ti andrebbe di venire a cena stasera?-
- Uh...Ehm...certo certo....mi hai presa alla sprovvista.- disse tutta rossa ormai. Non capivo cosa facevo per farla reagire così. Perché avrei smesso se avessi saputo...non aveva senso che fosse in iper ventilazione ogni volta che le parlavo....diceva la persona normale in me. Ma era dannatamente carina e sexy quando si lasciava andare...
- Allora va bene se vengo a prenderti alle 20:00?-
- Si...lo sai l'indirizzo?-
- Se me lo scrivessi te ne sarei molto grata.-
- Dammi il tuo telefono.- disse prendendomelo di mano...dentro vi scrisse l'indirizzo e mi accompagnò all'uscita.
- Non è che scapperai un'altra volta?- dissi guardandola negli occhi.
- No...ma voglio andare piano ok?-
- Ok...-
- Allora...ci si vede ...-
- Ci si vede...- dissi entrando in macchina e partendo verso la serra di Raven. Volevo ordinare un mazzo di fiori 💐 perfetto per Clarke. Tutto doveva essere perfetto.
Lei sapeva che oggi sarei venuta e mi aspettava lì con un sorriso a trentadue denti.
- Allora...oggi le rose le porti tu?-
- Si ma non al solito posto...le rose che mandi ogni giorno quelle continua a mandarle...oggi mi serve un bel mazzo di rose rosse.-
- Posso sapere per chi?-
- Per ora è ancora un segreto.-
- A giudicare dalla tua faccia devi tenerci molto.-
- Ci tengo...perciò sarà meglio che lo faccia bene...e voglio fiori freschi.-
- Si signor capitano!-
- Ok...passerò a prenderli alle 19:30.-
- Bene...offre la casa.-
- Ma perfavore....-
- Sono anni che compri rose da noi...-
Feci un sospiro e accettai. Poi mi diressi da Anya.

POV CLARKE

Lexa mi aveva invitato a cena nonostante tutto...wow...il tempo passava velocemente. Quando guardai l'orologio erano già le 18:00...ho chiesto a mia madre di farmi da copertura...Anche se non ho avuto il coraggio di dirle la verità completa.
Arrivata in appartamento feci una doccia veloce e poi aprii l'armadio...hmm era un'uscita serale...optai per un paio di pantaloni attillati neri, e una camicia elegante e tacchi rossi. Poi mi truccai e scoprii che ero quasi in ritardo ormai...quella ragazza dagli occhi verdi sarebbe stata qui da un momento all'altro. Proprio mentre stavo mettendo il tocco finale...il mio profumo preferito...sentii il campanello.
Non appena aprii la porta il mio sguardo si perse in quei occhi verdi come foreste selvagge...
- Come sei bella.- mi sentii dire. Era vero quello che mi diceva? Arrossii...meno male che era notte.
- Grazie.- dissi abbassando lo sguardo mentre sulle mie labbra stava facendo capolino un sorriso imbarazzo.
- Queste sono per te.- mi disse porgendomi un bellissimo mazzo di rose rosse. Era riuscita a togliermi il fiato con gesti così semplici...ma tutto fatto da lei sembrava unico.
- Grazie...sono bellissime.-
- Sei pronta o ti ho forse interrotta?-
- No no...possiamo andare...prendo la giacca e partiamo.-
-Ok...-

Io sono LexaWhere stories live. Discover now