37. capitolo

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POV LEXA

La linea cadde e io non richiamai. Cheryl mi arrivò alle spalle e mi fece segno di entrare in macchina.
- Siamo distanti circa mezz'ora da Oslo. Ho preso abbastanza soldi per il tuo biglietto aereo, non preoccuparti e anche per un telefono. Stasera o domani mattina parti per Washington.-
- Mi stai prendendo in giro forse?- dissi incredula.
- Certo che no....e io e Toni partiremo per l'argentina. -
- L'hai trovata?- le chiesi quasi sicura di un sì.
- No ancora...ma appena la trovo partiamo.-
- Perché non ti hanno lasciato con lei...perché ti hanno proibito di stare con lei?-
- È una lunga storia. Ma direi che alla base di tutto ci fosse l'immagine della figlia perfetta che dovevo dare. Sono stanca di questo. Hanno tentato di farmi innamorare di vari ragazzi. Ma era tutto inutile. Io voglio lei e lei soltanto.-
- Capisco.-

Mezz'ora dopo ci trovammo a Oslo e ci precipitammo a comprare due cellulari nuovi di zecca. Appena lo aprii installai Facebook. C'erano una marea di messaggi e chiamate alle quali non avevo potuto rispondere. Le persone erano preoccupatissime. Iniziai a rispondere e chiamai Anya.

- Pronto?-
- Anya? Sei tu?-
- O mio Dio Lexa!-
- Oggi o domani parto per Washington...sono scappata...-
- Ok...ehm...tu servono dei documenti nuovi?-
- Sì...falli anche per Clarke nel caso volesse partire con me. Saremo sempre in contatto...non sparirò...non per sempre...e non andremo lontano...ma a Washington non posso mettere piede finchè c'è Roan in giro.-
- Capisco...ti verremo a prendere noi...insieme a Clarke.- mi disse con un tono rassicurante. Le volevo un mondo di bene.
- Va bebe...ciao.-

Cheryl non si staccava dal telefono. Di Toni non c'era nessuna traccia sui social media...alla fine Cheryl decise di chiamare la madre di Toni. Aveva molta paura di quello che avrebbe potuto sapere.

POV CHERYL

Digitai il numero della madre di Toni sperando che non l'avesse cambiato.
Aspettai.
- Pronto? Chi è?- sentii la voce di Marìa Topaz con quell'accento argentino.
- Marìa...sono Cheryl...-
- Cheryl, bambina mia...dove sei? O mio Dio gracias...le mie preghiere si sono esaurite. Estas bien?-
- Sono a Oslo...c'è Toni?-
- Toni esta in America, in ospedale.-
- Cosa? Da quando?-
- Una settimana...esta muy mal...-
- Ok...Marìa devo andare ci sentiamo.-

Setii un groppo alla gola. Toni stava male. Non sapevo cosa avesse dovevo partire subito.
-Lexa...partiamo per Washington il prima possibile.-
- Va bene...il prossimo aereo parte tra due ore. -

POV LEXA

Lo sguardo pieno di speranza che Cheryl aveva un solo minuto fa, era sparito di colpo. Al suo posto c'era la disperazione. Quando mi raccontò di Toni che stava in ospedale a Washington decisi di farla venire con Titus, Anya e Clarke all'ospedale dove Clarke lavorava...che forse anche si trovava lì siccome era uno dei più grandi di Washington DC.
I suoi occhi erano pieni di lacrime e paura. Aveva paura di perdere l'amore della sua vita...e io la capivo completamente. Mi faceva male guardarla. Arrivammo all'aereoporto e ci imbarcammo. Mi sentii calma solamente quando l'aereo decollò.
- Cheryl...cosa pensi che sia successo a Toni?- le chiesi un po' titubante.
- Non lo so...davvero. È giovanissima. E non riesco a crederci che stia così male...forse sua madre sta esagerando.
Non posso perderla...non ora Lexa.-
- Lo so...dove vi siete conosciute?-
- A scuola...-
- Quando hai capito di esserti innamorata di lei?-
- Quando mi ha salvata dall'ospedale psichiatrico dove mia madre mi aveva rinchiuso a causa del mio essere omosessuale.-
-Non me ne hai mai parlato prima...-
-Non mi piace parlarne, reputo mia madre una bastarda puttana di Roan.-
- Ha fatto altre cose?-
- Ha ucciso mio padre...-
- Dio...-
- Per questo sto scappando...sto scappando da questo mostro.-
- Normale...ma...tu sei così diversa da loro...sei gentile, buona, ami qualcuno, -
- Non ero proprio così prima...-
- Comunque sia ora sei così...-
Lei girò la testa e guardò oltre il finestrino...sapevo che piangeva...ma capivo che non era tempo di intromettersi.

Arrivate a Washington scendemmo velocemente e uscimmo dall'aeroporto.
Mentre camminavo verso l'uscita il mio cuore stava scoppiando. Non riuscivo a credere che solamente un po' di metri mi divideva dalle braccia di Clarke.
Mi affrettai e allungai il passo. Le valigie non le avevo. Una volta uscita mi guardai intorno. C'era tantissima gente. Non riuscivo a vederla. Ad un tratto però...

POV CLARKE

La notai subito...si girava intorno. Io le corsi incontro e l'abbracciai da dietro. La mia mente fu finalmete pervasa da quel profumo inconfondibile dei suoi capelli. Lei strinse le mie mani sul proprio petto e non mi lasciò andare.
Si girò e mi prese il viso tra le mani. E poi si abbassò a terra...piangendo. Non l'avevo mai vista così fin'ora. Mi abbassai anch'io e ci abbracciammo finalmente. Dopo 6 mesi di assenza. Potevo sentire il battito del suo cuore da quanto eravamo vicine. Finalmente sapevo che stava bene, che era qui con me. Lei non diceva niente e nemmeno io avevo una sola parola da dire. In quel momento volevo solo lei. Niente più. Ci guardammo con le lacrime agli occhi. Entrambe con lo sguardo di chi ha passato notti intere nella preoccupazione per la vita dell'altra.
Allora ci alzammo da terra e finalmente vidi la vecchia Lexa tornare. Le nostre fronti erano l'una contro l'altra. Mi guardava in un modo così intenso che non si può descrivere a parole. Sentivo i brividi passarmi lungo la schiena mentre lei mi abbracciava perché non avevo sentito quel suo tocco da così tanto tempo. E allora sentii le sue mani nelle tasche dei miei pantaloni. Mi tirò a se. - Piccola mia...finalmente...sei bellissima Clarke.-
- Ho avuto paura Lexa...-
- Sono qui ora. E non me ne andrò mai più senza di te...se sei daccordo. - disse scherzando come sempre per sdrammatizzare un po'.
- Lexa...io...ti amo.- glielo dissi finalmente e lo sentivo davvero. Sentivo che volevo essere solo sua e di nessun altro.

POV LEXA

Finalmente la potevo toccare, finalmente ero sicura che lei fosse viva e che stesse bene. A quelle sue parole la strinsi a me e la baciai. Era lei...lei era l'amore della mia vita.

Io sono LexaWhere stories live. Discover now