capitolo 8

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KIM

Il suo sguardo arrabbiato e deluso mi fa un po' paura. Anzi, leviamo 'un pò'.

«Fatemi capire, Jacob tu sei stato interrogato e al posto di ripetere la lezione hai scherzato mandando messaggi espliciti alla professoressa. -dice sul punto di una crisi di nervi e Jacob annuisce- Mentre tu, Kimberly, hai riso per tutta l'ora facendo innervosire la docente. Che tra l'altro era pure già arrabbiata!»  quasi urla guardandoci mentre scuote la testa e mette due dita sulle tempie.

«Si, esatto. Ma in mia difesa posso dire che insieme a me ha riso anche tutta la classe e la professoressa ha deciso di punire solo me, questa è un'ingiustizia!» rispondo secca.

La preside alza la testa guardandomi stupita, forse dal fatto che le abbia risposto.

«Signorina Evans, non riesco a capacitarmi del motivo della sua risposta così scontrosa.» cerca di calmarsi.

«Senta, ci dia la punizione così ce ne andiamo e lei può ritornare a fare quello che stava facendo su Youp-.» smetto di parlare quando ricevo una gomitata da parte di Jacob.
«Ahi! Ma sei scemo?» lo trucido con lo sguardo.

«Peggiori solo le cose così, ti conviene stare muta.» mi fa notare, e in effetti ha ragione. Ma non gli dò questa soddisfazione.

Chiudo la bocca ancora più arrabbiata e allontano la sedia da Jacob So Tutto Io Anderson.

«Ragazzi, per favore! Ho una montagna di cose da fare. Vi pregherei di non litigare e di farmi perdere tempo. Passiamo alla vostra punizione. Domani pomeriggio verranno dei ragazzi che vorrebbero venire in questa scuola e voi gli farete da guida. Insieme.»

«Domani pomeriggio ho gli allenamenti.» prorompe Jacob.

«Vorrà dire che li salterai. Domani alle cinque vi voglio vedere davanti la porta. Potete andare, e cercate di comportarvi meglio con i professori.» ci dilegua senza attendere una risposta da parte nostra.

Ho bisogno di distrarmi.

«Hai visto? Ora mi tocca saltare gli allenamenti solo perché parli troppo.» sbuffa lui quando siamo fuori dall'ufficio.

«Non rompere. Sarà un modo in più per farti vincere la scommessa. E ora, scusami ma, devo andare a distrarmi visto che non posso tornare in classe per la prossima mezz'ora.» accelero il passo ma mi raggiunge lo stesso.

«Conosco un ottimo modo per distrarti. Vuoi provare?» mi guarda perverso, come se io cascassi nella sua trappola.

Come fa a cambiare così radicalmente il suo umore?!

«No, grazie.» apro la porta dell'aula di musica per poi chiuderla con tonfo.

Cammino lentamente verso la chitarra sedendomi su un piccolo sgabello e inizio a cantare una delle mie canzoni preferite da quando ero piccola.
'A thousand years'.

"Il cuore batte veloce. Colori e promesse.
Come essere coraggiosi? Come posso amare se ho paura di cadere?
Ma guardandoti stare da solo tutti i miei dubbi all'improvviso svaniscono in qualche modo. Un passo più vicina...
Sono morta ogni giorno aspettandoti.
Tesoro, non aver paura ti ho amato.
Per mille anni. E ti amerò per altri mille.
Il tempo resterà fermo e la bellezza resterà in tutto quello che lei è.
Sarò coraggiosa. Non lascerò che nulla porti via quello che adesso ho davanti a me. Ogni respiro, ogni ora che ha portato a questo. A farmi essere un passo più vicina... Sono morta ogni giorno aspettandoti. Tesoro, non aver paura ti ho amato per mille anni. E ti amerò per altri mille. E per tutto il tempo ho creduto che ti avrei trovato.Il tempo ha portato il tuo cuore da me. Ti ho amato per mille anni. E ti amerò per altri mille.
Un passo più vicina...
Un passo più vicina...
Sono morta ogni giorno aspettandoti.
Tesoro, non aver paura ti ho amato per mille anni. E ti amerò per altri mille.
E per tutto il tempo ho creduto che ti avrei trovato. Il tempo ha portato il tuo cuore da me.Ti ho amato per mille anni.
E ti amerò per altri mille."

TI ASPETTO.Where stories live. Discover now