Capitolo 835

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R: papà mi ha detto che prendiamo un pizza...ora ho capito il perché: dobbiamo festeggiare l'arrivo di Simone. A questo punto,potremmo uscire e andare a mangiarla fuori.

B: non serve davvero: sarei più che contento di stare qui.

R: non se ne parla. - gli passa vicino,dandogli un bacio sulla guancia - Non sai come sono contenta di averti qui: Emma era diventata così triste.

Simone sposta subito lo sguardo verso di me,guardandomi esattamente nel modo in cui mi sarei aspettata: le parole di mia madre non possono fare altro che farlo sentire di nuovo in colpa.

R: era sempre giù di morale e non rideva mai.

E: ok mamma,adesso basta dai.

R: as you wish! Allora vado a chiamare papà,quindi preparatevi che andiamo.

B: davvero non c'é bisogno.

R: Simone non preoccuparti: mangiarla qui o fuori non fa differenza,ma almeno potremo farci una bella passeggiata in centro e magari ci fermiamo anche nella mia gelateria preferita.

Appena nomina il gelato,non resisto solo all'idea: quella che avevamo in centro nella nostra città,faceva uno dei gelati migliori del mondo.

E: allora direi che non si può rifiutare: ho davvero voglia di gelato.

B: grazie: siete troppo gentili.

R: don't mind. Non so se é più contenta Emma o tu. Vado a chiamare tuo padre.

Si mette a ridere,lanciandomi un'occhiata divertita,poi va velocemente al piano di sopra,lasciandoci da soli in cucina.

B: devi prepararti? Io sono già pronto direi.

E: in realtà mi sono già fatta la doccia e credo che potrei venire anche vestita così. Dici che non vado bene?

Abbasso lo sguardo per darmi un'occhiata: mi ero messa un pantaloncino corto bianco e una normale t-shirt blu. Non avevo certamente in programma di uscire,ma per la nostra serata avrebbe dovuto andare più che bene: dovevo solo mettermi un paio di sandali.

B: vai fin troppo bene: te l'ho detto che sei bellissima.

E: allora se per te va bene,potremo aspettare i miei sul divano...abbiamo molto tempo da recuperare.

Gli faccio l'occhiolino,dandogli un bacio sulla guancia e tirandolo poi di là in salotto,dove ci perdiamo in qualche coccola mentre aspettiamo che i miei genitori siano pronti per andare.

FINE FLASHBACK

Simone é rimasto fino a martedì pomeriggio,poi é partito perché avrebbe dovuto trovarsi con Alex la sera stessa per discutere di alcune cose su degli eventi a cui avrebbe dovuto prendere parte. Lunedì,approfittando del fatto di essere ancora con me,ha voluto accompagnarmi lui al mio terzultimo Instore. Inutile dire che anche se ha tenuto il profilo basso,i fans lo hanno notato e non ci hanno pensato due volte a farci un sacco di domande su ogni cosa possibile e immaginabile. Fortunatamente nei giorni dopo alla sua partenza,siamo tornati a sentirci come al solito se non di più: Simone mi chiamava ogni minuto e quando non lo faceva,era perché non potevo rispondere,allora mi mandava un messaggio. Chiaramente lo faceva perché con molta probabilità si sentiva ancora in colpa per il modo in cui si era comportato la settimana prima,ma io non avevo bisogno di tutte quelle attenzioni. Mi facevano senza dubbio piacere,ma mi bastava riavere indietro il mio solito Simone. A differenza della settimana scorsa,questa é praticamente volata e,fatti gli ultimi due Instore,sabato pomeriggio sono dovuta partire per tornare in Italia. I miei genitori erano ovviamente dispiaciuti,ma sapevano che ci saremmo sicuramente visti presto,anche perché avevano già messo in programma di venire a trovarci prima della nascita del bambino. Dopo aver salutato per bene mia madre,mi sono fatta accompagnare all'aereoporto da mio padre e dopo mille raccomandazioni e tante belle parole da genitore protettivo e affettuoso quale é,si é convinto a lasciarmi andare. Sono arrivata a Roma che erano le tre meno un quarto,perchè l'aereo ha fatto un po' di ritardo e anche se avevo fatto una colazione abbondante verso le dieci,ho deciso di ordinare qualcosa anche in aereo. Avrei potuto partire più tardi,ma ho dovuto prendere il primo volo disponibile perché quel sabato io e Simone lo avremmo avuto davvero pieno di impegni. Appena arrivata,saremmo dovuti andare a fare finalmente la mia visita per vedere le condizioni del bambino e per le sette avremmo dovuto essere in un ristorante di Roma in cui alcuni dirigenti della Sony avevano deciso di fare una cena con molti dei loro cantanti. Simone è ovviamente stato invitato e di conseguenza l'invito è stato esteso anche a me,visto che sono la moglie. Anche se lui inizialmente non voleva andare per evitarmi quella che a dir suo,sarebbe stata una "serata inutile e stancante",ho insistito perché accettasse. Era comunque una sorta di cena di lavoro ed era giusto che ci andasse e poi,per quanto stancante avrebbe potuto essere,era pur sempre una cena e questo significava solo una cosa: avrei mangiato per gran parte del tempo.

Biondo ed Emma - Ricordati di ... 5Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora