No offence, but R U SRS?

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"Due begli uccelli, l'un l'altro compagno, abitano assieme sul medesimo albero. L'uno si ciba del dolce frutto, l'altro, senza mangiare, con lo sguardo tutto abbraccia".

Il lunedì mattina tornai all'atelier stranamente riposato, considerando le ore di viaggio e l'incontro con mio padre. Lessi tutte le email che avevo ricevuto durante il fine settimana e provai un sorprendente senso di pace. Il weekend era stato emotivamente intenso, ma catartico in un certo senso. Non aver visto mio padre per molto tempo mi aveva portato a non apprezzarlo del tutto, finché non ci eravamo rincontrati. Emotivamente, mi ero allontanato da lui per non soffrire del fatto che fossi un elemento secondario rispetto alla sua nuova famiglia. Ma non appena avevo messo piede in casa sua e di Jin Hye, avevo capito che non potevo scappare via da quei vecchi sentimenti.

E mio padre aveva un ruolo cardine nel mio passato e, anche se non sarebbe stato facile, sapevo che voleva avere un posto nel mio futuro, seppur piccolo. Non era giusto tenerlo fuori per nessuno dei due.

Ci eravamo lasciati con la promessa di rivederci al matrimonio.

Il matrimonio.

Jeongyeon e Yoongs si stavano occupando degli ultimi dettagli, ed io avevo le farfalle nello stomaco ogni volta che ci pensavo. Sorrisi tra me e me: lentamente, tutto stava andando per il verso giusto. Dopo quanto avevamo passato Jungkook ed io, ce lo meritavamo.

Stavo riflettendo su questo quando sentii una voce familiare entrare in ufficio. Mi alzai dalla mia scrivania e andai incontro a Jinwoo. Mi ricordai che Yoongs mi aveva accennato ad un appuntamento con lui nel pomeriggio.

Yoo Jinwoo

- Jimin, che piacere vederti - disse, stringendomi la mano in modo formale.

- Anche per me. Come mai sei da queste parti? - dissi, tenendo le distanze.

- Mia sorella ha appena avuto un bambino, così sono venuto per un po' -.

- Oh, congratulazioni, che bella notizia -.

- Grazie. Chissà quando avrò dei bambini, quindi ho pensato di godere della felicità altrui. In questo modo non devo neanche cambiare i pannolini -.

Scoppiai a ridere. - Sei venuto per dare un'occhiata alle cifre? Ho accettato di lavorare con te nonostante il passato che abbiamo condiviso. Credo che il nostro rapporta si possa fermare a qualche parola di circostanza -.

- Sì. Ehi, permettimi di offrirti almeno un caffè, così possiamo parlarne -.

- Un caffè è accettabile -. Un paio di minuti dopo, eravamo seduti a un tavolo del Mocha, la mia seconda casa.

Yeeun era impegnata, così fu una delle sue aiutanti a prendere l'ordinazione. Tornò subito dopo con due caffè freddi, anticipando la cameriera.

Dopo aver chiacchierato un po' del tempo, Jinwoo tirò fuori un assegno dalla tasca della giacca. - Volevo darti questo, dato che siamo qui -.

Lo presi e cercai di nascondere la soddisfazione vedendo la cifra generosa che c'era scritta sopra. La partnership tra le nostre due attività era sempre più proficua, e la stabilità finanziaria che ne era scaturita rappresentava un vero premio. In quel momento, Ecbert e Jinwoo erano i finanziatori maggiori per la mia attività.

- Grazie -. Piegai l'assegno e aspettai che continuasse. Di solito parlavamo al telefono di argomenti di routine, quindi ero curioso di capire cosa lo avesse spinto a venire a trovarmi in ufficio.

- Le cose stanno andando molto bene, meglio di quanto avrei previsto - commentò lui, unendo le mani davanti a lui.

- Sì, sono contento che ci troviamo in sintonia, visto che abbiamo lasciato da parte rapporti che non siano professionali -.

The Sunny is rising again ☀️JikookWhere stories live. Discover now