It's you, who draws the milky way of my galaxy

657 56 16
                                    

"Come pavidi eroi ci prostriamo a un domani fatto di illusioni, ove l'unica certezza risiede nella persona che rapì il calore del nostro cuore."

Yoongi mi accompagnò a casa dopo una lunga giornata in atelier. Era già buio e cercai di non pensare a tutto quello di cui dovevamo discutere io e Jungkook quella sera, mentre andavo verso la porta.

- Park Jimin? -. Sentii avvicinarsi la voce di un uomo, la sua figura apparve nell'ombra. Il mio cuore ebbe un sussulto e feci un passo indietro.

- Chi è lei? -.

- Sono di Channel News. Speravo di poterle fare qualche domanda sui suoi legami con Jung Hoseok ed il suo nuovo bestseller -.

- Mi dispiace, non è un buon momento -. Cercai le chiavi e provai a girargli attorno per raggiungere la porta.

- Le ruberò soltanto un minuto del suo tempo -.

Prima che potessi dirgli di andarsene, apparve il mio migliore amico che affrontò l'uomo. - Il mio amico non vuole parlarle. Deve andarsene -.

Il giovane giornalista si fece beffe di lui. - Chi è lei? Non sto infrangendo nessuna legge qui -.

- Non è importante chi sono io. Se non se ne va, dovrò chiamare la polizia -. Yoongi era sereno, la sua voce e il suo portamento erano intimidatori senza volerlo.

- Va bene, mi dispiace. Possiamo parlare per telefono? - chiese allora, guardando prima Yoongs poi me.

Scossi la testa, sospirando. Cazzo, erano davvero insistenti. Girai la chiave nella toppa e ringraziai nuovamente il mio miglior amico prima di affrettarmi su per le scale.

Entrai nell'appartamento, feci cadere la giacca sul bancone e desiderai di potermi liberare del bagaglio di emozioni che avevo portato a casa. Jungkook si alzò dal divano mentre io mettevo in forno una pizza surgelata.

- Va tutto bene? - chiese il moccioso, scrutandomi da capo a piedi.

- Un giornalista mi ha avvicinato qua fuori -.

Lui aggrottò la fronte. - Chi era? -.

- Ci ha pensato Yoongs, è tutto a posto -.

La tensione nel suo corpo sembrò alleviarsi un po'. - Allora devo ringraziare quel nano da giardino -. Girò attorno all'isola per accostarsi e darmi un bacio, ma io mi allontanai. - Che c'è adesso, hyung? -.

- Secondo te? - borbottai sarcastico, imbronciandomi. Aveva davvero bisogno di sentirselo dire? Non vedevo l'ora di ascoltare le sue scuse per aver parlato con Jinwoo prima di me.

Jungkook sollevò le sopracciglia. - Perché non me lo dici? -.

Lo fissai, cercando di mantenere il controllo. - Mi hai punito ieri sera con la promessa che ti saresti tenuto fuori da questo accordo. Questo è il mio accordo -.

- Non hai detto di tenermi fuori. Mi hai detto che volevi negoziare - ribatté impassibile, incrociando le braccia al petto. Era perfino convinto di avere ragione.

Risi, scioccato dalla sua sfacciataggine. - Così hai deciso di chiamare direttamente la persona con cui dovevo negoziare? -.

- Volevo avere qualche informazione, tutto qui -.

- Davvero? -.

Mi spostai nella sala da pranzo con la mia pizza riscaldata. Dopo un attimo, Jungkook si sedette dall'altra parte del tavolo. Forse avevamo davvero bisogno di uno spazio più grande. In quel momento avrei voluto che ci fossero almeno due stanze a separarci.

- Non capisco perché sei così arrabbiato, hyung. È a te che ha mandato l'offerta, no? Io ho fatto solo qualche domanda. Non ho finto di rappresentare le tue opinioni o le mie, in nessun modo -. Si fermò, poi aggiunse: - volevi il mio consiglio, no? -.

The Sunny is rising again ☀️JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora