One day you'll believe me

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Quella fu una giornata davvero stancante per Tony.
Era stato costretto in laboratorio tutto il giorno a fine di lavorare ad un progetto che avrebbe poi mostrato durante un meeting.
Non aveva preso nemmeno una pausa, era stato l'intera giornata chino sulla scrivania a lavorare con dati, misure, file ecc.
Gli piaceva, certo, ma non quando era costretto a fare un lavoro di quattro giorni in dieci ore.

"Tu sei un genio, Tony, ce la farai"

"Sei la persona più intelligente che conosca, Tony"

"Andiamo, tu sei Iron Man! Riesci a salvare il mondo dagli alieni in un paio di giorni, ci metterai poche ore per completare il progetto!"

Ovviamente, non avrebbe potuto tirarsi indietro.
Se c'era una cosa che odiava di più tra tutte era le riunioni, così noiose e inutili, a parer suo.

Non riuscì a metabolizzare una sola parola di quello che dissero i finanziatori, aspettava solo il "Congratulazioni, è un capolavoro" seguito da stretta di mano per congedarsi, come al solito, d'altronde.

Entrò nella sua grande villa, buttò a terra la valigetta da lavoro, la giacca e si lasció cadere a peso morto sul divano.
Aveva davvero bisogno di attenzioni, era completamente privo di energie.
Si voltò verso la poltrona e vide che Steve, il suo ragazzo, era intento a leggere un libro.
Il Capitano amava quando Tony si sfiorava il labbro inferiore con la punta delle dita, cosa che faceva quando necessitava affetto.

"Quando avrai bisogno ci sarò, sempre, in qualsiasi momento" gli aveva detto una volta.

In pratica, in qualsiasi momento, se Tony si fosse sfiorato la bocca, Steve lo avrebbe baciato e consolato.
Almeno, questo era ciò che intendeva il soldato.
Il miliardario, però, non voleva provare a disturbarlo.
Pensava che, prima o poi, lo avrebbe annoiato con tutte quelle richieste d'amore e che, successivamente, si sarebbe stufato di lui e delle sue insicurezze e lo avrebbe lasciato.
Ma in quel momento era davvero spossato e aveva proprio bisogno di conforto.
Voleva che Steve lo coccolasse, solo lui sapeva sempre come fargli tornare il buon umore.
Un'idea gli balzò alla testa:
Prese in mano il suo tablet, lo adagiò sulle sue ginocchia e si chinò su di esso.
Si portò una mano al viso, come per appoggiarsi con i gomiti alle gambe.
Piano, piano sollevò due dita e si sfiorò il labbro inferiore poi le fece scorrere verso quello superiore, per arrivare, infine, poco più sotto del naso.
Steve probabilmente si sarebbe anche potuto non accorgere di quel gesto o, per lo meno, se si fosse irritato per il comportamento appiccicoso di Tony, quest'ultimo avrebbe potuto difendersi rispondendo che non era sua intenzione farlo, che aveva solo compiuto quel gesto per abitudine, mentre pensava al lavoro.

"Oh, Tony..." bisbigliò Steve, molto piano.

Il genio alzò la testa di scatto, verso di lui, notando che il biondo lo stava osservando con uno sguardo carico di dolcezza.
Rogers si alzò, posò il libro sulla poltrona, si sedette affianco al proprio fidanzato, portando un braccio intorno alle sue spalle e lo avvicinò a sè.
Con l'altra mano gli sollevò un poco il mento e lo baciò con gentilezza, rassicurandolo, amandolo, dandogli tutto ciò di cui era carente a causa della stanchezza.
Dalla gola del genio si levò un gemito di puro sollievo.
Quando si separarono, Steve portò Tony vicino al suo petto, abbracciandolo e lasciandogli dei piccoli e leggeri baci tra i capelli.

"Un giorno, amore" bisbigliò il biondo "un giorno mi crederai".

Stony & Superfamily || Immagina e One shotsWhere stories live. Discover now