Never enough

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Era l'anniversario di Tony e Steve.
Ormai era già qualche mese che stavano insieme.
Il regalo del Capitano era fantastico, aveva dipinto un quadro meraviglioso.
Rappresentava Tony all'interno della sua tuta.
Il genio si commosse non appena lo vide, ovviamente.

Tony amava Steve da impazzire, lo amava davvero tanto.
Eppure non aveva idea di cosa regalargli, o almeno, delle idee le aveva, ma non erano abbastanza.
L'amore che provava per lui non era descrivibile con dei numeri.
Stark amava i numeri, aveva un numero per qualsiasi cosa.
Anche per se stesso.
Sapeva ciò che aveva fatto, tutti lo sapevano, quindi era riuscito ad attribuirsi un numero.
Ma Steve era diverso, Steve valeva più di quanto Tony potesse mai immaginare.

Perciò decise di comprargli un'isola come regalo.

Si presentò dal suo ragazzo, soddisfatto, porgendogli i documenti dove avrebbe solo dovuto mettere una firma.
Così avrebbe potuto acquistarla, un'isola appartenente all'arcipelago della Grecia, con villa inclusa, tutta per loro.
Sfortunatamente, Steve non ne fu contento e rimproverò Tony, parlandogli di quanto sia importante il non buttare i soldi al vento etc etc.
Il moro si sentì un idiota.
Era ovvio che Steve non voleva un'isola.
Da lì in avanti la situazione non fece altro che peggiorare.

Tony acquistò uno yacht.
"Uno yacht, Tony, stai scherzando? Siamo a New York. A-New-York"

Una collezzione di orologi, di cravatte e giacche.
"Ho dei vestiti, Tony"

Un'altra isola.
"Ne abbiamo già parlato."

Un museo.
"Oddio, ma sei serio?"

Steve costrinse il suo ragazzo a farsi rimborsare tutti i doni, dicendo "apprezzo il gesto, ma devi restituire questi regali. Cerca di non spendere soldi per cose così inutili"

E Tony si perse.
Aveva finito le idee.
Ogni volta che Steve sbottava, lui si rintanava nel suo laboratorio, cercando altri spunti.
Cercò di fargli un regalo per San Valentino.
Era tutto perfetto, un mazzo di rose, una bottiglia di champagne, delle romanticissime decorazioni appese in salotto.
Ma poi il moro mise nelle mani del compagno le chiavi di una Porsche nuova di zecca.
E Steve si arrabbiò.
"A cosa mi serve una macchina, Tony? Ho una moto e, anche se ne avessi bisogno una, prenderei in prestito una delle tue dozzine. Non voglio che tu continui a spendere soldi inutilmente, Tony!"
E così Stark se ne andò.
Non corse via, camminò, velocemente.

Tony si guardò allo specchio: Genio, miliardario, playboy, filantropo.
Essere filantropo non era una gran cosa e non produceva niente di materiale, così la scartò.
Playboy? Ormai aveva lasciato quei giorni alle spalle.
Genio? Steve capiva a malapena il dieci percento delle cose che diceva.
L'unica opzione che rimase era miliardario.
I soldi era l'unica cosa che poteva offrire a Steve purché rimanesse.
Eppure non sembrava interessato.
Tony tornò a rivedere i suoi titoli e ci ragionò sopra molto, studiando quelle parole, ma niente.
Cosa rimaneva, allora?
Iron Man.
A Steve piaceva frequentarlo perché era Iron Man?
Iron Man era un eroe, quindi a Steve piacevano gli eroi?
Doveva essere quello.
Stark fece ritorno in salotto, per scusarsi con il proprio uomo e per promettergli di restituire tutti i regali che gli aveva fatto.

Prese un respiro profondo e si mise al lavoro.
Doveva donare a Steve qualcosa che fosse alla sua altezza.
Non poteva dargli dei semplici gadgets di Iron Man, o giocattolini simili.
Steve valeva molto di più, non era in grado nemmeno di immaginarsi quanto.
Ma poteva provare.

Preparò dei fogli lui stesso, un po' perché voleva farlo di mano sua e un po' perché non voleva far sapere niente a nessuno.
Soprattutto a Pepper.
Dopo circa una settimana terminò il suo lavoro.
Finalmente poteva dare a Steve qualcosa che fosse alla sua altezza.
Prese la pila di fogli da lui compilati, li porse al suo ragazzo, insieme ad una penna e aspettò.
Ci volle un po', per Steve, prima di metabolizzare cosa gli avesse regalato.

Stony & Superfamily || Immagina e One shotsTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang