How much did it hurt?

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Tony Stark era morto.

Aveva sconfitto Thanos, aveva schioccato le dita.
Aveva compiuto il suo destino.
Un destino che non aveva mai desiderato, ma che aveva sempre saputo di dover affrontare.
No, non voleva morire, soprattutto dopo aver ritrovato Peter, suo figlio.
Aveva soltanto fatto ciò che era giusto fare.
Era quello il motivo per cui decise di tornare all'opera, di non restare chiuso nel suo appartamento al quartier generale con Morgan.
Lo rivoleva indietro.
Si era sacrificato per donare un futuro migliore ai propri figli.

E Steve era distrutto.

Lui e Iron Man si erano divisi molti anni prima, ma l'amore che provavano l'uno per l'altro non si era mai dissolto.
Era solo stato sepolto, sotto le macerie dei loro cuori infranti da una crudele bugia.
Rogers era stato uno stupido, lo riconosceva, non avrebbe mai dovuto tradire la fiducia del proprio compagno.
Non in quel modo.
In quegli anni il Capitano fu divorato dai rimorsi, fremeva per tornare dal suo amato.
Eppure, quando lo rivide, non riuscì a chiedergli scusa, forse per orgoglio, forse per paura che non l'avrebbe mai perdonato, o, semplicemente, per codardia.
E ora era morto, sotto i suoi occhi.

"Hey, Steve..."

"Tony, abbiamo vinto"

"Lo so" il genio sorrise.

"Ti prego, Tony..." Steve stava piangendo.

"Va tutto bene"

Il Soldato scosse la testa, inginocchiandosi davanti a lui.

"Tony, mi dispiace, di tutto" disse, ma quando alzò lo sguardo per incontrare gli occhi dell' Avenger, questi sorrideva al vuoto, guardando senza vedere.

"Tony...?" Steve scoppiò in lacrime.

Non fece mai in tempo a scusarsi, anche se Stark, in fondo, lo aveva già perdonato.
Gli bastava il fatto che, come aveva promesso anni prima il Capitano, i due fossero insieme.

~~

Il biondo entrò nell'appartamento del suo ex compagno, i ragazzi erano a scuola.

Quando rivide Morgan per la prima volta, dopo tanto tempo, quasi non riuscì a credere che fosse già tempo per lei di andare a scuola.

Era passata una settimana.
Steve voleva capire, capire cosa avesse fatto Tony in quegli anni in cui lui non era stato presente.
Si diresse in laboratorio, chiudendosi dentro.

"F.R.I.D.A.Y?"

"Si, Capitano Rogers?"

"Mostrami i file di registrazione delle telecamere di questa stanza" comandò, mettendosi seduto su una sedia volta al proiettore e poggiando i gomiti sulle cosce, lasciando cadere le braccia sulle ginocchia.

Decise di controllare i filmati solo di quella stanza, perché sapeva che Tony non si sarebbe mai aperto in un altro luogo.
Sullo schermo apparirono delle cartelle, nominate come i mesi di ogni anno passato.
Decise di partire dall'inizio, dal giorno stesso in cui tornò a casa dalla Siberia.
Ordinò a F.R.I.D.A.Y. di far partire il filmato.

Tony fece il suo ingresso attraverso la porta di atterraggio del soffitto.
La sua armatura era gravemente danneggiata.

"Apertura" ansimò, con un tono che non sembrava nemmeno suo.

L'esoscheletro rosso e oro si aprì, mostrando la figura del genio, che cadde a terra in ginocchio.
Non riusciva a respirare, stava avendo un attacco di panico.

Steve deglutì rumorosamente alla visione di quella scena.
Sapeva benissimo quanto Tony stesse male durante le sue crisi e, purtroppo, sapeva anche che le uniche due cose che riuscivano a calmarlo erano l'alcol e suo marito.

Stony & Superfamily || Immagina e One shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora