Capitolo 47

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«Ehi, Akira! Pensavo fossi andata a casa.» mi saluta Iruka vedendomi uscire dalla stanza dell'Hokage.

Io scuoto la testa in segno di diniego e infilo le mani in tasca.

«Tsunade mi ha chiesto un favore.» spiego schiva.

«Oh, capisco. Ti ha mandato a fare la spesa?» mi chiede spiacente.

«Diciamo di sì. Devo trovarle un paio di libri.» mento con disinteresse.

Iruka annuisce.

«Beh, ci vediamo. Ah, e grazie per la lezione che hai tenuto oggi. I bambini sono rimasti davvero affascinati da quello che gli hai mostrato. Ora sembrano addirittura più decisi di prima. Vogliono diplomarsi e diventare dei veri ninja per arrivare al tuo livello.»

«Non montarti la testa, l'ho fatto solo perché non avevo altro da fare. Ciao.» lo saluto uscendo all'aria aperta.

Alzo la testa verso il cielo azzurro e sospiro.

-

«Akira, so che la mia richiesta potrebbe sembrarti impertinente, ma vorrei che tornassi al villaggio del Suono.» esclama Tsunade chiudendo il libro di medicina su cui si stava concentrando prima del mio arrivo.

Inarco un sopracciglio.

«Ho sentito bene? Il villaggio del Suono? E per quale motivo?»

Lei abbassa lo sguardo e stringe i pugni sopra la scrivania.

«Vedi... So che il Quarto Hokage possedeva tutti i libri e i rotoli contenenti le infinite conoscenze del tuo clan. Alla sua scomparsa, tuttavia, Orochimaru ha portato via ogni cosa. So che li tiene nella sua biblioteca.» spiega seria.

«Vorrei che gli chiedessi in prestito un paio di libri sulla rigenerazione delle cellule. Al nostro incontro, il ragazzo di nome Kabuto ha parlato di un trattato a riguardo.»

«E a cosa le servirebbero quei libri?»

«Conosci Rock Lee, l'allievo di Gai, giusto?»

«Sì. Il mese scorso mi sono occupata della sua riabilitazione, anche se ha dato scarsi risultati. Ha ricevuto delle ferite molto gravi durante le prove di selezione dei chunin.» spiego.

«Se voglio provare a curarlo mi servono dei nuovi manuali sulla rigenerazione. Non vedo altre possibilità, purtroppo.»

Abbasso il capo.

«Va bene.» mormoro tra i denti. «Partirò domattina.»

«Ah, lo sapevo che in fondo sei una ragazza dal cuore d'oro!» mi ringrazia Tsunade.

«Già, proprio una ragazza dal cuore d'oro...» ripeto uscendo.

-

Mi dirigo verso il ponte a sud, dove Kakashi e i suoi ragazzi sono soliti incontrarsi prima delle missioni.

Mi domando se alla fine siano riusciti a togliergli la maschera, anche se ne dubito fortemente. Hanno un sacco di talento, ma non sono in grado di lavorare bene in squadra. E poi Naruto non sa davvero rinunciare al ruolo di protagonista. Quel ragazzino è una vera e propria peste.

«Eh? Di nuovo lei? Ma dov'è il maestro Kakashi?» si lamenta Naruto non appena mi vede comparire all'orizzonte.

«Puoi stare tranquillo, Naruto. Non sono qui per venire in missione con voi. Volevo solo fare una passeggiata data la bellissima giornata.» spiego con un sorriso.

Sasuke infila una mano in tasca, mentre Sakura tira un pugno sulla testa al biondo.

«Sta' zitto, testa quadra! Ti ricordo che, a differenza del maestro Kakashi, la signorina Akira ci aiuta sempre nelle missioni e ci insegna le sue tecniche speciali!» lo rimprovera la ragazza lasciando uscire il suo lato più impulsivo.

«Sì, ma...» prova a difendersi l'altro.

«Fate silenzio tutti e due. Mi fate venire il mal di testa.» commenta serio Sasuke.

«Sì, scusami, Sasuke.» risponde subito Sakura con un tono di supplica.

Io sospiro.

«In cosa consiste la vostra missione di oggi?» chiedo per evitare che continuino ad azzuffarsi senza un valido motivo.

«Bella domanda! Il maestro non ha voluto dirci niente.» replica Naruto.

«Ehi, ragazzi! Oh, ma c'è anche Akira.» esclama la voce di Kakashi.

Ci voltiamo tutti e quattro verso la foresta e lo vediamo con inginocchiato i piedi posati su un ramo di una quercia.

«Come va?» aggiunge con un cenno di saluto della mano.

«Splendidamente.» sillaba Sasuke con ironia.

«Oggi andremo in un villaggio vicino ad aiutare dei contadini con il raccolto.» spiega Kakashi teletrasportandosi in mezzo a noi.

«Ancora contadini!? Ma la stagione dei raccolti non era finita?» esclama Naruto.

«Sii paziente, Naruto.» gli risponde l'altro. «E tu cosa farai?» si rivolge verso di me.

«Riposo del guerriero.» ironizzo con un sorrisetto.

«Mmh, e che ne diresti di venire con noi?» propone posandomi una mano sulla spalla.

Scuoto la testa. «Davvero, preferisco rimanere al villaggio.»

«Non è che lo dici... Perché questi tre mascalzoni stanno ancora provando a toglierti la benda dal braccio?» mi stuzzica con uno sguardo puntiglioso.

«Non c'entra niente, credimi. Voglio solo rimanere a casa.»

«Pensavo che ti piacesse mettere a rischio la vita. Pensavo che fossi stata una grande vendicatrice.» ribatte cingendomi la guancia con le dita.

«Sta' zitto.» mormoro allontanandomi con uno scatto.

«Cavolo, non pensavo che voi due avreste mai litigato... Non credo ai miei occhi.» commenta Naruto.

«Non abbiamo litigato, intesi, ragazzino?» rispondo severa.

«E va bene. Non sono affari miei. Forza, andiamo. Non vorrete fare tardi.» li esorta Kakashi con un cenno del braccio.

«Tu, invece, mia cara, mi devi qualche spiegazione.» sottolinea socchiudendo l'occhio.

Spazio autrice

Ho sonno. Sono stata fuori tutto il giorno dalle 8 e adesso voglio solo dormire u.u

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Ricordi ‣ Kakashi HatakeWhere stories live. Discover now