~𝓟𝓲𝓪𝓷𝓰𝓮𝓻𝓮 𝓮 𝓼𝓬𝓪𝓹𝓹𝓪𝓻𝓮~

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Connor pros.

Ero davanti alla porta della sala prove a trattenere Darren quando mi accorsi che Caesar se n'era andato, non mi feci tante domande, appena finito all'agenzia uscii per avviarmi verso casa.

Mentre passeggiavo di fronte a quell'edificio enorme in cui ormai passavo metà delle mie giornate vidi un bar coloratissimo e pieno di dolci che stuzzicavano il mio interesse, immediatamente pensai a Caesar, a lui piacevano tanto i dolci, entrai a sceglierne uno, ma il destino decise di non farmelo comprare perché in quel momento mi girai e vidi Caesar seduto in un tavolo con davanti una ragazza, mi preoccupai subito, non sopportavo quando non mi diceva se si doveva incontrare con qualcuno per via di un solo pensiero, lui era etero prima di mettersi con me e avevo la paura che potesse innamorarsi di una ragazza e lasciarmi per lei.

Immediatamente pensai al peggio, non sapevo cosa fare ma volevo capire e l'unico modo per capire era quello di nascondermi ed osservare, sembravo un po' uno stalker ma per sapere la verità avrei fatto di tutto.

Dopo un po' mi resi conto che stavano uscendo, purtroppo notai anche che la ragazza con cui si era incontrato Caesar era Katherine, non potevo crederci lei era partita all'attacco, sapevo che provava qualcosa per Caesar, l'ho sempre saputo era come l'istinto che me lo diceva, ogni volta che la vedevo notavo che il suo sguardo era solo per lui.

Dopo che erano usciti si salutarono abbracciandosi, io ero nascosto tra i cespugli e vedevo benissimo il viso e l'espressione di Katherine, lei era felice era convinta che lo avrebbe conquistato.

In quel momento tutta la gelosia che era dentro di me si manifestò, volevo allontanarla dal mio ragazzo, volevo andare lì e dirle di stargli lontana, lo so che potrò sembrare estremamente geloso e possessivo, ma vi giuro che n'ero sicuro, lei era innamorata di Caesar.

Dopo che si separarono, rimasi lo stesso li a pensare a cosa fare, ero completamente impreparato per una minaccia simile, visto che non potevo andare da Katherine ed aggredirla perché non avevo delle prove concrete, iniziai a pensare di avvertire Caesar di quello che lei provava verso di lui.

Passarono i giorni e finalmente mi decisi: dovevo dirlo a Caesar.

Arrivai di corsa a casa sua, con il fiatone e tra poco svenivo da quanto ero stanco, ma la voglia di parlargli e di ricevere rassicurazioni era più forte della stanchezza, suonai il campanello ed aspettai una sua risposta.

Dopo un paio di minuti venne ad aprire la porta.

Joy pros.

Passarono un paio di giorni da quando avevo rincontrato Dylan e non poteva andare peggio, ormai passavo con loro quattro le mie giornate, si avete capito mi rifiutai di cambiare lavoro, ma loro si comportavano come dei bambini, anzi peggio dei bambini, soprattutto Dylan, lui continuava a farmi dispetti e a trattarmi come una nullità, ma quello che non capiva era che io ci rimanevo veramente male e mi spezzava il mio povero cuoricino anche se il suo comportamento era pienamente comprensibile.

Adesso vorrei tanto andare in sala prove, che era diventato il mio rifugio quando non c'erano i ragazzi, la usavo per piangere, gridare e cantare; così presi le mie cose e mi recai in quella stanza, arrivata alla porta ero felicissima di entrare nella zona neutra, come la chiamavo io.

Aprii la porta e....

Ed era già occupata da Dylan e dalla sua adorabile ragazza, si stavano baciando, anzi più che un bacio sembrava che lui cercasse di mangiarsela.

Mi bloccai, ero sconvolta, non riuscivo a dire neanche una parola.

Sentivo solo tanto dolore e le lacrime che man mano mi coprivano la vista, ad un certo punto mentre stavo per cadere a terra e iniziare a piangere come se non ci fosse un domani sentimmo un rumore, era la porta che io tenevo aperta per non farmi sentire ma che lasciai appena iniziai a cadere al suolo.

~𝑼𝒏'𝑨𝒎𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆~Where stories live. Discover now