~𝓒𝓸𝓼𝓪 𝓼𝓸𝓷𝓸 𝓼𝓮𝓷𝔃𝓪 𝓽𝓮?~

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Arrivai davanti a casa sua e suonai subito il campanello
"Joy che ci fai qui?...aspetta... cos'é successo?"

Il buio della notte illuminata solo dal chiarore della luna si abbinava benissimo al vuoto che sentivo nel mio cuore malridotto, un cuore che ne aveva passate tante e che ancora non aveva finito di combattere.

Il volto dell'unica persona che mi era venuta in mente in quel momento mi stava guardando come non aveva mai fatto chiedendosi insistentemente il motivo delle mie lacrime, della mia valigia, della mia presenza davanti alla sua dimora...

"Joy che ci fai qui?...aspetta...cos'è successo?"

"C...Connor" l'unico suono che uscì dalla mia bocca fece strada nello spazio che ci divideva per poi fermarmi nelle sue orecchie captando il mio sussurro appena udibile

"Entra dai" disse prendendo la valigia argento stretta tra le mie mani tremanti

Appena feci ingresso nell'imponente casa notai che era tutto come l'ultima volta che ci misi piede, dai mobili in vernice bianchi ai cuscini azzurri al tappeto blu notte fino al tavolo in legno d'acero

"Vieni...cos'è successo eh?" Chiese di nuovo accompagnandomi ad accomodarmi sul divano

Non so il motivo ma non riuscivo a dirglielo, non ce la facevo, mi sa che ero ancora scossa dal tutto...

"Va bene, puoi dirmelo più tardi...adesso riposa"disse prendendomi dalle spalle e facendomi stendere per poi coprirmi con una coperta in pile verde menta, in pochi minuti ero già nel mondo dei sogni sperando che almeno li potessi trovare un po' di pace.

"Calmati!!"
"Si é qui"
"Ma cos'è successo?"
"Tranquillo ci penso io"
"Si"
"Ciao"

Il suono ovattato della voce flebile di Connor si fece spazio nella stanza silenziosa svegliandomi e portandomi via dal mondo che mi ero costruita per scappare momentaneamente da quello vero, da quello spaventoso e meschino.

"Connor" lo chiamai alzandomi dal divano che sinceramente non volevo abbandonare per andare verso la cucina da dove proveniva il suono della sua voce.

"Hey sei sveglia" disse posando i suoi occhi nocciola contornati da un leggero strato di tristezza e stanchezza sulla mia figura ancora assonnata

"Era Dylan vero?" Chiesi indicando il telefono posizionato al centro della grande penisola che introduceva la cucina lussuosa

"Mi spieghi cosa diavolo ti è preso?!" Chiese riferendosi sicuramente a quello ch'era accaduto all'ospedale davanti alla stanza di Shancai, oltretutto non l'avevo neanche vista ma forse era meglio così

"Connor...devo farlo" dissi prendendomi un bicchiere d'acqua

"Non è vero" disse tentando di farmi ragionare ma io veramente non potevo perché se io continuavo a stargli accanto potevano accadergli cose orribili e non dovevo permetterlo, non a lui

"Io sono il male per le persone che mi stanno accanto" dissi

"Allora scusa dovresti stare lontana anche da me a questo punto" disse alzandosi dallo sgabello su cui era comodamente seduto

"È vero però mi serve un posto deve andare quindi sei sacrificabile" dissi tendando di cambiare discorso e di alleggerire il clima che si era creato, lui non era d'accordo con la mia scelta e me lo stava facendo capire benissimo ma non potevo rischiare che Dylan si facesse male

"Non è il momento di scherzare questo" disse serio come non mai
"Senti è una cazzata quella che stai dicendo ok!?"

"Che ne sai tu eh?! Io accompagno il male nella vita delle persone e non voglio che Dylan rischi di trovarsi su un letto d'ospedale per colpa mia...non potrei sopportarlo" dissi alterandomi e lasciando che una lacrima solcasse il mio volto

~𝑼𝒏'𝑨𝒎𝒐𝒓𝒆 𝑰𝒎𝒑𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆~Where stories live. Discover now