Aprile 2018
Il cellulare di Victoria non smetteva di suonare, nonostante lei l'avesse insistentemente ignorato. La ragazza decise quindi di alzarsi dal letto e di raggiungere la scrivania, per zittire una volta per tutte il disturbatore molesto che aveva deciso di svegliarla alle cinque del mattino.
Afferrato il suo iPhone, Victoria trovò almeno dieci chiamate senza risposta e un milione di messaggi. Il tutto da parte di Thomas e Lello.
Proprio in quel momento, lo schermo s'illuminò, mostrando il nome di quest'ultimo.
«Pronto», rispose lei.
«A' Vic! È da n'ora che te chiamo!»
«Che c'è, Lello?»
«Damiano è ubriaco lercio, io e Thom nun sappiamo che fa!»
Victoria si vestì con le prime cose che le capitò di pescare dalla valigia e uscì dall'albergo.
Camminò per circa venti minuti, seguendo le indicazioni della posizione che gli altri due le avevano inviato su Whatsapp.
Intanto, su consiglio di Vic, Lello e Thomas avevano prenotato una stanza in un altro hotel, così da non dover tornare in quello dove alloggiava il resto della troupe, e in modo da evitare che qualcuno potesse vedere Dam nello stato pietoso in cui si era ridotto.
Una volta trovata la nuova stanza, fu Thomas ad aprirle la porta.
«Thom, ma che è successo?»
Il ragazzo non rispose, ma indicò semplicemente con il dito, puntando il bagno posizionato dall'altra parte della camera.
Prima che potesse raggiungerlo, Damiano spuntò fuori e, vedendola, le andò incontro a braccia aperte.
«Amò, che ce fai qui?», biascicò.
Il suo alito era un misto di alcol e fumo. Victoria già sapeva che cosa la stava aspettando per le prossime ore. Disse agli altri due di tornare in albergo e di far finta che non fosse successo niente. Se qualcuno avesse chiesto di Victoria e Damiano, questi avrebbero dovuto rispondere di non avere idea di dove fossero, come erano soliti fare in queste situazioni, che ultimamente erano diventate anche troppo frequenti.
Appena Lello e Thomas sparirono dietro la porta, Victoria prese Dam per un braccio e lo trascinò vestito sotto la doccia, aprendo il rubinetto dell'acqua fredda.
Damiano non protestò. Ormai era abituato alle sue maniere forti. Non era la prima volta che la ragazza lo aiutava a tirarsi fuori da questo genere di guai.
«Sei un cretino, Damiano. Stasera abbiamo un concerto.»
Lo aiutò a togliersi i vestiti zuppi d'acqua, per poi adagiarlo sul letto, sotto le coperte.
«Devo sta' nudo?»
«Non sarebbe la prima volta anche se fosse.»
Victoria fece per allontanarsi, ma il ragazzo la afferrò per un polso.
«Non mi lasciare solo» la pregò lui, rabbuiandosi in viso.
«Prima facevi lo stupido, ora arrivano i sensi di colpa?», sogghignò, sciogliendosi dalla presa per recarsi in bagno. «Torno subito.»
Raccolse tutti i vestiti bagnati dell'amico e li stese alla meglio dove capitava.
Una volta finito, si infilò anche lei sotto le coperte, dopo aver messo in modalità aereo il telefono.
«Te vojo bene, Victò! Nun so cosa farei senza de te e neanche ce vojo pensà. Io senza de te?! No, no, no. Mai e poi mai.»
«Sei ubriaco Damiano. Smettila.»
Il ragazzo si alzò, appoggiando il peso sui gomiti, e fissò la migliore amica negli occhi, prima di scoppiare a ridere.
Victoria non poté non imitarlo, così che anche le sue labbra si incurvarono e dalla sua bocca uscì quello che, per Damiano, era il suono più bello del mondo: la sua risata.
Il ragazzo tornò quindi sdraiato, appoggiando però la testa sulla pancia di Victoria e, prima di addormentarsi, riuscì a dire:
«Grazie, Vic. Mi farò perdonare. Te porto a cena sulla Tour Eiffel. Promesso.»
***
Qualche ora dopo, Victoria si svegliò nell'abbraccio di Damiano. Avrebbe voluto rimanere in quella posizione per tutto il resto della giornata, ma erano già incasinati abbastanza.
Cercò di spostare le braccia del ragazzo senza svegliarlo e si precipitò a prendere il telefono. Tolse la modalità aereo e si preparò ad essere sommersa da migliaia di notifiche.
Dopo aver letto neanche la metà di tutti i messaggi, decise di chiamare Marta, la loro manager.
«Victoria! Si può sapere che fine avere fatto? I ragazzi stanno facendo il soundcheck senza di voi!»
Tirò un sospiro di sollievo. Per fortuna, anche questa volta, Thomas e Lello non si erano fatti scoprire.
«Marta, scusami. È colpa mia. Ieri sera... mi sono lasciata un po' andare e ho bevuto troppo. Damiano è qui con me. Vi raggiungiamo subito.»
Damiano, ovviamente, aveva sentito tutto. Victoria gli aveva di nuovo salvato la vita.
Stavolta, però, lui si sarebbe fatto perdonare a dovere.

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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romance«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...