16. Torna da Me

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Sana pov

Sono passati 3 lunghi mesi dall'incidente.
Sono tornare a casa per cambiarmi, ora torno dal mio Erik che non ha ancora aperto gli occhi... Dall'incidente non ho più recitato, non ho le forze di sorridere...
"mamma sono pronta torno in ospedale"
"Aspetta Sana devo dirti una cosa"
"si dimmi mamma."
"io credo tu debba entrare da Erik"
"non ho il coraggio"
"so che hai paura piccola mia ma devi farlo. Pensa lui sta lottando ma non ti sente, sente tutti tranne te, cosa pensa? Pensa che tu l'hai abbandonato probabilmente. E reagirebbe, lotterebbe sapendo che tu non lo stai aspettando? Solo il tuo amore può riportarlo tra noi"
probabilmente non reagirebbe, forse ha ragione mia madre. Mi ha detto in diverse occasioni che grazie a me è riuscito a reagire nel periodo in cui pensava di farla finita con la sua vita. Questo significa che devo farli capire che lo sto aspettando, che ho bisogno che lui si svegli.... ma io... Io ho paura... Non voglio vederlo in quelle condizioni... Non saprei cosa dire...
Non so cosa fare...
"mamma ma tu come sai di me ed Erik?"
"Figliola anche se non ti ho partorita ti conosco meglio di chiunque. Io vedo quanto tu ami quel ragazzo e quanto li sei devota. Io percepisco il tuo dolore. Piccola mia ascolta tua madre: Ora Erik ha bisogno di te"
Lui ha probabilmente bisogno di me, ed io li sto negando il mio aiuto? Sto negando il mio aiuto alla persona che amo? Non posso farli questo.
Va bene, devo farmi forza, oggi entrerò nella sua stanza.

Decido di darmi una sistemata senza una vera motivazione. Non mi sono mai aggindata per un appuntamento con lui.
Metto un bel vestitino rosa a pallini bianchi, sciolgo i capelli, so che a lui piacciono quando li porto così, e metto il profumo che li piace tanto.
Mi viene da sorridere se ripenso a quanto tempo abbiamo sprecato prima di dichiare i nostri sentimenti.
E se non avessimo più tempo?

Ora sono pronta per tornare in ospedale e mamma decide di accompagnarmi...

Siamo davanti all'ingresso, un respiro profondo ed entriamo. Percorro questi corridoi bianchi che tanto sto odiando, saluto la receptionist ormai mi conoscono tutti per nome. Entro in reparto "terapia intensiva" vedo tanta gente dietro i vetri alcuni sono arrivati da poco ed altri sono qui da prima di noi. Ed eccomi come ogni giorno dietro questo vetro e Lui straiato su quel letto, immobile.
"Ciao Sana. Salve signora Smith"
"Ciao Signore. Ciao Nelly" anche loro qui ogni giorno
"Sig. Hayama le posso parlare un attimo?" mia madre si allonta con il padre di Eric. Cos'avranno da discutere?
Io resto con Nelly davanti al vetro, devo trovare il coraggio di entrare. Lo devo ad Eric.
"Nelly ti dispiace se entro?" "era ora. Vai Sana, sicuramente ti sta aspettando"
Mi sta aspettando? Lo spero. Eric è sempre stato un tipo misterioso.

Entro dentro la grande stanza che per 3 mesi ho visto da dietro un vetro, mi sembra di non averla mai vista veramente. È completamente bianca con una grande finestra da cui entra tantissima luce naturale. Ad una parete c'è un grande armadio senza ante con diversi camici bianchi. Sull'altra un grande tavolo con le ruote sopra c'è un defibrillatore e varie siringhe e boccette.
Al centro c'è questo grande letto, più grande di quanto mi aspettavassi dove Erik sembra stia dormendo. A lui sono collegati tantissimi cavi, elettrodi ed un monitor ed ha la mascherina dell'ossigeno.
Sto tremando ma non dal freddo.
Mi avvicino piano, devo trovare il coraggio di parlare, secondo i medici lui può ascoltarci. Ma è realmente così?
Cerco di prenderli la mano. È fredda eppure fa veramente caldo.
"Ciao Erik, ciao amore mio. Come stai?"
Che stupida non può rispondermi. Cerco di non piangere. Devo continuare a parlare. Se può sentirmi deve sapere che io lo sto aspettando.
"sai,,, sono esattamente tre mesi che sono fuori questa stanza, non mi sono mai allontanata e scusami se solo oggi trovo il coraggio di entrare. Ti sto aspettando Erik. Ti sto aspettando come ti aspettavo alla stazione. Erik non sei stanco di dormire? Perché non apri gli occhi? Non vuoi tornare a fare karate? Non vuoi tornare da me? Ti prego torna....
Il tempo è insopportabile senza i tuoi occhi, senza i nostri continui litigi... .
Sai Erik penso che siamo stati due stupidi a perdere così tanto tempo.
Ricodi quando eri un bulletto ed io ti ho ricattato per farti smettere? Ricordo che allora ti segui e scopri che non andavi d'accordo con la tua famiglia, io credevo che tutte le famiglie fossero come la mia, e tu mi gridasti contro che io ero solo un ingenua. Era vero. Ho fatto tutto quello che era in mio potere per aiutarti e spero di avere un piccolo merito se ora le cose vanno molto meglio.
Oh Erik ricordi quando mi hai baciato sulla torre? Se solo io non fossi stata così ingenua e tu così timido ci saremmo risparmiati tanto dolore non credi?
Ma ora che finalmente possiamo goderci il nostro rapporto, ora che finalmente possiamo essere liberi di viverci tu non puoi abbandonarmi...
Non reagisci?
Eric sai che anche mia madre sa di noi? E penso l'abbia capito anche tuo padre. Qui mi chiamano la tua fidanzata e io sono orgogliosa di esserlo.
Erik sai che sei sempre stato importante per me? Ora che i tuoi occhi sono chiusi mi rendo conto di quanto mi mancano. Ti prego, se realmente mi ami torna da me."

Resto qui ferma per un altro po', per ore probabilmente anche se l'orario di visita è finito da tempo neanche i medici hanno il coraggio di chiedermi di uscire. Devo andare, devo lasciar che i medici facciano il loro lavoro.

" amore mio ora devo uscire da qui, i medici stanno aspettando in punta di porta per visitarti. Torno presto ok?"

Speravo in una risposta, ma niente... Mi giro e mi dirigo verso la porta con il capo chino. Negli occhi dei medici la mia stessa tristezza, probabilmente ci credevano anche loro.

Ma questo rumore? È il macchinario. I medici mi sorpassano circondato il letto, io resto inchiodata dove sono. Non vedo oltre i camici bianchi. Cosa sta succedendo?
"Erik! Erik!!" un medico si accorge di me è mi tira verso l'esterno. Io non voglio uscire, io devo sapere!
"Erik! Erik!!! Ti prego!"

"Sana"

Era lui, era la sua voce.
Mi chiudono la porta in faccia...

Rossana _ seconda stagioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora