23. Risonanza Magnetica

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Sana pov

È mattino, mi sveglio in ospedale.
Ripenso a quello che è successo prima di addormentarmi.

Ricordo che ieri sera mi hanno fatto alcuni prelievi.
Mia madre ha insistito a finché mi controllassero vista la brutta caduta che ho fatto dopo aver appreso la notizia che Eric e la sua famiglia si trasferiscono in America.
Stamattina il medico vuole che io faccia un esame di cui probabilmente sarei terrorizzata, ma dopo ieri penso che nulla possa farmi più male.
Si chiama risonanza magnetica con e senza contrasto.
Non ho idea di cosa voglia dire.
Non mi fanno fare colazione, ma non ho comunque fame.

Ora i medici mi vengono a prendere e fanno sedere su una sedia a rotelle. Vorrei dirli che sono in grado di camminare ma non mi darebbero ragione, per questo non pongo resistenza. Resto in silenzio.

Mi portano in una stanza isolata. Non riescono a inserire la flebo al braccio per questo la inseriscono alla mano. Sono degli incompetenti?
Il dolore fisico è allucinante. Sento il liquido entrarmi nel corpo e bruciare. Vorrei piangere ma non ho lacrime.

Con la flebo ancora attaccata mi fanno straiare su un lettino.
Mi danno un pulsante che dovrei schiacciare nel caso mi sentissi male. Mi dicono che devo rimanere immobile.
Annuisco.
Mi chiudono una specie di gabbia a rete metallica sulla faccia.
Sento spingere il lettino per entrare in un tubo.
Un tunnel bianco, poco spazioso.
Per fortuna non soffro di claustrofobia.
Restare immobile è svervante, speriamo duri poco.

All'improvviso sento dei rumori assordanti.
Sono forti, vicini, ad un ritmo scostante. Ma che sta succedendo?
Sembra che ciò che produce questo rumore giri intorno alla mia testa.
Chiudo gli occhi.
Vorrei che questi rumori si fermassero.

Mi sento muovere, dondolare come fossi su una culla ma sono consapevole di essere immobile.
Quanto dura? Quanto è passato?
Il tempo scorre lento, troppo lento in dentro questo tunnel.

Sembra di essere in una bara biancastra, ma non posso saperlo con certezza non so cosa si prova ad entrare in una bara, però suppongo sia questa la sensazione.

I rumori non vogliono smettere, non mi lasciano in pace.
Voglio che finisca e mi fanno uscire.
Voglio gridare. Ma chi mi ascolterebbe?
Come se non bastasse il dolore alla mano è in costante aumento.

In questo posto non riesco a concentrarti su nessun pensiero, non riesco a distrarmi dai rumori, dalla paura. Non riesco a fantasticare su nulla per potermi distrarre dalla situazione in cui mi trovo.

Proviamo con una filastrocca.

Un elefante si dondolava sopra un filo di una ragnatela e ritenendolo molto interessante andò a chiamare un altro elefante.
Due elefanti si dondolavano sopra un filo di una ragnetela e ritenendolo  molto interessante andarono a chiamare un altro elefante.
Tre elefanti si dondolavano sopra un filo di una ragnatela e ritenendolo molto interessante andarono a chiamare un altro elefante
Cinque eleganti si dondolavano....

Ho sbagliato.
Non sono mai stata brava in matematica poi con tutti questi rumori mi diventa difficile anche l'addizione...

All'improvviso mi sento tirare. Finalmente è finito.

Spero di non dover ripetere mai più questa esperienza.

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Interrompo un attimo la storia solo per dirvi Grazie.
Avete in tanti iniziato a leggere questi capitoli.
Aggiungete il libro alla vostra libreria.
Vi prego di darmi consigli, commenti e farmi sapere se vi sta piacendo...
Un ultimo favore, se ritenete carino il mio racconto Votate ⭐
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Rossana _ seconda stagioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora