capitolo 13

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Jimin quel giorno era inquieto poiché quella sera si sarebbe tenuto il ballo in maschera che Jungkook avrebbe tenuto quella sera a Busan, e il giovane principe si era premurato anche di fargli recapitare un bellissimo vestito, che tuttavia Jimin non aveva alcuna intenzione di indossare, poiché il giovane non era amante dello sfarzo e non gli piaceva nemmeno ostentarlo come tanti nobili erano abituati a fare, e poi il biondo sapeva già cosa avrebbe indossato per quella sera ed era un vestito regalatogli dalla madre per il suo compleanno, il giovane sapeva che la donna aveva fatto innumerevoli sacrifici per poter fare quel dono al figlio, e Jimin non voleva che i sacrifici della donna fossero vanificati. Il giovane sapeva che quella mossa da parte del castano non era stata fatta a caso, e aveva motivo di pensare che dietro quel gesto ci fosse un piano ben strutturato da parte di Jungkook, dopo tutto negli anni aveva imparato a captare ogni sfumatura del carattere del castano e Jimin dal canto suo non si sarebbe fatto cogliere impreparato, poiché anche lui come Jungkook sapeva come utilizzare le proprie carte con maestria e furbizia. Jimin sapeva benissimo che Jungkook non aveva creduto alle sue parole quando tentò inutilmente di respingerlo, e sapeva anche che quel giorno mentre si disperava per la morte del suo coniglio Jungkook aveva sentito ogni singola parola detta da Jimin, tanto che al biondo non era sfuggita l'espressione compiaciuta dell'altro, Jimin sospirò forse per l'ennesima volta mentre aveva lo sguardo rivolto dinnanzi a se, e il suo amico Hoseok sapeva bene il motivo di tanta agitazione da parte del biondo.- Jimin non credo sia il caso di agitarti così è solo un ballo.- Jimin si voltò verso l'amico.- Lo so, ma non è un ballo qualsiasi Hoseok è un ballo in maschera.- Sentenziò Jimin abbassando lo sguardo, il giovane aveva presenziato a molte feste e balli da quando lavorava per Yoongi, e spesso quei balli servivano per occultare la verità poiché si è nascosti dietro una maschera, e lo scopo di Jungkook mirava proprio a questo nessuno avrebbe riconosciuto Jimin coperto da una maschera, e questo gli permetteva la piena libertà. E questo Jimin lo sapeva benissimo e senz'altro la serata si prospettava interessante, nonostante le inquietudini interne del biondo che lo portavano a temere qualsiasi cosa da parte di Jungkook , poiché quel ragazzo era assai imprevedibile.

Jimin dopo aver adempiuto alle sue consuete mansioni lavorativa si recò nel luogo dove spesso passava le sue giornate, ovvero nel capanno dove teneva i suoi amici a quattro zampe che come sempre lo aspettavano correndogli incontro felici di vedere quello che era il loro legittimo proprietario, Jimin si accovacciò coccolando le due bestiole per poi dargli da mangiare osservandoli con un sorriso sulle labbra, mentre erano intenti a consumare il loro pasto quotidiano. Il giovane si sentiva bene in compagnia dei loro amici poiché era sempre stato amante dei cuccioli, e nel corso della sua vita non aveva mai avuto modo di avere un cane o un gatto tutto suo, complice anche il fatto che era rimasto prigioniero di una situazione più grande di lui che gli era man mano sfuggita di mano, Jimin aveva iniziato il tutto come semplice ballerino pensando erroneamente che niente sarebbe cambiato, tuttavia però Jimin era stato un ingenuo e la sua ingenuità gli costò cara. I clienti incominciavano a richiedere i suoi servigi ma non come ballerino, e ben presto il giovane si ritrovò ad essere sottomesso e seviziato dai nobili di ogni età che lo richiedevano senza poter fare alcunché per evitarlo e il suo corpo ne portava le cicatrici indelebili, e quel corpo che aveva sempre ripudiato e odiato adesso raccontava quello che era stato il suo vissuto, Jimin aveva provato molta vergogna ed umiliazione quando quel nobile aveva raccontato quel passato che lui aveva sempre cercato di occultare e di dimenticare, ma la cosa che aveva fatto più male era stata l'espressione sofferente e intrisa di sensi di colpa del suo migliore amico, e quella sorpresa e arrabbiata del ragazzo che purtroppo amava. Certo Jimin sapeva di non essere degno dell'amore di Jungkook, poiché Jimin era sporco e un essere impuro per ciò che era stato in passato, in quel momento la porta del capanno venne aperta ma Jimin non se ne curò pensando erroneamente che fosse il suo migliore amico Hoseok, poiché solo lui sapeva dell'esistenza di quel capanno ma si stupì quando vide Yoongi poggiato allo stipite della porta di legno mentre lo guardava con una finta aria di rimprovero, sospirando in rassegnazione per poi parlare.- Se desideravi dei cuccioli potevi dirmelo Jimin sai che non ti negherei nulla, sei sempre stato per me come il fratello che non ho mai avuto.- Disse il corvino scompigliando la chioma bionda del minore.- Sono desolato signore prometto che la prossima volta vi informerò.- Disse Jimin accarezzando il manto maculato del suo gattino che nel frattempo si era assopito accovacciato sulle sue gambe.- Jiminie so che sei rimasto molto deluso dal mio comportamento, ed è per questo che volevo scusarmi anche con te.- Jimin posò il gattino sulla morbida coperta accanto a lui alzandosi subito dopo.- Non mi dovete spiegazioni o scuse per i vostri gesti, tuttavia però vi chiedo rendere felice Hoseok.- Disse Jimin guadagnandosi un sorriso da parte del maggiore.- Lo tratterò come il fiore che è, combatterei contro il mio stesso padre per lui come sai non starà fermo quando saprà di Hoseok, e la mia priorità sarà proteggerlo da lui quanto più possibile.- Jimin sospirò convenendo con il maggiore e già riteneva abbastanza strano il comportamento remissivo del re, soprattutto dopo la figura fatta al ballo davanti ai suoi fedeli funzionari e le potenziali pretendenti che avevano presenziato a quel ballo.

The dark side of the sun. ❙❙ Sope ❙❙Où les histoires vivent. Découvrez maintenant