Capitolo 6

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Victoria stava camminando verso la sala prove con il suo basso in spalla. Adorava attraversare i vicoli stretti di Roma, le trasmettevano allegria e positività. Le piaceva alzare lo sguardo e scorgere il cielo, intravedere quello scorcio azzurro che ogni volta, osservandolo bene, presentava una nuova sfumatura di colore. Ed era in questi momenti che non potevano mancare la musica e un paio di cuffiette. Anche se Victoria era più un tipo da casse e volume sparato a mille ogni tanto le piaceva isolarsi nel suo piccolo mondo e pensare a tutto ciò che le stava accadendo.
Così procedeva a passo spedito lungo le vie della capitale, non sentendo nient'altro che non fossero libertà e musica, che alla fine era essa stessa sinonimo di libertà per vic.
appena arrivata davanti all'edificio si tolse le cuffie e se le mise in tasca insieme al telefono per poi entrare spedita e euforica. Anche se ci andava spesso e ormai per lei  era come se fosse diventata una seconda casa quella sala prove, era sempre emozionata di tornarci perché era lì dentro che i sogni prendevano realtà, che mettevano nero su bianco tutto quello che gli passava per la testa.
Entrata si accorse di essere stranamente in anticipo e infatti dei suoi compagni non c'era neanche la traccia. Si sedette su una delle poltroncine in attesa dei ragazzi. Mentre stava smanettando sul cellulare una voce familiare le fece alzare lo sguardo. I suoi occhi incontrarono per la seconda volta quelli ghiaccio del ragazzo che aveva di fronte. " questo è psicopatico " fu la prima cosa che penso Victoria appena lo vide. " scappa" le diceva la testa, ma c'era qualcosa in lui che non le permetteva di farlo

" ciao bellissima" disse lui entusiasta

"ma che cazzo.." rispose vic confusa

" beh devo ammettere che mi aspettavo più qualcosa tipo "ciao anche a te" ma mi accontenterò " replicò lui sorridendo leggermente. Era un sorriso così dolce e gentile che fece sorridere anche la ragazza

"Allora dimmi perché sei qui? "

" coincidenza" rispose lui sicuro

Victoria scoppiò a ridere per poi dargli una leggere pacca sulla spalla
" senti bello mettiamo in chiaro le cose: non sono né cretina ne stupida. Se vuoi qualcosa da me chiedimela e basta senza girarci intorno"

" una cena io e te andata?" Chiese lui con sguardo supplichevole

" mah non so " rispose lei con fare sostenuto. Poi sorrise leggermente " mi piacerebbe".
Alla fine era un tipo apposto, era carino e la metteva di buonumore.

" però io sono a Perugia questa settimana, sai il primo live"

" quindi?"

" quindi non posso" rispose lei ovvia

" vengo"

" cosa?" Disse lei sgranando gli occhi

" sempre che non ti dia fastidio"

" non è quello è che..cavolo sei sicuro?"

" mai stato così tanto sicuro di qualcosa" rispose lui convinto della sua decisione

La porta si spalancò e Damiano e Ethan fecero il loro ingresso all'interno della sala. Appena lo sguardo del cantante incontrò quello di Lorenzo la sua espressione cambiò completamente.

" lui è Ethan " disse vic cercando di rimediare alla situazione presentando il batterista al ragazzo che aveva affianco.

Poi Lorenzo si voltò verso la ragazza facendole una leggera carezza sulla guancia.

" allora tienimi un posto in prima fila" disse facendole locchiolino per poi uscire da quella stanza che, per i gusti di Victoria, stava diventando troppo stretta. Sul volto della bassista spuntò un sorriso di quelli che lei definiva " da imbecille". Anche se Lorenzo non le piaceva ancora molto il suo atteggiamento la divertiva, e le facevano piacere quelle attenzioni.

" allora iniziamo?" Chiese Thomas . Vic era così persa nei suoi pensieri che neanche si era accorta dell'arrivo del suo amico. E Damiano, di questo, se ne era accorto. Se ne stava lì in piedi davanti al microfono mentre la scrutava imbestialito più che mai. Rosicava, rosicava da morire. Quel tipo proprio non gli piaceva, gli dava sui nervi. Chi cazzo era per poter piombare nella vita di Victoria così ,all'improvviso ,e pretendere che lui se ne restasse fermo a guardare mentre gliela portava via?

" certo " rispose vic

Prese in mano il basso e si sedette su uno sgabello. Indossava i soliti pantaloncini di pelle con sotto delle calze a rete. Portava un paio di stivali di velluto che le arrivavano fino al ginocchio e aveva un top zebrato. Il cantante continuava a scrutarla in ogni suo movimento.Damiano era attratto come una calamita da lei, forse la trovava solo bella, o le stava particolarmente simpatica. O forse più semplicemente la amava

𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒖𝒏 𝑪𝒂𝒔𝒊𝒏𝒐 𝑺𝒕𝒖𝒑𝒆𝒏𝒅𝒐 // Damiano x VictoriaWhere stories live. Discover now