Il Viaggio C.11

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John's pov

'La mia macchina' continuava a pensare.

'Il mio Roger...non può avere ucciso la mia macchina' Deaky era disperato.

Pensava fosse stato Roger a imbrattare e a tagliare le gomme alla sua auto.

Aveva bisogno di riflettere, quel ragazzo biondo gli stava nascondendo qualcosa.

Sicuro quella mattina Roger non era andato a puttane.

A pensarci bene, a John venne in mente che Roger gli prendeva spesso la macchina.

Poi una cosa sentita al telegiornale gli balenò in testa.

Ci sono stati dei progressi nell'indagine della macchina rubata, e dell'uomo trovato ai piedi di un boschetto.
L'uomo è stato riconosciuto dalla famiglia per cui lavora come autista. La famiglia ha dichiarato di aver visto l'uomo in compagnia di una ragazza bionda, e che l'autista avesse chiesto ai padroni, di accompagnare la ragazza in questione a casa, in quanto la ragazza diceva di essersi persa.
La ragazza non è stata vista di persona, perciò non si può identificare.
Si hanno anche informazioni sulla macchina, è una Rover abbastanza vecchia, purtroppo non si ha il numero di targa, sembra che la famiglia non sia riuscita a prenderla.

La macchina era sicuro la sua, era un'auto che si vedeva poco in giro.

Roger da dietro veniva spesso scambiato per una donna (anche da davanti ma è lo stesso).

Forse era stato lui a rubare la macchina.

Forse la ragazza bionda che è stata vista su diverse scene del crimine dalle telecamere stradali era Roger, e tutti i crimini condividevano il furto della macchina.

Deaky si ricordò anche che Roger, quando sentì la notizia, diventò bianco cadaverico.

Le lacrime iniziarono a scendere sulle guance del ragazzo.

Quando iniziarono ad essere troppe per asciugarle con la manica del giubbottino si mise le mani sul volto, e iniziò a singhiozzare.

John non era uno che adorava mostrare i suoi sentimenti in pubblico, ma quel pianto ci voleva.

Assieme a quelle lacrime scendevano anche tutte le emozioni represse, e le stava liberando da tutti quei pensieri negativi che si accumulavano e lo stress.

"Ciao John" disse all'improvviso una voce proveniente dal sedile dietro.

Qualcosa disse al bassista di non girarsi, e continuare a piangere.

Quella voce, gli sembrava così familiare; aveva un tono poco frequente, era leggermente acuta, ma era di un uomo.

Quell'intonazione acuta sembrava più un atteggiamento, la voce naturale non sembrava realmente così.

"O forse dovrei dire Johnny" disse di nuovo quell'uomo.

Deaky capì di chi si trattava.
Odiava sentirsi chiamare così da lui.

Doveva allontanarsi subito, per evitare quello che gli successe ormai quasi un anno prima.

Si alzò velocemente, e si mise a correre verso l'altro vagone.

"Aspetta" urlò quell'uomo, mentre lasciava il posto a sedere, per poi mettersi a corrergli dietro.

Deaky non gli diede ascolto e continuò a correre.

"John, torna qui" continuava ad urlare, mentre lo rincorreva.

Il bassista afferrò la maniglia della porta e la aprì.

𝚁𝚘𝚐𝚎𝚛 𝚃𝚊𝚢𝚕𝚘𝚛 𝚁𝚒𝚌𝚎𝚛𝚌𝚊𝚝𝚘Where stories live. Discover now