Capitolo 71

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Capitolo 71

( Suggerimento Musica: One Day by Asaf Avidan feat The Mojos)

Mi sedetti sullo sgabello appoggiando i gomiti sul balconcino del bar, sentendo ancora il corpo debole e tremante.

-Che ore sono?- chiesi a Sara che si era seduta nello sgabello accanto a me.

-4:00am- ci credo che non ci sono taxi a quest'ora. Strinsi i miei capelli dalla frustrazione, voglio andare a casa. -E poi Nash non torna-sbuffò girandosi verso la folla per cercare con lo sguardo il suo fidanzato.

Si era di sicuro perso o stava ancora cercando. Non è possibile che a quest'ora nessuno voglia ritornare a casa.

La gente sembra ancora più attiva man mano che il tempo passava e vedevo come Sara guardava disperatamente tra loro, per cercare Nash.

Era colpa mia. Lei voleva andare con lui, ma non mi voleva lasciare da sola. Non voglio che qualcun altro stia male, soprattutto lei.

-Vai a cercarlo- dissi guardandola.

-No, resto con te, non ti preoccupare-rispose, anche se voleva più convincere lei che me.

-Sara, vai- sospirai, insicura di quello che stavo dicendo, odio stare da sola.

-E se Ashton...- la bloccai

-Lui sa che non gli conviene avvicinarsi a me- annuì scendendo lentamente dallo sgabello.

-C'è ne andremo il prima possibile te lo prometto- mi accarezzò i capelli prima di darmi una bacio sulla guancia.

Sparì tra la gente ammassata, che non era ancora stanca di ballare come degli indemoniati, amo ballare, ma non ho né la forza nell'umore giusto per farlo.

Mi girai verso il cameriere, che si stava scervellando per ricordarsi tutte ordinazioni che la gente gli stava reclamando.

-Un Smirnoff- dissi quando si avvicinò a me, corrugò leggermente la fronte prima di andare a prendere la mia ordinazione.

Mi chiedo da dove prenda tutti quei soldi, quel Tomlinson, per pagare tutti quegli alcolici. Sembrava una discoteca, altro che festa.

-Problemi d'amore?- chiese il cameriere porgendomi il bicchiere.

-Non era amore- dissi per poi bere tutto il contenuto del bicchiere. Il sapore amaro e forte mi scombussolò il corpo. -un'altro-

-Sembrava, però-continuò servendo l'altro bicchiere. - e comunque l'alcol non sistema le cose- mi porse il secondo bicchiere, aveva più o meno la mia età, ma parlava come i miei genitori.

-Appunto, io non le voglio sistemare- sussurrai bevendo il mio drink tutto a d'un sorso. -voglio dimenticare-

-È difficile dimenticare chi ti ha dato tanto da ricordare- sussurrò tra se e se mentre lavava dei bicchieri, ma io riuscì a sentire e a capire dagli occhi tristi che non ero stata l'unica a soffrire tra i due.

Stavo per parlare ma qualcuno lo chiamò e io rimasi con le parole in bocca.

Aveva lasciato la bottiglia lì ed io non resistetti. La presi, trascinandola verso di me prima di portarlo alla bocca.

La freschezza entrava nel mio corpo, riempiendolo di energia e calore. Mentre la testa girava, a causa della quantità repentina che il mio stomaco era costretto a digerire.

Appoggiai la bottiglia al balcone per riprendere aria mentre sentivo l'alcol fare effetto sul mio organismo.

Avevo fatto fuori metà bottiglia, e mi sentivo già meglio.

Fino a quando qualcuno mi parlò.

(Ma chi sarà mai?😱 Dio quanto sono stronza😈)

Trouble || Ashton IrwinWhere stories live. Discover now