Cap. 23~Lui è Louis ed è...

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"Davvero mi vuoi far conoscere la tua famiglia?" chiese con occhi curiosi e gioiosi.

"È ovvio, Lou. Ti amo" sussurrai

"Anche io. È solo che mi sento in colpa per ciò che è successo in questi giorni." replicò.

Lo guardai negli occhi cercando di leggere il suo sguardo ma non ci riuscivo. Lui guardò a terra interessato improvvisamente alla neve. Abbassava la testa come se fosse mortificato.

"Ti ho messa in pericolo. Ho fatto in modo che Albert arrivasse a te. Che ti sfiorasse." farfugliò spiegandomi.

"Oh, Lou. Ma sei impazzito o cosa? Non hai nessuna colpa." mi addolcii prendendo il suo viso tra le mani e baciandolo.

"Solo Dio sa quanto ti amo e cosa sarei disposto a fare per te, Valery." disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Gli sorrisi a trentasei denti.

"Allora... ti va di conoscere la mia famiglia?" chiesi

"È ovvio." fece lui

Lo guidai a casa mia. Ormai era buio e le lucine di natale si erano accese. Louis si fermò prima di entrare osservando a bocca aperta la mia casa.

"Wow. Quanto tempo avete impiegato a mettere tutti queste lucine?" domandò scioccato.

"Tre giorni." Replicai

"Sono stupende!" Disse

"Grazie!" lo ringraziai e gli sorrisi. Lui cinse le mie spalle con un braccio e entrammo in casa, perché io avevo le chiavi.

"Buonasera." Fece Louis

"Mamma, papà! Sono tornata." Li avvisai.

I miei gentori fecero il loro ingresso nell'entrata di casa e mi guardarono a bocca spalancata. Il loro sguardo andava prima a Louis e poi a me continuamente cercando di capire. Io cercavo le parole e finalmente parlai.

"Mamma, papà... Liam." Feci vedendo mio fratello entrare da chissà dove con un viso assonnato.

"Lui è Louis ed è..." iniziai ma non sapevo come definirlo.

"Il suo ragazzo." Finì la mia frase Louis cingendomi le spalle con un braccio

Spalancai la bocca quasi come i miei genitori e lo guardai dritto negli occhi. Lui mi fece un sorrisino imbarazzato e io non potei fare a meno di pensare che era dolcissimo.

Vidi mia madre addolcirsi e i suoi occhi si appannarono un po'.

"Ma è bellissimo, Valery! Auguri!" esclamò abbracciando prima me e poi Louis, che in seguito torno a cingermi la vita con un braccio.

Mio padre fece lo stesso in modo un po' scettico e mio fratello li imitò.

Sentii mio fratello sussurrare qualcosa all'orecchio di Louis:" Mi ha detto quello che le hai fatto passare, se osi di nuovo farla soffire farai una brutta fine."

Louis sorrise dolcemente e Liam mi fece uno sguardo alla "dopo mi dici cosa cazzo è successo". È vero, avevo lasciato Liam sulle spine perché precedentemente gli avevo raccontato che mi aveva lasciata. Dopo dovrò spiegarglielo.

Ero così felice che la famiglia Payne mi aveva adottata, senza di loro la mia vita non sarebbe così. Sicuramente sarei rimasta in uno stupido orfanotrofio a marcire.

"Valery, come va con Albert?" Chiese freddo mio padre distogliendomi dai miei pensieri.

Sentii inevitabilmente Louis irrigidirsi e stringermi ancora di più a lui con fare possessivo.

"Papà, lo sai bene che ci siamo lasciati mesi fa." gli ricordai

"Oh, Valery. Non pensare al vecchio Geoff, a volte dimentica molte cose. Dev'essere l'età!" lo derise senza cattiveria mia madre.

Vidi mio padre aggrottare le sopracciglia ma sorridere sinceramente.

"Vuoi cenare qui da noi, Louis?" fece gentilmente mia madre. Mi accorsi che qui dovevo far finta di mangiare e ovviamente dovevo. C'erano pur sempre le pillole, però.

"No, si figuri. Ora tolgo il disturbo" disse imbarazzato

"Oh, andiamo Lou! Ti prego..." lo supplicai.

Lui mi guardò intensamente come se stesse ponderando ad una risposta valida.

"Va bene. Grazie, sigora Payne." Ringraziò educatamente il ragazzo gusto puffo

"Oh, ti prego, chiamami Karen." Sbottò mia madre.

Domani sarebbe stata la Vigilia di Natale, nonché compleanno del mio fantomatico ragazzo. Il problema era: cosa potrei regalargli?

Mentre mi scervellavo per trovare un regalo perfetto, mia madre mi propose di far fare un giro della casa a Louis.

"Lou, vieni, ti faccio fare il giro della casa." lo chiamai afferrando la sua mano

Lui la strinse forte facendo incrociare le nostre dita. Salimmo le scale e entrammo in camera mia. Lui chiuse la porta alle nostre spalle e incominciò a baciarmi.

Mentre incominciavo a drogarmi di quei baci Louis si bloccó senza motivo e si staccò.

Io lo guardai in modo interrogativo ma il suo sguardo non era rivolto a me. Fece qualche passo verso la scrivania e afferrò il barattolo di pillole dimagranti quasi finito.

"E questo che significa?" Sbraitò mostrandomelo.

Abbassai lo sguardo colpevole e lui continuava a fare avanti e indietro nervosamente.

"Valery, mi dici come cazzo un pacchetto di 300 pillole è quasi finito in quattro mesi che siamo al college, prendendone una a settimana? E poi oerche le hai prese?" si innervosì.

Si avvicinò sempre più e con l'indice mi sollevò il viso per far incrociare i nostri sguardi.

"Valery, ti prego, parlami." sussurrò disperato.

"Ragazzi è pronto in tavola!" Urlò mia madre.

Mia madre davvero mi aveva salvata!

"Parliamo dopo." ordinò

Mi prese la mano e mi guidò dolcemente al piano di sotto e in cucina, dove c'era un tavolo di legno chiaro imbandito per tutti noi.

Mio padre si alzò in piedi con un bicchiere di vino in mano mentre mia madre riempiva il bicchiere di tutti noi altri.

Iniziai ad arrossire quando mio padre pronunciò:" Alla mia fidata Valery che ha trovato l'amore."

Io continuai ad arrossire e tutti facemmo tintinnare i bicchieri.

Louis si schiarí la voce e diventò color melanzana.

"Colgo l'occasione per dire una cosa: Valery, è una cosa che non ho mai fatto prima e perciò non so esattamente come si faccia ma quello che voglio dirti è che... ti amo e..." si fermò e maldestramente prese una scatolina dalla sua tasca aprendola e mostrando un anello con un diamante bianco.

Mi si fermò il cuore.

Riprese mordendosi leggermente il labbro:" voglio rendere ufficiale il nostro rapporto. V-vuoi essere la mia ragazza?"

[IN REVISIONE] ANOREXIA ♡A Louis Tomlinson FanFiction♡Where stories live. Discover now