Capitolo 1

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Nella vita ci sono poche cose di cui si può essere sicuri al cento per cento.

Una, la più ovvia se non anche la più inquietante a cui pensare, è il fatto che tutti siamo destinati prima o poi a morire, non importa chi sei o cosa hai fatto negli anni che ti sono stati concessi.

Andando più sul leggero, possiamo invece star certi che se c'è da fare una pubblicità per un qualche cibo dietetico o un miracoloso attrezzo sportivo, la ragazza scelta per lo spot sarà sicuramente una delle modelle o attrici più belle e magre in circolazione che, ovviamente, di un attrezzo che ti aiuta a fare gli addominali non se ne importa un fico secco. Hanno il bel personal trainer, loro, perché dovrebbero importarsene?

Un'altra cosa che avevo ormai imparato a dare per scontata era che, nel momento in cui si entrava nella mensa dell'università, ci si poteva pur dimenticare cosa fosse la civiltà. Credo che nemmeno gli animali della savana si fossero mai trovati in combattimenti all'ultimo sangue pericolosi quanto quelli a cui avevo assistito da quando avevo messo piede la prima volta in quella parte dell'edificio, per non parlare poi di quando come dolce c'era la torta al cioccolato. Anche se, beh, dovevo ammettere che era davvero buona.

«Scommetto che oggi c'è la torta al cioccolato.» dissi roteando gli occhi al cielo, poggiando il vassoio che avevo appena ottenuto dopo una lunga lotta sul tavolo.

Vidi più paia d'occhi voltarsi verso di me nel momento in cui parlai, i miei amici rivolgermi dei sorrisi.

«No, in realtà il budino al cioccolato.» rispose entusiasta Liam, indicandomi con la testa il dolce nel suo vassoio che era riuscito ad ottenere probabilmente dopo un'estenuante battaglia.

Non riuscii a trattenere una risata per la sua espressione soddisfatta, scuotendo leggermente la testa mentre prendevo posto al nostro solito tavolo. Non ci misi molto a rendermi conto che il ragazzo castano dagli occhi azzurri, seduto come sempre al mio fianco, avesse un'aria più imbronciata del solito mentre guardava il suo piatto con le sopracciglia aggrottate e le braccia incrociate sul tavolo.

«Che è successo a Louis?» chiesi agli altri, confusa.

A rispondermi per prima fu la ragazza dai lunghi e castani capelli ricci seduta dall'altro lato del tavolo.

«Niente, è solo ferito nel profondo.» disse Rachel, non riuscendo a fare a meno di sogghignare. Aggrottai le sopracciglia.

«Ferito..?»

Solo a quel punto vidi con la coda dell'occhio il mio migliore amico alzare lo sguardo, fermandolo sulla riccia che aveva di fronte.

«E' una questione di principio, Re Leone, quella stronza mi ha colpito nell'orgoglio.» rispose lui, con una certa acidità nella voce.

Rachel, in tutta risposta, non riuscì a fare a meno di scoppiare a ridere, così come il resto del gruppo. A quel punto ero ancora più confusa di prima.

«Posso sapere di chi state parlando?»

«Sam l'ha lasciato. - intervenne Niall, allungando una mano per afferrare la Coca Cola nel suo vassoio - Ieri sera. Con un messaggio.» concluse, portandosi la cannuccia alle labbra.

Dischiusi la bocca mentre osservavo il biondo che aveva appena parlato scrollare le spalle; quando invece mi voltai di nuovo verso il ragazzo furioso al mio fianco, notai che aveva alzato la testa e in quel momento, data l'occhiataccia che lanciò a Niall, fui grata del fatto che gli sguardi non potessero uccidere.

«Oggi non ha nemmeno avuto il coraggio di presentarsi ai corsi, quella stronza. - continuò, ancora con veleno nella voce - Che codarda, sapeva che se fosse venuta l'avrei sputtanata per bene davanti a tutti!»

The Words I Never Told YouWhere stories live. Discover now