Capitolo 37

26.6K 810 129
                                    

«E' stato un piacere conoscerla, signora.» dissi sinceramente alla donna di fronte a me, stringendole la mano e rivolgendole un sorriso.

«Ciao nonna, ci vediamo presto.» 

Harry l'abbracciò forte non appena io mi allontanai, dovendosi abbassare di parecchio per arrivare all'altezza della donna.

«Tornami a trovare presto, mi raccomando. - gli disse lei sciogliendo l'abbraccio; si voltò poi verso di me, mostrandomi un grande sorriso - Anche tu cara, mi ha fatto davvero tanto piacere conoscerti. Mi dispiace solo che tu non sia riuscita a conoscere mio marito, ma proprio oggi è andato a trovare un amico fuori città.»

«Ci saranno sicuramente altre occasioni per farle conoscere nonno. - disse Harry, lanciandomi un'occhiata veloce - Salutamelo quando torna, okay?»

La signora gli sorrise dolcemente.

«Ma certo.»

Avrei giurato che fosse sul punto di piangere quando la salutammo ancora una volta prima di allontanarci, coscienti del fatto che ci osservò fin quando non sparimmo dalla sua visuale.

«Le sei piaciuta parecchio.» disse Harry, sorridendomi e passandomi un braccio intorno alle spalle.

Sospirai e gli cinsi il fianco con un braccio, stringendomi a lui.

«Sembra di si, per fortuna.» concordai sollevata.

Quando quella mattina ci eravamo svegliati ed Harry mi aveva proposto di accompagnarlo a salutare i nonni, dovevo ammettere che non ero stata molto entusiasta all'idea: insomma, alla fine non mi aveva presentata come la sua ragazza neanche alla madre, quindi credevo che presentarmi all'improvviso a casa della nonna potesse essere... strano.

Invece mi ero dovuta ricredere: lei mi aveva accolto fin da subito a braccia aperte e si era dimostrata molto gentile e disponibile, mettendomi a mio agio e senza creare imbarazzo.

«Io non avevo dubbi.» disse lui, e potrei giurare di averlo visto gongolare per quella sua affermazione.

«Perché?» chiesi confusa, non riuscendo a trattenere una piccola risata.

«Beh, perché piaci a me. - rispose lui, come se fosse una cosa ovvia - Quindi di conseguenza piaci anche a lei.»

«Questa cosa non ha senso!»

Scoppiai a ridere, dandogli una leggera spallata.

«Ha senso per me! - si giustificò - ...O almeno credo.»

Gli diedi un'altra spinta leggera mentre entrambi continuavamo a ridere, diretti verso casa.

*

Decidemmo di ripartire per Londra quel giorno stesso, così una volta a casa ci dividemmo i compiti per rimettere tutto a posto così come l'avevamo trovato. Ovviamente, alla fine mi ero ritrovata a dover fare la maggior parte delle faccende domestiche, ignorando Harry ogni volta che mi ripeteva che non c'era bisogno che ripulissi tutto minuziosamente visto che in quella casa non ci sarebbe tornato nessuno per un bel po': non avevo alcuna intenzione di fare una brutta figura con sua madre lasciando oggetti in posti in cui non dovevano stare o non pulendo se ne avevo la possibilità.

Quando nel pomeriggio passarono a salutarci Ashley e Will, più volte lanciai delle occhiatacce ad Harry dal momento che, mentre chiacchieravamo seduti sui divani nel soggiorno, lui e l'amico muovevano pericolosamente le bottiglie di birra che stavano bevendo o facevano cadere le patatine che stavano mangiando tra i cuscini; i due puntualmente si scambiavano degli sguardi colpevoli senza però riuscire a nascondere l'aria divertita mentre osservavano la mia espressione omicida.

The Words I Never Told YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora