Ripensamenti 🩵

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Mattino seguente

Mi alzo dopo aver fatto un brutto sogno e tutta frastornata raggiungo la cucina.

<Buongiorno mistero, come stai?> mi chiede subito Giada

"Ora ho un altro soprannome".

<Smettila! A proposito .... A che ora sei arrivata stanotte?> chiedo curiosa

<Era tardi. A differenza tua, mi godo la vita. Comunque erano le quattro>

"Bella lei".
"Il ritratto della felicità".

<Cavoli! E sei già sei sveglia? Come fai?>

<Oh beh... L'amore fa questo effetto>

"Lasciatelo dire".

"Sei un alieno. "

<Ascolta riguardo i due fratelli non è colpa mia> cerco di mettere a punto la situazione

<Tesoro, ascolta.  Dovevi dire al carissimo Giuseppe che ti piace suo fratello. Se ne faceva una ragione>

<Allora ricapitoliamo. Giuseppe mi piace, non li nego. Ma è una questione fisica. Anche perché caratterialmente non ho avuto gran modo di conoscerlo. Mentre Diego, è bello anche lui, sicuramente interessante, ma...>

<Ma cosa? Ti svegli? Hai due maschioni che ti vengono dietro. Le altre ragazze si ammazzerebbero per avere anche solo un occhiolino da loro> si affretta a dirmi

<Io non sono le "altre". Lo sai come sono>

<Perché non chiami Diego? Parlaci e scusati per quello che è successo alla festa. Magari ti invita ad uscire e...>

<E con Giuseppe che faccio?> dico perplessa , interrompendola

<Metti da parte Giuseppe. Quando nomino Diego , i tuoi occhi si illuminano... - me li indica - ed è già una risposta> ammette

"Neanch'io saprei rispondermi."

<Ok, vado a farmi la doccia . Devo prepararmi> mi allontano con le mie pantofole rumorose

<Pensaci Siria> ribatte ad alta voce dalla cucina

Entro nella doccia e mi lascio andare, provando a scacciare un po' di pensieri.

Finito la doccia, asciugo velocemente i capelli e vado in camera per vestirmi , ma non appena apro la porta trovo lui.

Giuseppe.

<Oh scusa... Non pensavo arrivassi in accappatoio> dice, fingendosi imbarazzato

È notevole quanto gli piaccia l'idea di vedermi così in questo momento.

<Tu che ci fai qui?> rispondo prontamente

<Volevo parlarti>

"Vuole parlarmi in camera mia?"

<Vado a vestirmi in bagno... Arrivo!>

Mi affretto ad uscire , facendo l'indifferente.

........

Ritorno da lui , vestita.

Mi guarda.

<Sei bellissima comunque > dice con sorriso

<Andiamo a sederci nel salone?> spezzo la tensione

<Come vuoi tu>

Raggiungiamo il salone.

<Ti preparo il caffè> , gli dico

Lui annuisce.

Cucina e salone sono ambiente unico.

Il caffè è una scusante per rimanere lontana da lui il più possibile.

Dopo aver servito il caffè,  mi siedo sul divano e prendo un giornale dal tavolino .

Comincio a sfogliare nervosamente le pagine.

<Mi stai evitando?> , chiede

Porto l'attenzione su di lui.

Non rispondo.

<Ok, ho capito! Sono venuto per vederti sfogliare quel giornale> spunta un mezzo sorriso

È divertito.

<Nessuno ti ha detto di venire, se permetti >

<Siria ... In realtà sono venuto per dirti una cosa. - si gratta la fronte - ..  Ho parlato con i miei e ... Insomma..  Hai avuto un posto nella nostra azienda> spara all'improvviso  la notizia, portandomi ad alti livelli di felicità

<Come , scusa? Stai dicendo sul serio?> gli rispondo, chiudendo il giornale di colpo

Lo guardando con occhi lucidi dall'emozione.

<Hanno visto i tuoi disegni e sono piaciuti... La verità è questa! Non servivano altri stilisti, ma ho detto loro, che per me sei "speciale" . Non sei la "stilista" ma qualcosa di prezioso per me. So di aver garantito qualcosa di bello> sorride, soddisfatto

<Non ho parole, davvero! Mi sono comportata male con te e invece...  >

<Non ti sei comportata male. Sono io che mi sono comportato da totale idiota> ,si gratta la fronte

<Ti ringrazio Giuseppe>

È tutto quello che riesco a dire, dalla troppa gioia.

<Posso avere almeno un abbraccio?>

Annuisco.

Mi sembra più che giusto.

Alla fine è solo un abbraccio.

<Abbracciami bene perché ho già preparato la tua scrivania! Comincerai a lavorare da domani> , dopo questa notizia non resisto

Gli salto addosso letteralmente, presa dalla soddisfazione e dalla felicità di tutte queste notizie.

Anche lui ride, perché sono sicura che assomiglio ad una bambina che ha avuto il suo suo giocattolo.

Anche lui ride, perché sono sicura che assomiglio ad una bambina che ha avuto il suo suo giocattolo

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Mi stacco quando ha cercato le mie labbra.

Mantengo la calma, non voglio sbagliare e magari ripensarci.

<Stasera vuoi venire con me a ballare?>, mi chiede

"A ballare."
"Di nuovo."

<Ballare? Va bene>

Mi sento in dovere di accettare .

<Perfetto! Ora vado. A stasera. E non farti troppo bella>, mi fa l'occhiolino

<Sono già bella> rido

Sa che scherzo.

<Ci vediamo stasera> mi saluta con due baci e va via.

Il mio cuore ti appartiene • 𝒪𝓏𝒸𝒶𝓃 •Where stories live. Discover now