Sopra e sotto

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[ piccola premessa: in questo capitolo delineo alcuni concetti importanti per la storia, spero non risulti troppo noioso! + ditemi, vi danno fastidio capitoli così lunghi? li preferite più corti? ]

[ piccola premessa: in questo capitolo delineo alcuni concetti importanti per la storia, spero non risulti troppo noioso! + ditemi, vi danno fastidio capitoli così lunghi? li preferite più corti? ]

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-Quindi mi stai dicendo che quei figli di
puttana vogliono il ragazzino?

-Te l'ho detto, Seokjin lo voleva per il proprio capo.

-Ma come cazzo hanno fatto a sapere così velocemente della sua scomparsa? Che qualcuno abbia fatto la talpa?

-Non credo, il colpo per quanto avesse fatto parlare era segreto, nessuno conosceva il giorno, RM neanche sapeva che avremmo avuto con noi Taehyung- meditò Jungkook stravaccato sulla poltrona, mezzo nudo, gli occhi di carbone persi a riflettere - no... qualcuno deve averli avvisati molto prima. Quell'hotel è mezzo abbandonato, per averlo trovato devono essersi messi a cercare, e quindi significa che...

-Che qualcuno deve averli avvisati subito dopo la scomparsa del ragazzo, come se sapessero cosa sarebbe successo... è molto strano- Suga si grattò il mento con la canna della pistola -capisco, comunque fare un discorsetto a RM non farà male a nessuno- ghignò, caricando l'arma.

Jungkook sbuffò, passandosi la mano fra i capelli -come ti pare, ora come ora, non è importante chi abbia fatto la spia. Non dobbiamo nemmeno sorprenderci troppo. Il problema è questo: gli Omega vogliono Taehyung per qualcosa... Momo adesso può bastare.

-M-ma, JK sanguini ancora!- sussultò la ragazza, riprendendosi dal suo patetico lavoro da infermierina, finalmente staccando gli occhi dal fisico del ragazzo. Jungkook, ignorando completamente le lamentele, si alzò dalla poltrona e s'infilò la maglia grigia, osservando il soggetto di tanto interesse dormire sopra il divano della casa.

Erano al loro "quartiere generale": forse una parola un po' grossa per una sottospecie di appartamento pieno di computer e cavi elettrici con solo tre stanze e un bagno. Ma ai tre andava bene così, la maggior parte del tempo lo passavano fuori di casa, a contrattare e a vendere droga e medicinali sottobanco.

-Dovremmo svegliarlo JK, più tempo passa e più rischiamo che quelli trovino anche questo posto- constatò Yoongi.

La casa aveva una copertura invisibile, una specie di sistema di sicurezza: nascondeva l'interno della casa e le persone presenti a tutte le presenze non benvenute facendola risultare come un appartamento abbandonato; era una tecnologia buona, ma ancora debole e bisognosa di numerose manutenzioni, a cui aveva lavorato Yoongi di persona per anni.

Jungkook si avvicinò a Taehyung. Aveva la testa nascosta tra le braccia e i capelli celesti, un'immagine così dolce e innocente rispetto a quella che si ostinava a dare.

-Allora facciamolo nel migliore dei modi- ghignò. Scosse il ragazzo senza delicatezza, che appena mise a fuoco la situazione, gli occhi lampeggiarono di terrore.

-Buongiorno bella addormentata, ora io e te faremo un discorsetto.

[...]

vertigo | kookvWhere stories live. Discover now