Roulette Russa

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Avvertenze: presenza di scene esplicite

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Jimin alzò gli occhi al soffitto.

Una lacrima, piccola e solitaria, percorse la sua guancia, solcando un percorso umido su quella pianura morbida e accaldata. S'infilò curiosa nella bocca spalancata, accoccolandosi sulla lingua morbida come un cuscinetto, finché un grido, un gemito stremato e gutturale, rimbombò tra le pareti bagnate, saltando da un punto all'altro come una pallina impazzita.

-Y-Yoon...- cercò di dire, ma prima che potesse anche solo finire la sua sentenza, una mano gli tirò i capelli e due labbra si scontrarono con forza contro le sue, soffocando in un bacio violento tutti i tentativi di parola, e lui gemette, cercando di ricambiare quella lingua che si spingeva a tradimento tra le sue labbra rosse di morsi e baci.

Yoongi era sempre stato così: irruento, presuntuoso, arrogante; sapeva sempre a cosa puntare. Scavava nel suo corpo in maniera eccellente perché ormai conosceva tutti i punti che lo facevano impazzire, tutti i suoi talloni d'Achille. Poco dopo si staccò dal bacio umido, e concesse la sua attenzione al corpo cocente, stretto tra le sue braccia, dove una scia di marchi sfilava dal collo al petto ; la presa del rosa si strinse sulla testata della poltroncina, imprimendo i suoi polpastrelli nel morbido velluto così come quelli di Yoongi imprimevano un'ombra rossastra sulla sua pelle chiara, accompagnandolo in affondi sempre più veloci sulla sua erezione pulsante.

-Yoongi...- provò di nuovo, con l'ennesima lacrima che sdrucciolava giù dalla guancia -S-sto per venire...

-E allora vieni.

Un ordine diretto, schietto ché Jimin si riversò sul suo ventre, crollando tra le sue gambe, con un lungo ansito, il respiro affannoso. Era stato prosciugato.

Tremò quando sollevò il fondoschiena e liberò il membro del ragazzo dalla sua apertura martoriata, preoccupandosi di nascondere un sorriso alla vista dell'orgasmo gocciolante che sporcava il tessuto di quella poltrona di seconda mano. Yoongi sprofondò nel sedile, le mani che prima stringevano e comandavano il corpo di Jimin caddero ai suoi lati, senza vita, e tirò due respiri, in quella maniera sempre così dannatamente composta che pareva che non si fosse sforzato per nulla.

In quei momenti avrebbe voluto accucciarsi contro il petto di Yoongi per poter sentire se il suo cuore batteva forte così come il suo, ma sapeva che al ragazzo scontroso che gli aveva appena regalato un magnifico orgasmo, quella roba non piaceva. Infatti lo fece scostare poco dopo, e Jimin sentì di nuovo freddo sulla poltroncina in rosa antico. Erano tornati a essere due pianeti distanti. Rimase seduto, e lo osservò alzarsi, ripulirsi con un asciugamano e afferrare la felpa che poco prima si era quasi strappato di dosso.

-Sempre violento, eh?- ridacchiò, cercando di stabilire un respiro regolare. Yoongi lo squadrò. Lo sguardo furioso che possedeva durante il sesso aveva lasciato spazio a uno sguardo di pura indifferenza. Era sempre così. O era indifferente, o era arrabbiato. Jimin accennò a un sorriso.

vertigo | kookvWhere stories live. Discover now