A Little Lie. Shh!

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Capitolo 7. A Little Lie. Shh!

Guardo Draco sollevare il corpo di Leon senza il minimo sforzo, passandogli le braccia attorno alla vita minuta e stringerlo contro il suo petto villoso. Se riuscissi anche solo ad emettere un fiato, convoglierei ogni residuo di energia che è in me per urlare, per gridare nei confronti di quel Dio che è stato poco giusto con me, con Draco e con Leon. Ma ci credo davvero, io, in un Dio? Questa entità sovrumana verso la quale i babbani professano il loro credo e che promette misericordia, si è forse dimenticata della mia famiglia? 

Mi alzo come un automa, tenendo congiunte le mani sul ventre, nell'atto di proteggere il fagiolino che cresce in me, totalmente ignaro della guerra che divora gli uomini. 

Ma son uomini o bestie questi sostenitori della malvagità? Che obiettivi possono muovere coloro che erano pedine nelle mani di un pazzo, ormai sconfitto, e che ancora ne condividono e perseguono gli ideali? 

Ci siamo illusi di aver debellato la piaga, ma questa ancora ci affligge, dimostrandoci solo quanto vano sia stato il nostro combattere. 

Abbiamo lottato fino allo stremo, asciugandoci sangue e sudore dalla fronte, dal petto e dagli arti, rialzandoci sulle ginocchia scorticate, brandendo con austera dignità quel legnetto potente contro l'ostacolo di fronte a noi. 

Ma abbiamo perso. Io e Draco abbiamo perso.

Lo adagia sul suo lettino, ancora sfatto, e gli affianca quel ridicolo orsetto di pezza, che vinse per Leon in una fiera babbana. Lo sfiora tutto, percorrendo con i palmi aperti delle mani ogni singolo angolo del suo corpicino, per poi accasciarsi sul suo ventre e circondarlo con le braccia.

Ogni membro della famiglia Weasley ci osserva attonito, incapace di rompere quel precario equilibrio emozionale intorno a Leon. Draco solleva il capo e si volta verso di me, le lacrime mute gli rigano il volto. Non una smorfia a imbruttirne i lineamenti, non un fiato emesso dalle sue labbra, solo dolore umido, tangibile, sul suo viso d'avorio. Il suo sguardo è fisso su di me, le sue mani si allungano sul mio ventre. 

Condivisione.

Si starà chiedendo perchè non ho ancora distrutto tutto, perchè non sto dimostrando in alcun modo fisico la mia sofferenza. E' così dannatamente facile rispondere, che vorrei non fosse tale, tanto lacerato è il mio cuore.

Nessun taglio, nessuna bruciatura, nessuna caduta sarebbe paragonabile alla gangrena del mio cuore. 

Prendo atto solo in quel momento, come fin ad ora non la fosse stata, che la morte di mio figlio è reale. Lo testimonia l'aria rarefatta, l'immobilità dei familiari, la Tana distrutta per metà e quella tetra espressione che si è appena disegnata sul viso di Draco.

Ho bisogno di te, ho bisogno di condividere il mio dolore.

Faccio un passo avanti e mi ritrovo di fronte a lui, che subito si aggrappa alla mia vita e affonda il viso tra i seni. Le sue dita stringono forte sui fianchi, la sua presa fa tanto male. Ma mai quanto la vista del mio meraviglioso e dolce bambino, che forse ha già trovato la sua pace, mentre noi ancora lo compiangiamo.

« Dimmelo, ti prego dimmi che non è vero, Hermione. Dimmi che adesso si sveglierà e verrà a saltare sul nostro letto. » Gli appoggio le mani sul viso e lo sollevo verso il mio. L'anellino di smeraldo da lui regalatomi alla nascita di Leon viene striato dalle sue lacrime, sulle quali i miei palmi si posano gentili. 

Do Not Let Me DownWhere stories live. Discover now