Capitolo 6

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Sono uscita qualche altra volta con Andrea e sembra andare bene, anche se cerca di baciarmi di continuo, ma probabilmente è così che funziona e sono solo io troppo fredda. Credevo che fosse l'uomo a pagare ma non sborsa mai un centesimo per me e siccome sono messa male a soldi credo che inizierò a proporgli semplici passeggiate piuttosto che sempre McDonald's o comunque una cena, ma forse anche in questo caso è così che funziona e sono io a non capire. Sara dice che vedo l'amore troppo 'rose e fiori' e che il principe azzurro, il cavallo e i modi da cavaliere sono solo cavolate. Si, forse devo tornare alla realtà e smettere di sognare. Anche se ho sempre sognato il principe azzurro che mi avrebbe salvata e amata per sempre. Ci credevo, anche se dopo quello che mi ha fatto il mio ex per un bel pezzo ho smesso di credere nell'amore e anche agli uomini, ora non lo so, spero solo che Andrea sia quello giusto. Un'altra delusione, ora, sarebbe troppo da sopportare.

Tra poco Andrea passerà a prendermi, ormai sono un paio di settimane che ci frequentiamo, sto cercando di abituarmi a questa nuova confidenza con lui, credo solo che mi ci voglia un po' di tempo a fidarmi di nuovo di qualcuno.

Siamo in macchina, non so dove voglia andare. Parliamo tranquillamente della nostra giornata poi arriviamo in una zona industriale isolata, mi chiedo cosa ci facciamo lì e glielo domando, dice che vuole farmi guidare. Non ho ancora la patente, ho solo preso la teoria e aspetto di iniziare le guide quando starò meglio, non so nemmeno come si metta in moto la macchina. Lui pazientemente mi spiega tutto e mi affida la sua AlfaRomeo comprata un paio di mesi fa. So che ci tiene tantissimo quindi sono contenta che me la faccia provare. Dopo qualche incomprensione con la frizione prendo il via e faccio un paio di giri intorno alle fabbriche. Me la cavo davvero niente male. Ci divertiamo, Andrea dice che sono portata per guidare anche se mi prende in giro per come tengo il volante. Ogni tanto finge di spaventarsi e urla "rallenta!" anche se non supero i 40km/h e fa finta di asciugarsi gocce di sudore dalla fronte. Ridiamo un sacco.

Dopo una ventina di minuti mi fermo e lui riprende il posto di guida e parcheggia lontano dalle fabbriche, in una specie di piazzale alla fine di una strada sterrata che si riversa nei campi. Noto subito che si vedono un sacco di stelle da quel punto. Scende dalla macchina e apre la mia portiera. Mi guarda sorridente e mi bacia, è tutto molto bello, si sentono i grilli cantare in lontananza, ci sono le lucciole che volano qua e là e c'è un piacevole venticello. Non mi da nemmeno così fastidio che mi stia baciando ormai da minuti. Penso che ora mi chiederà di uscire dalla macchina e guardare le stelle con lui, sembra tutto così romantico... invece, del tutto innaspettatamente e prima che riesca a rendermene conto, smette di baciarmi e cerca di sfilarmi i leggings. Cerca, perché io, subito, gli blocco i polsi. Nonostante mi tremino le mani e abbia pochissima forza rispetto a lui, cerco di respingerlo. Lui ride, credo pensi che io stia scherzando perché cerca ancora di baciarmi e rimette le mani sui leggings per toglierli. Lo allontano con una spinta e gli dico "No", ci rimane malissimo, risale in macchina e mi porta a casa. Io mi accovaccio sul sedile cercando di farmi piccola piccola e sto il più possibile vicino alla porta.

Sto tremando e le lacrime mi rigano il volto per poi cadere sulle ginocchia lasciando piccole chiazze sui leggings chiari, lui non dice una parola per tutto il tragitto. Ho paura, sono terrorizzata che mi faccia del male come il mio ex, stava riaccadendo e sono nel panico.

Quando accosta davanti al mio cancello corro via dalla macchina senza nemmeno salutarlo, stava dicendo qualcosa ma non ho sentito.

Stanotte non dormirò.

Vicino a te non ho pauraWhere stories live. Discover now